Consegna una cartella esattoriale da 587mila euro per sforamento delle quote latte e si ritrova malmenato e ostaggio, per cinque ore, di un gruppo di allevatori inferociti.
È accaduto a Lonigo (Vicenza).
Soltanto un intervento dei carabinieri ha evitato conseguenze peggiori.
Il dipendente di Equitalia, la società pubblica (51% Agenzia delle Entrate e 49% Inps) incaricata della riscossione dei tributi, è stato affrontato da un vicino di casa dell'allevatore finito nel mirino del Fisco, che con una gomitata ha infranto il parabrezza della sua Alfa Romeo 147.
Intervenuti i carabinieri, l'allevatore destinatario della maxi-multa si è calmato solo quando dalla Equitalia di Vicenza gli è stato spedito un fax che attestava la titolarità del credito da riscuotere in capo alla Agea, l'agenzia statale per le erogazioni in agricoltura, e quindi l'impossibilità di Equitalia di sospendere il debito.
I militari hanno informato della vicenda la magistratura.
Il clima si surriscalda, quindi, sul fronte della riscossione.
Il sequestro a Vicenza è solo l'ultimo di una serie di episodi di violenza ai danni dei dipendenti delle società operanti per conto del Fisco.
Durante una recente manifestazione della Cgil sono state occupate le agenzie di Equitalia e c'è stato anche un "Equitalia Day" organizzato da Fli contro la macchina della riscossione.
Episodi sono stati segnalati anche in Sardegna ed altre regioni.
Una situazione che ha spinto oggi la stessa Equitalia e le sigle sindacali di categoria a intervenire con due comunicati nei quali si stigmatizza la violenza sui lavoratori.
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