Il filo dei rapporti diplomatici diverrà sempre più sottile
«Il mondo, per i prossimi anni, ha bisogno soprattutto di grandi, di abili diplomatici».
«Il filo dei rapporti diplomatici tra i Paesi industrializzati diventerà sempre più sottile e spesso darà l’impressione di spezzarsi da un momento all’altro…
Sarà un delicato gioco di equilibri…
Ma il carico, fra una cinquantina di anni, sarà così elevato da rendere il filo quasi inesistente».
Sono parole pronunciate da Pio XII nel 1956. ‘
Il contenuto profetico è chiaro.
E riguarda un tempo vicino al Duemila.
In altra occasione, il Pontefice dichiarò che: «II mondo, per i prossimi anni, ha bisogno soprattutto di grandi diplomatici, perché le tensioni tra le grandi potenze arriveranno a livelli preoccupanti… e solamente l’abilità dei diplomatici potrà scongiurare catene di conflitti e di sangue…».
E ancora: «Quando inizierà a delinearsi la nuova realtà politica e sociale nei Paesi dell’Est, la diplomazia dovrà essere in grado di avviare un nuovo dialogo…
E non sarà facile, perché saranno da superare preconcetti da ambo le parti…».
Pio XII «vede» già il post-comunismo.
E si preoccupa per «l’inserimento» dei Paesi che per molto tempo sono rimasti soggetti all’Unione Sovietica.
E una preoccupazione costante, quasi come se «i tempi difficili» non siano quelli del crollo dell’Unione Sovietica, ma del periodo successivo, quando «si tratterrà di riprendere pietra su pietra, per edificare un nuovo edificio».
Ma questa volta l’edificio sarà costruito su misura umana.