ATTUALITA

IL MLNV RIGETTA TUTTE LE NOTIFICHE STRANIERE ITALIANE.

Con tale atto il MLNV per tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio rigetta, in nome dell'intero Popolo Veneto ed in particolare di quanti hanno fatto la Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta,  tutte le notifiche straniere italiane.
Nello specifico vedi l'ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio.
 
 
OGGETTO:  Rigetto di notifica – divieto del trattamento dei dati personali.                                                   
 
Il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), dando seguito all’adempimento dei propri doveri nei confronti della Serenissima Patria, rimanendo con inflessibile osservanza nell’alveo delle norme del diritto internazionale e uniformandosi al principio di stretta legalità, per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) istituito ai sensi e per gli effetti dell’articolo 96 paragrafo 3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, soggetto di diritto internazionale qualificato dalla legittimazione internazionale basata sul diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto e legittimato ad agire in nome dell’intero Popolo Veneto
 
VISTE E CONDIVISE le Dichiarazioni di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta rese liberamente, con coscienza e volontà da Persone che manifestamente attraverso di esse
  • hanno esercitato il diritto e potere di rappresentare se stesse;
  • si sono riconosciute Venete per diritto naturale identificandosi nel Popolo Veneto quale comunità di Genti Venete liberamente accomunate da un duraturo sentimento di appartenenza, avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica e sviluppate su un territorio geograficamente determinato costituito dalle proprie terre d’origine;
  • si riconoscono di Nazionalità Veneta quale espressione dell’identità del Popolo Veneto di cui sentono e dichiarano di far parte;
  • riconoscono come la propria Nazionalità Veneta sia conforme e si manifesti con il concetto di Nazione Veneta, destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità;
  • hanno esercitato il diritto e potere di essere rappresentate e governate da questo Governo Veneto Provvisorio (GVP), istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, quale unica autorità nazionale da loro legalmente riconosciuta sui territori occupati della Serenissima Repubblica Veneta, attribuendone valore e forza legale derivante dal mutuo consenso e per i soli fini per il quale è stato costituito;
 
RICHIAMATI
  • la “Denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto” di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) in data 27.09.2010 e depositata alla sede O.N.U. di Ginevra in data 28.09.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011;
  • l’Ultimatum del MLNV del 13.12.2010 notificato allo stato straniero, colonialista e razzista italiano e alla sede O.N.U. di Ginevra in data 14.12.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011;
 
DIMOSTRATO
  • che il sistema commerciale globale è basato sul sistema UCC, ovvero lo Uniform Commercial Code (UCC), il registro dei regolamenti che disciplina le modalità a cui il commercio internazionale deve attenersi;
  • che lo stato straniero italiano risulta registrato alla Securities and Exchange Commission (SEC) dall’anno 1934 come Corporation di diritto privato e che quindi è a tutti gli effetti una Private Company;
  • che come tale lo stato straniero italiano non è una Repubblica libera e sovrana;
  • che lo stato straniero italiano, in quanto Corporation di diritto privato – Private Company, pretende di possedere il diritto di proprietà delle persone sin dal momento della loro nascita riducendole di fatto in condizione di asservimento e schiavitù;
  • che anche il governo dello stato straniero occupante italiano registrato alla SEC, è un Governo Aziendale (Governo Corporativo) – società corporativa privata (corporation), che agisce relativamente al Trust governativo, rivestendo cioè il ruolo di beneficiario e non quello di fiduciario;
 
e che per l’effetto contestazioni, debiti e crediti, atti giudiziari, accuse in generale o altre richieste – sono di fatto orientati dalle norme del commercio, poiché i governi sono società corporative private – corporations che devono attenersi alle regole del diritto commerciale;
 
PRESO ANCHE ATTO
  • che il One People’s Public Trust (OPPT) ha depositato presso l’UCC dei documenti con i quali si sostiene e si dimostra come tutte le corporations – società corporative private, in maniera consapevole, volontaria e intenzionale, hanno commesso frode, tradimento e messa in schiavitù col possedere, operare e favorire sistemi monetari privati e sistemi operativi di schiavitù usati contro le persone a loro insaputa, senza specifico consenso e senza consenso intenzionale (“schiavizzazione sistematica dei cittadini, senza il loro consenso consapevole, volontario ed intenzionale”);
  • che tali documenti, anche in quanto depositati all’UCC entro i termini, hanno dato la possibilità di replica alle suddette corporazioni;
  • che, tuttavia, pur con il deposito dei suddetti documenti all’UCC nei termini, è mancata la confutazione delle ragioni addotte dall’OPPT entro i previsti termini di scadenza e, per l’effetto, le stesse ragioni addotte e gli stessi documenti UCC sono diventati subito operativi e sono assurti a legge;
  • che, pertanto, le diverse corporazioni quali Banche e Governi, non avendo confutato alcuna delle accuse contenute nei documenti, dovranno attenersi di conseguenza alle nuove disposizioni dell’UCC che precludono alle stesse corporazioni ogni atto, contratto o provvedimento che, pur se stipulati e/o posti in essere, non sono produttivi di alcun risultato né di alcun effetto giuridico e quindi sono nulli “de facto”, ovvero tamquam non esset;
  • che per tali motivi l’OPPT nel chiedere giustizia per i suddetti reati di frode, tradimento e messa in schiavitù, ha scelto di pignorare e dismettere tutte le corporations, le banche e i governi responsabili, di confiscarne infrastrutture ed assets, tra cui tutto l’oro e l’argento di proprietà del sistema bancario, e di riconsegnarli in mano all’Unico Popolo (One People);
  • che, per l’effetto, le diverse corporazioni quali Banche e Governi dovranno in particolare attenersi alle seguenti nuove disposizioni dell’UCC:
  • CANCELLAZIONE DEI GOVERNI SULLA CARTA – RIF.  DICHIARAZIONE DEI FATTI: UCC Doc. n. 2012127914 del 28 novembre 2012,
  • CANCELLAZIONE DELLE BANCHE SULLA CARTA – RIF. TRUE BILL: WA DC UCC Doc. n. 2012114776 del 24 ottobre 2012;
  • che come dall’ordine pubblico UCC 1-103, dalla Legge Universale e dalla Legge di Governo strutturata negli incartamenti OPPT/UCC Rif. WA DC rif. Doc. n. 2012113593, “Le persone che operano per tutte queste ex istituzioni, sia in maniera consapevole o inconsapevole, agiscono sotto la propria responsabilità e come entità individuali, non avendo alcuna rete di protezione corporativa.”;
 
AVENDO RECEPITO E CONFORMANDOSI
  • al principio naturale per cui ogni essere umano è Persona ed espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità;
  • al principio naturale per cui ogni Persona è sovrana di sé stessa e unica titolare della propria identità;
  • al principio naturale per cui l’esistenza di ogni Persona costituisce un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e come tale non può che essere libera;
  • al principio naturale per cui ogni Persona è libera di scegliere di non far parte di una società per la quale non nutra sentimenti di appartenenza, non identificando con essa le proprie radici etniche e un comune riferimento culturale, di lingua, tradizioni e storia;
  • alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789;
  • alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata a Parigi il 10 dicembre 1948;
  • al principio di autodeterminazione dei Popoli che è stato accettato e inscritto nell'articolo 1.2 della Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945);
  • al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici – New Yorg 16 dicembre 1966, ratificato anche dallo stato straniero occupante italiano con legge 881/77 del 25 ottobre 1977;
  • al principio di uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei Popoli di cui alla risoluzione dell’Assemblea Generale dell’O.N.U. nr.2625 del 24.10.1970;
  • ai principi stipulati con la Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Helsinki, 1 agosto 1975).
 
accertato
  • che in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sui Territori della Repubblica di Venezia gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista;
  • che tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica Veneta sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;
  • che ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana di occupazione, sui Territori della Repubblica Veneta è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset;
  • che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della permanenza della sua occupazione sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto italiano 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”;
 
NELLO SPECIFICO DI INTIMAZIONI DI PAGAMENTO tese alla riscossione di natura economica e/o fiscale ai danni di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto gli agenti, i rappresentanti, i funzionari, gli organi e qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations”, affinché le stesse possano essere condizionatamente accettate, sono tenuti a fornire:
  • la prova documentata e certificata che la firma a quell’epoca era la firma di un soggetto autorizzato a prendere quella decisione;
  • la prova documentata che l’intimante sia il detentore del debito iniziale (copia originale);
  • la prova documentata che questo debito e/o importo sia dell’intimante invece che venduto da parti terze, siano esse enti pubblici o privati facenti parte o che agiscono in nome e per conto dello stato straniero occupante;
  • la prova documentata che gli interessi siano calcolati regolarmente invece che il frutto di interessi degli interessi e quindi anatocismo;
  • le fatture registrate a bilancio che dimostrino l’autenticità del debito e a chi è dovuto originariamente (la semplice dichiarazione viene rigettata);
  • tutti i documenti contabili che dimostrino l’effettiva perdita da parte di ciascun ente impositore citato in ciascuna dei documenti a pretesa indirizzati ad ogni singola Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto;
  • il contratto tra il soggetto intimante e il detentore originario del debito per il recupero del presunto debito;
  • la prova documentata che esista in circolazione denaro/moneta legittimo, ossia dotato di contro valore, sostenuta da qualcosa di valore reale con cui eventualmente pagare il presunto debito, insieme alla specifica di qual è l’unità di misura che si dovrà adottare;
  • il nome e cognome di chi richiede tale cifra e la sua esistenza; viene rigettato quando presentata da un suo rappresentate, delegato o incaricato;
  • tutta la documentazione che attesta l’ammontare dei benfici e/o agi del soggetto intimante ed esigente e dei curatori della pratica;
  • la prova documentata del danno avvenuto, dato che prima della firma, tale presunto debito era inesistente;
  • la prova documentata di un contratto regolarmente firmato dal ogni singola Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto e da chi intima ed esige la riscossione di natura economica e/o fiscale ovvero:
  • massima trasparenza da entrambe le parti / nessuna delle parti può pretendere ed esigere che il contratto produca effetti non espressamente dichiarati al momento della sua stipula;
  • corrispettivo offerto da entrambe le parti (essendo questo il tema dello scambio) / deve essere una somma di denaro per un oggetto di valore; entrambe le parti concordano sul fatto che la loro considerazione vale il corrispettivo dell’altra parte;
  • termini e condizioni legittimi / per qualsiasi tipo di contratto, per cui entrambe le parti sono d’accordo;
  • firme “umide” di entrambe le parti / ovvero firma autofrafa e a penna;
  • la prova documentata dell’esistenza di una legge e/o contratto che, in quanto Essere Umano invece che persona, persona fisica, persona giuridica, cittadino, contribuente etc… obblighi ogni singola Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto, ad assolvere all’intimazione di pagamento del presunto debito;
  • la prova documentata dell’esistenza di una legge e/o contratto che riporti il nome in uso ad ogni singola Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto e che l’obbligherebbe ad assolvere all’intimazione di pagamento del presunto debito;
  • la prova documentata dell’esistenza che l’entità comunemente denominata “stato italiano” sia inoppugnabilmente un soggetto giuridico di diritto pubblico, dotata di propria piena e completa sovranità su tutte le proprie emanazioni;
  • la prova documentata che ogni singola Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto sia un cittadino italiano e che abbia firmato un contratto regolarmente valido con l’entità correntemente identificata con il nome di “stato italiano” e che obblighi loro a seguire le sue emanazioni politiche, penali, civili, commerciali, fiscali, stradali e qualsivoglia altra sua norma;
  • di tutta la documentazione attestante il calcolo degli interessi, il calcolo delle spese, il calcolo dei compensi e il totale;
  • la prova documentata che gli agenti, i rappresentanti, i funzionari, gli organi e qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” siano ancora legalmente e legittimamente operanti visto e considerato che le diverse corporazioni quali Banche e Governi dovranno in particolare attenersi alle seguenti nuove disposizioni dell’UCC:
  • CANCELLAZIONE DEI GOVERNI SULLA CARTA – RIF.  DICHIARAZIONE DEI FATTI: UCC Doc. n. 2012127914 del 28 novembre 2012,
  • CANCELLAZIONE DELLE BANCHE SULLA CARTA – RIF. TRUE BILL: WA DC UCC Doc. n. 2012114776 del 24 ottobre 2012;
 
PRESO ATTO che qualsiasi relazione e negozio giuridico determina uguali doveri fra le parti rispetto anche all’illegale e illegittima possibilità e pretesa di asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana;
 
CHE in conseguenza di ciò
  • tutti gli effetti di atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio non possono produrre asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana;
  • che la mancanza della prova documentale dettagliatamente richiesta e che dimostri la legittima e legale pretesa anche di qualsivoglia riscossione di natura economica e/o fiscale intimata ad ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non possono essere neppure condizionatamente accettate e di conseguenza produrre gli effetti che ne deriverebbero.
  • che possono essere considerati validi solo i documenti originali con le firme in calce e non le fotocopie o copie conformi;
  • che qualsiasi documentazione riferita ad atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio deve essere trasparente, di facile comprensione, anche trascritta in lingua Veneta e priva di ambiguità interpretative rispetto anche a definizioni giuridiche;
  • che tutti gli atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio, anche in difetto degli adempimenti richiesti col presente documento entro e non oltre dieci giorni dalla sua pubblicazione all’ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio avente effetto di notifica a pubblica menzione sono a tutti gli effetti nulli, inesigibili, inesistenti e devono comunque ritenersi estinti.
 
TUTTO CIO’ PREMESSO questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP)
 
attesta e certifica che ogni Persona che abbia fatto la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, non è e non può essere di proprietà privata dello stato straniero italiano né può essere in qualsivoglia maniera da esso asservita e sfruttata come pretenderebbe il governo straniero italiano registrato alla SEC quale Governo Aziendale (Governo Corporativo) – società corporativa privata (corporation) e che agisce relativamente al Trust governativo, rivestendo cioè il ruolo di beneficiario e non quello di fiduciario;   per l’effetto, ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non può essere un trust dello stato straniero italiano e quindi non può essere associata e/o identificata mediante il nome registrato all’anagrafe dello stato straniero italiano e quindi non può essere privata della capacità giuridica, della cittadinanza Veneta e del suo nome.
 
PER QUESTI MOTIVI
 
SI RIGETTA ogni notifica di qualunque atto giuridico, sia pubblico che privato, recettizio e non, normativo e precettivo, discrezionale, dovuto e/o ritenuto necessario, nonché la notifica di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali, siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e quella degli stessi negozi giuridici di diritto privato.
 
SI VIETA IL TRATTAMENTO DEI DATI di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto per la quale deve intendersi negato il consenso all’utilizzo del nome per il trattamento dei dati personali nonché la raccolta, elaborazione, raffronto, modificazione, comunicazione e la loro diffusione agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporation” e se ne chiede l’immediata cancellazione da qualsiasi banca dati sia digitale che cartacea.
 
AVVISA e NOTIFICA agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” dell’attuale situazione;
 
è fatto loro divieto, in ragione dell’attuale stato di fatto e di diritto, di porre in essere qualsiasi atto, azione, omissione e/o procedura di qualsivoglia maniera ai danni di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.
 
Il persistere e/o proseguire nell’attuazione di tali comportamenti, atti, azioni, omissioni e/o procedure di qualsivoglia maniera, anche tese alla riscossione di natura economica e/o fiscale per conto dello stato straniero occupante italiano anche ex Corporations, verranno attribuite specifiche responsabilità personali anche in ordine alle eventuali seguenti violazioni:
  • pubblica intimidazione;
  • spergiuro;
  • frode;
  • falsità materiale;
  • falsità ideologica;
  • uso di atti falsi;
  • molestie o disturbo alle persone;
  • la manifesta  volontà di porre in essere una condotta criminale, caratterizzata dall'arrecare consapevolmente l’altrui danno agendo in tale contesto organizzativo il cui vincolo associativo qualifica il personale concorso come destinato a perdurare nel tempo con la tipicità del reato permanente e le conseguenze da esso derivante;
  • aver agito in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Veneta contro appartenenti al MLNV e contro Persone, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto con vessazioni, rapine, minacce ed estorsioni aggravate da usura, mediante illegali, strumentali e persecutori accertamenti fiscali, ingiunzioni di pagamento e procedure coattive di riscossione di imposte, tributi e sanzioni in nome e per conto dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano e di altri suoi enti pubblici impositori, e/o in concorso con questi.
  • aver posto in essere gravi illeciti internazionali, quali reiterati atti di forza e di aggressione contro il MLNV e contro Persone, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto mediante le illegali e persecutorie ingiunzioni e procedure predette;
  • aver indotto al suicidio numerose Persone, in specie di Nazionalità Veneta, nel solo anno in corso, mediante le illegali e persecutorie ingiunzioni e procedure predette;
  • aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Veneto, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Veneta;
  • per aver commesso il reato continuato e aggravato di devastazione, saccheggio e strage nel territorio della Nazione Veneta.
 
La responsabilità dell’esecuzione di tali norme criminose verrà ascritta personalmente e singolarmente a ciascuno di essi nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per assicurarli alla Giustizia Veneta per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso, con tutti i propri beni, presenti e futuri e fino alla settima generazione e valutati approssimativamente a partire dal minimo di €uro dieci mila per ogni giorno dalla loro formazione e che renderanno inevitabile anche l’applicazione della DICHIARAZIONE E ORDINE Rif. UCC Doc. n. 2012096074 del 9 settembre 2012 debitamente riconfermato e ratificato dal COMMERCIAL BILL UCC 2012114586 e dal TRUE BILL UCC.
 
E’ FATTO OBBLIGO agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations”
  • di garantire comunque, senza alcun onore, tutti quei servizi pubblici essenziali nelle more del ripristino di sovranità del Popolo Veneto e delle Sue Istituzioni;
  • di non procedere ulteriormente in qualsivoglia maniera col recapitare, notificare, intimare, iscrivere a ruolo e/o limitare anche parzialmente e in qualsivoglia maniera il legittimo godimento dei diritti umani, civili e politici di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto;
 
APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’ COLLETTIVA.
Si rammenta che le violazioni e gli illeciti commessi da agenti/organi/funzionari stranieri italiani contro cittadini del Popolo Veneto e/o contro il MLNV e i suoi militanti integrano illeciti internazionali imputabili anche allo stato italiano.
Atteso il principio di responsabilità collettiva contemplato dal diritto internazionale, la responsabilità per qualsiasi violazione del diritto internazionale commessa da un qualsiasi organo dello stato straniero occupante italiano si intende estesa all’intera comunità statale e quindi allo stesso stato, che possono patire le conseguenze dell’illecito;
Per l’effetto, allo stato straniero occupante italiano è estesa la responsabilità di tutti tali atti di imputazione e di qualsiasi atto di aggressione, di forza e/o di guerra posto in essere contro il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e/o contro i cittadini del Popolo Veneto.
 
La pubblicazione del presente atto a mezzo ALBO UFFICIALE di questo Governo Veneto Provvisorio ha valore di notificazione.
 
WSM
Venetia, giovedì 15 maggio 2014
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto

EBREI ULTRA-ORTODOSSI: “OLOCAUSTO MAI AVVENUTO E’ UN COMPLOTTO SIONISTA”.

La polizia israeliana ha arrestato due insegnanti responsabili di un folto gruppo di studenti ultra-ortodossi perché tenevano un barbecue vicino ad un monumento all’olocausto, alla vigilia del ‘giorno della memoria’.
Le forze di sicurezza, chiamate in un parco nella città settentrionale di Beit She’an, domenica sera, hanno trovato circa 100 studenti yeshiva haredi di una scuola di Gerusalemme, mentre mangiavano e cantavano canzoni vicino al luogo del memoriale dedicato alle vittime di quello che in Israele viene ricordato come il genocidio nazista.
L’atmosfera di festa era in netto contrasto con quella nella maggior parte del paese, mentre Israele si prepara alle solenni cerimonie per ricordare i morti  durante la seconda guerra mondiale.
La polizia ha ordinato gli studenti adolescenti a disperdersi.
I due insegnanti, di età compresa tra 26 e 38, sono stati presi per essere interrogati con l’accusa di offendere la sensibilità religiosa.
Gli insegnanti si sono giustificati dicendo che stavano semplicemente cercando un posto piacevole per gli studenti.
In realtà l’avvenimento non è strano.
Gli ebrei ultra-ortodossi non riconoscono il ‘Giorno della Memoria’ di Israele ed episodi simili sono ricorrenti.
Molti gruppi haredi – popolazione in velocissima crescita in Israele – sostengono che l’Olocausto sia solo una finzione creata ad arte per fornire un pretesto alla creazione dello stato di Israele.
Recentemente molti ebrei ultra-ortodossi sono stati arrestati per avere deturpato il memoriale dell’Olocausto Yad Vashem a Gerusalemme con graffiti pro-Hitler.
Del tipo: “Se Hitler non fosse esistito, i sionisti lo avrebbero inventato”.
“Grazie Hitler per il meraviglioso olocausto che hai organizzato per noi!”.
A differenza dei sionisti che hanno creato lo Stato di Israele, e che sono sostanzialmente Askhenaziti, ovvero i discendenti degli Ebrei europei, gli Haredi hanno una visione messianica di un Israele religioso.
I primi invece, hanno assorbito la visione ‘nazionale’ in secoli di permanenza in Europa.
Nei prossimi anni sentiremo molto parlare di questo scontro culturale tutto interno alla società ebrea israeliana.

MARONI: “NON SI DEVE FINIRE IN GALERE PER LE PROPRIE IDEE – VENETISTI LIBERI

 


''Sono d'accordo con Salvini'', spiega il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, riferendosi alle dichiarazioni del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, in merito alla detenzione dei 24 'venetisti', accusati, a vario titolo, di detenzione di armi da guerra, terrorismo ed eversione dell'ordine democratico.
''Ci sono stati degli errori'', ammette il presidente lombardo ma ''devono rimettere in liberta' persone che non possono essere arrestate per le loro idee''.

Tratto da (CLICCA QUI)

ANCHE LA LEGA CONTINUA A CAVALCARE GLI ARRESTI DEI PATRIOTI…

 


Dennis Savaris

Salvini (considerazione personale):

europarlamentare da 10 anni a 18.000€ al mese;

contro l'Euro (e già qua perderebbe la "cadrega" da europarlamentare);

raccolto petizioni per sollecito Consiglio Regionale con gazebi Lega per poi consegnarle al Governo;

ieri in piazza a Verona (ricordo che Tosi è contrario all'Indipendenza);

dichiarazione di ieri "Veneto popolo pacifico: liberino subito i 24 altrimenti andremo a prenderceli" (notato niente di contraddittorio?!);

Lega a suo tempo ha condannato gli indipendisti di San Marco.

Per non parlare del fatto che continua a dire "autonomia" e non "indipendenza".

Ricordo a tutti che se siamo arrivati a questo punto dell'indipendenza è grazie ai movimenti indipendentisti (AUTOFINANZIATI E SENZA INTERESSI POLITICI) e non alla Lega.

Grazie ai movimenti indipendentisti: approvazione Comunità Europea del Referendum nel 2011, Risoluzione 44 approvata dal Consiglio regionale, referendum on-line, stesura ed approvazione PDL342 per l'indizione del Referendum nei seggi.

La Lega non c'era ed ora spunta solo perché a breve ci saranno le votazioni europee.

SVEJA GENTE!!!

Non mi stupirei se dietro agli arresti ci sia proprio la Lega, in modo da costruire tutta questa messa in scena.

Credibilità prioritaria

 

L’ITALIA HA PAURA NOI NO … LETTERA DI UN INDIPENDENTISTA DEL NORD

Il mio testo per Insorgenza Civile.
DOPO GLI ARRESTI / Lettera di un indipendentista del Nord: “L’Italia ha paura, noi no”
Se lo Stato italiano, incarcerando gli indipendentisti, si illude di arrestare le idee di libertà che soffiano sempre più insistenti nelle piaghe riarse del suo fallimento storico, ha ancora un volta sbagliato tutto. Non ci sono sbarre abbastanza fini per intrappolare il pensiero che sfugge alla burocrazia ottusa dei suoi carcerieri.
Per ogni indipendentista arrestato, altri 1000 saranno ancora più convinti che lottare per la libertà è un dovere morale e personale, e al tempo stesso politico e collettivo.
Lo Stato italiano ha paura. Noi non dobbiamo averne. Lo Stato italiano è il passato, noi siamo il presente.
Questi i primi pensieri alla notizia del “blitz” che ha portato nelle italiche galere 24 indipendentisti veneti e lombardi.
Folli, patrioti, sognatori, romantici, sprovveduti? Tutto e niente al tempo stesso. Semplicemente persone che si sono, in qualche modo, del tutto stancate di essere costrette ad essere ciò che non sono. Cioè “italiani”.
Persone che hanno deciso di non essere più soltanto ciò che purtroppo molti di noi corrono il rischio di essere. Cioè semplici rivoluzionari da tastiera. Loro sono andati “oltre”, pur senza aver mai fatto male a nessuno. Se non, forse, e lo si vedrà in seguito, soltanto alla legge italiana.
Sì, perché – è questo evidentemente il crimine più tremendo, per i carcerieri – hanno davvero osato, con le loro idee, mettere in discussione il Sacro Totem: la legittimità stessa dello Stato italiano.
Ma le idee non si processano. Le idee non conoscono sbarre. E non esistono sbarre tanto fini da poterle trattenere.
Loro però sono andati ancora oltre. Perché, con la scelta di lottare anche nell’ombra, hanno messo in discussione tutto, proprio tutto. Dalla libertà personale ai propri beni, dalla propria famiglia al proprio futuro. Rischiando in prima persona per ideali forse folli ma insopprimibili come la libertà, l’autodeterminazione, il diritto dei popoli a riottenere la propria sovranità a suo tempo scippata con la violenza, con la menzogna, con il tradimento.
Hanno percepito come insopprimibile la spinta all’indipendenza da uno Stato sempre più estraneo alla propria storia ed alla propria cultura e nemico giurato – con i suoi pesi assurdi, le sue regole patologiche, i suoi pesi insostenibili – del diritto di tutti ad una vita dignitosa da persone libere e non da sudditi, da coloni, da schiavi. E non importa se si è o ci si sente veneti, lombardi, napolitani, siciliani, piemontesi, sudtirolesi, sardi, ciascun popolo nella sua terra storica oggi occupata da uno Stato che non consideriamo più il nostro.
Quando si affronta chi ci tiene stretti nelle medesime catene ottuse, abbiamo tutti il dovere morale e politico di ritrovarci veramente fratelli nel reciproco rispetto. “La libertà è una sola: le catene imposte a uno di noi pesano sulle spalle di tutti”, ha detto un giorno Nelson Mandela. Ecco perché i giorni passati nelle galere italiane da parte di questi nuovi protagonisti dell’opera di messa in profonda discussione della legittimità stessa dello Stato italiano devono far riflettere noi tutti, insieme a loro.
Non certo per suggerirci di seguire lo stesso percorso, ma per aiutarci a capire, prima di tutto con noi stessi, quanto siamo veramente disposti ad impegnarci per cambiare le cose, in via pacifica, democratica e alla luce del sole, perché le catene di tutti siano finalmente consegnate alla Storia. Perché si possa davvero realizzare il primo pensiero di fronte all’incarcerazione di 24 patrioti: lo Stato italiano è il passato. E noi, popoli fratelli perché liberi, e liberi perché fratelli, si possa davvero iniziare il percorso che ci porti ad essere nient’altro che il presente.
Gioann March Pòlli
indipendentista piemontese

INTERVISTA A CUORE APERTO A LADY CHIAVEGATO


di 

La famiglia Chiavegato
La famiglia Chiavegato
Barbara Benini Chiavegato. Si firma così la moglie del Serenissimo Lucio Chiavegato, affiancando al suo cognome – rigorosamente – anche quello del marito, quasi a dire che lei non ha paura di stare dalla sua parte, contro la procura di Brescia che – in un blitz assai labile – ha condotto il leader del Comitato 9 Dicembre, già presiedente della LIFE (Liberi Imprenditori Federalisti Europei, ndr) e del movimentoVeneto Stato, dietro le sbarre. La sua foto sulle prime pagine di tutti i giornali, sotto il titolo “terroristi”. Dietro gli occhiali scuri e una voce che accenna emozione, c’è una donna forte. Fortissima. Vestita con un pantalone beige e una giacchetta di pelle scura, che ha appuntato sulla borsa a tracolla un’adesivo della bandiera di San Marco. Lo mostra fiera in piazza dei Signori, dove è stata organizzata la manifestazione leghista a sostegno (hanno detto) dei 24 arrestati. Lo stesso vessillo che indossava il giorno prima davanti al carcere di Montorio quando, in 250 persone amici di Lucio Chiavegato, si sono trovate per far arrivare a lui il loro sostegno.
«Sono arrivati alle 5 del mattino, erano in otto tra carabinieri e Ros – ci racconta – A differenza degli altri fermati non avevano un mandato di arresto, ma solo uno di perquisizione. Hanno guardato in ogni angolo della casa, rimanendo da noi per più di due ore. Hanno sequestrato di tutto, dai computer di casa ai cellulari. Addirittura dei cd che contenevano foto di famiglia. Poi, intorno alle 7 e 30, hanno portato mio marito in caserma. Mi hanno detto che dovevano fargli firmare dei documenti relativi alla perquisizione. E invece lo hanno arrestato: io da quella mattina non l’ho più visto né sentito». Una sola chiamata dalle forze dell’ordine, per consegnargli il faldone con tutta la documentazione relativa l’accusa, tra cui le intercettazioni che lei dice «non provano assolutamente nulla». Una «azione più politica» che di sicurezza pubblica: «Aspetto che mandino mio marito a casa – dice – Succederà, con calma. Dal mio punto di vista non c’è nulla che lo accusi, ma lo trattengono in carcere perché devono giustificare questa inchiesta. Dimostrare che è una cosa seria». Quando di serio, anche per chi non è indipendentista, sembra non esserci nulla. Gli scagnozzi di Matteo Salvini, arrivato con lauto anticipo alla manifestazione programmata per le 18, si danno il turno per sussurrarle all’orecchio che «il segretario del Carroccio vorrebbe salutarla», e lei impassibile gli risponde che «deve aspettare, sta finendo di parlare» con me, che conosco suo marito ma che incontro lei per la volta. Gli chiedo della sua presenza alla manifestazione del partito che, Lucio Chiavegato, non ha mai appoggiato. Anzi, verso cui puntava il dito come buona parte degli indipendentisti: «Il mio primo pensiero è che si trattasse di una strumentalizzazione – dice – Lo sappiamo tutti che la Lega Nord ha perso consensi in tutto il Veneto, e a poche settimane dalle elezioni europee credo stiano cercando di recuperarli. Ho deciso di partecipare per mio marito, ma lo dico chiaramente: per noi quello che conta è l’indipendenza. E vorrei sapere che cosa ne pensa la Lega, che cosa sta facendo davvero per questo obbiettivo. Un giorno parlano di autodeterminazione, l’altro di federalismo, poi di autonomia. Lo spieghino chiaramente, a noi e a tutti i loro elettori».
Strumentalizzazione. La stessa parola che ribadisce sul palco davanti al pubblico padano che ha riempito la piazza. Lo dice perché vuole dirlo e, si vede, cercando tutta la forza di chi è sempre stato all’esterno degli occhi mediatici. Noi le chiediamo dei bambini, della sua famiglia: «Loro sono sereni, perché lo sanno che il papà è attivo in politica. È successo, e lo affronteremo insieme. Noi siamo con lui».

 

IL PATRIOTA LUIGI FACCIA: “SONO DI NAZIONALITA’ VENETA – SONO PRIGIONIERO DI GUERRA”.


2775451-tank1La dichiarazione di questo grande Patriota Veneto ha messo in scacco matto lo stato straniero razzista e colonialista itagliano. 
Che diranno – ora – i magistrati itagliani? "a ben vedere, dai, non trattasi di tanko, e nemmeno di una banale ruspa, ma di una riproduzione di un modellino in cartapesta". 
Grande, Luigi. Eccolo qui, dal giornale di Vicenza: VICENZA. ORE 17.15 FACCIA: "SONO DI NAZIONALITA' VENETA".
Durante il confronto con il Gip nel carcere di Vicenza, in cui si è avvalso della facoltà di non rispondere, Luigi Faccia, ha voluto leggere al giudice una sua breve dichiarazione. «Come responsabile del Veneto Fronte di Liberazione, servitore della Veneta Serenissima Repubblica – ha detto -, mi dichiaro prigioniero di guerra».
Lo hanno riferito i difensori dell’uomo, gli avvocati Alessandro Zagonel e Andrea Arman. Piccola schermaglia con il giudice e la cancelliera anche al momento delle generalità, quando Faccia, alla domanda sulla propria nazionalità, ha risposto: «Veneta».
WSM
Venetia, 4 aprile 2014
dott. Paolo Gallina Vice Presidente del MLNV

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«Io mi dichiaro prigioniero di guerra»
Faccia fa il duro. 
Chiavegato: «Io detenuto politico in sciopero della fame». 
Flavio Contin non risponde al giudice. 
I legali: «Inesistente terrorismo»

I padovani non hanno parlato dichiarandosi chi prigioniero di guerra, chi venetista, chi niente di tutto ciò e affidandosi invece alla magistratura italiana. 
I veronesi hanno invece risposto alle domande del giudice e lo hanno fatto prendendo le distanze dagli “uomini del tank”. 
Nel giorno degli interrogatori, fatti alla presenza dei magistrati di Brescia (inchiesta del procuratore capo Tommaso Buonanno), la linea secessionista ha mostrato cedimenti. 
O, quanto meno, ha rivelato contrapposte strategie processuali.
“Irriducibile” Luigi Faccia, 60 anni di Agna, il presidente di “Alleanza”, ritenuto dagli inquirenti il capo del movimento. «Come responsabile del Veneto Fronte di Liberazione, servitore della Veneta Serenissima Repubblica, mi dichiaro prigioniero di guerra», ha detto ieri mattina davanti al giudice di Vicenza Massimo Gerace e agli avvocati difensori Alessandro Zagonel e Andrea Arman. 
E, prima ancora, quando gli hanno chiesto le generalità, ha fornito nome, cognome e nazionalità «veneta, non italiana». 
Sereno in aula, ha espresso a margine dell’udienza l’intenzione di continuare dal carcere la sua battaglia.
Posizione più morbida per Riccardo Lovato, 46 anni di Padova, investito dell’incarico di “responsabile militare della piazza di Venezia”. 
Sentito in carcere dal giudice Domenica Gambardella, l’uomo ha letto un breve comunicato: «Ho espresso le mie idee, ma non ho mai inteso far ricorso alla violenza. 
Mi dichiaro venetista. 
Non ho mai usato armi in vita mia, non ho nemmeno fatto il servizio militare. 
I miei e i nostri volevano essere atti dimostrativi non violenti e non cruenti. 
Mi riservo di rendere interrogatorio dopo aver letto gli atti». 
La sua difesa, rappresentata dagli avvocati Carlo Covi e Alberto Toniato, ha già depositato ieri istanza al Riesame. 
In silenzio è rimasto anche l’altro ideologo di “Alleanza”, ritenuto dagli inquirenti il capo carismatico, Flavio Contin, 72 anni di Casale di Scodosia. 
Ai domiciliari, l’ex Serenissimo è arrivato in tribunale alle 9.30, scortato dai carabinieri e non ha risposto alle domande del giudice. 
Ma non ha neppure fatto dichiarazioni venetiste. 
I difensori, gli avvocati Alessio Morosin e Renzo Fogliata, hanno spiegato il silenzio come una scelta puramente tecnica, con la necessità di leggere prima tutti gli atti. «C’è una sproporzione tra gli elementi di prova e i provvedimenti cautelari», hanno però commentato all’uscita dall’aula. 
E hanno sottolineato il fatto che questa volta è stato contestato il pesantissimo reato di terrorismo mentre nel ’97, quando ci fu la presa del campanile, l’accusa era “solo” quella di eversione. 
I legali hanno escluso l’esistenza del “secondo livello” contestato agli indagati: «Nello Statuto del movimento si fa riferimento a una struttura federale».
Ha invece parlato, per oltre un’ora, Lucio Chiavegato, 49 anni di Bovolone, leader di Life e dei Forconi, accusato di essere un finanziatore del movimento, interrogato in carcere a Verona. 
Lo ha fatto, assistito dall’avvocato Luca Pavanetto, dopo essersi dichiarato “prigioniero politico delle carceri italiane” e dopo aver annunciato la continuazione dello sciopero della fame: «Continuerò la mia battaglia con metodo non violento, fino a diventare una vittima, il primo martire del’indipendentismo», ha affermato richiamandosi a Bobby Sands, l’attivista nordirilandese morto in cella. 
Chiavegato ha voluto parlare proprio per marcare la sua distanza rispetto ai secessionisti: «Non avevo più rapporti con loro da un anno e mezzo», ha spiegato al giudice, «ho partecipato a una loro riunione per mezz’ora, poi più nulla. 
Io voglio l’indipendenza del Veneto, ma per via politica». 
Hanno parlato anche gli altri veronesi. 
Tiziano Lanza ha chiarito che la frase relativa all’approvvigionamento di «beghette» (ovvero pistole) sul mercato clandestino in Albania si riferiva ad armi con finalità sceniche, non armi vere. 
E oggi tocca a Franco Rocchetta.

VENETO: ROCCHETTA ARRESTATO PERCHÉ “CARISMATICO”. E DA QUANDO E’ REATO?

Veneto: Rocchetta arrestato perchè “carismatico”. E da quando è reato?

 

rocchetta5 apr –   – Dall’inchiesta della Procura di Brescia che ha portato all’arresto di 24 secessionisti veneti e lombardi emerge un ruolo di ”ideologo e formatore culturale politico” dell’ex parlamentare leghista Franco Rocchetta, tra i fondatori della Liga Veneta.

Sulla scorta di alcune intercettazioni ambientali, effettuate dal Ros dei carabinieri, emerge che l’ex parlamentare avrebbe tenuto lezioni ”finalizzate a formare coloro che subito dopo l’azione insurrezionale dovranno instaurare i contatti con gli altri stati”.

”Nonostante la formale assenza di cariche nel governo Serenissimo – scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – la continuita’ dell’apporto causale allo sviluppo dell’attivita’ dell’associazione consente di formulare un giudizio di intraneita’ al sodalizio, pur dovendosi escludere un ruolo diretto nella fase costitutiva, e una posizione direttiva o organizzativa”. Dalle intercettazioni emerge ”la piena adesione al progetto del sodalizio e il ruolo carismatico di ideologo e formatore”.

Quindi, il giudice che ha firmato il mandato di cattura per Franco Rocchetta lo arresta perchè Rocchetta ha professato le proprie idee indipendentiste a un gruppo di persone che liberamente lo ascoltavano e le condividevano. Questo sarebbe il “reato”. E se questo è il reato, lo stesso giudice si prepari a far arrestare da uno a due milioni di cittadini veneti che hanno le stesse, identiche idee di Rocchetta.

Ma sull’arresto dell’intellettuale e studioso di venetismo Franco Rocchetta, è intervenuto anche Massimo Cacciari che ha ha dichiarato a QN – Quotidiano Nazionale: “L’ex sottosegretario agli Esteri Franco Rocchetta, tra gli arrestati, e’ pacificissimo ed una brava persona. Certo, a volte capita che la gente dia i numeri. Un conto e’ ragionare, come lui ha sempre fatto, sui temi del regionalismo veneto. Un altro e’ questoCarnevale da neurodeliri. Non e’ politica questa, io derubricherei il tutto alla cronaca psichiatrica. Però il Veneto: e’ una delle regioni che sta pagando piu’ delle altre la crisi. E si ritrova di fronte a un Paese immobile in cui si predica da anni il federalismo, ma in cui non succede nulla e dove le autonomie locali sono l’ultima ruota del carro”.

il Nord – Redazione Milano

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APPELLO – INVITO DI FRANCESCO VALDEGAMBERI

2014.04.04: Francesco Valdegamberi

APPELLO/INVITO

Possibile che tra tutti i VERI indipendentisti non si riesca per una volta ad organizzare una MANIFESTAZIONE UNITARIA vista la gravità della situazione? Invito in modo sincero (se non è già stato fatto) Busato, Morosin, Cantarutti, Guadagnini, Comencini…ma anche Prima il Veneto, Raixe Venete, ecc.. e qualunque altra sigla o movimento che abbia a cuore la nostra gente a concordare INSIEME e UNITI una data per una grande manifestazione corale e condivisa, a difesa della dignità del nostro territorio e delle nostre idee pacifiche e democratiche. 

Magari ben organizzata con pubblicità varia e non solo con il passaparola sui social network. 

Almeno stavolta cerchiamo di andare tutti insieme, per il bene dei veneti!

(altrimenti lasciamo sempre l’iniziativa alla Lega che la userà per farsi campagna elettorale)
Grazie, ora ad oggi quello di cui sono personalmente informato è l'11 aprile piazza dei signori a Vicenza, per ogni altro appuntamento cercherò di dare divulgazione, chiedendo anche ad altri la collaborazione a tramitizzare notizie vere di costruzione di un fronte più amplio possibile, più tutto…TIRIAMOLI FUORI!

AZZANO CANTARUTTI: “L’IMPIANTO ACCUSATORIO NON STA IN PIEDI”

Per il legale di Erika Pizzo, 26enne veronese, l'azione della magistratura è esagerata

L'avvocato invita i Veneti a continuare a sostenere l'indipendenza



TREVISO – (gp) “L'impianto accusatorio non sta in piedi”. Questo il commento dell'avvocato Luca Azzano Cantarutti in merito all'inchiesta sui “secessionisti veneti”. Parole pronunciate al termine dell'interrogatorio di garanzia in cui ha assistito Erika Pizzo, la 26enne veronese raggiunta dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Brescia. La giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere e, come per le altre 23 persone finite in manette, è accusata di associazione terroristica con finalità di eversione dell'ordine democratico. Anche lei, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto parte del gruppo “Alleanza” che da tempo sarebbe stato impegnato a organizzare azioni di violenza come l'occupazione militare di piazza San Marco così da ottenere il riconoscimento dell'indipendenza del Veneto. Sposata e con due figli piccoli, secondo l'avvocato Cantarutti è impossibile che la 26enne venga considerata una potenziale terrorista, ribadendo che l'azione della magistratura risulterebbe sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti contestati.

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SECESSIONISTI ARRESTATI – PER TOSI UNA FARSA: “SONO PIÙ PERICOLOSO IO CON 4 FUCILI DA CACCIA”.

Secessionisti veneti arrestati. Tosi: “Una farsa da Repubblica delle banane”

 

Verona, secessionisti veneti arrestati. Tosi: “Una farsa, sono più pericoloso io con 4 fucili da caccia”

tosi4 apr – “E’ stata una farsa da Repubblica delle banane. Sono più pericoloso io con i miei quattro fucili da caccia“. Così il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, commenta durante la trasmissione ‘”Effetto Notte – Le notizie in 60 minuti”, su Radio 24, il blitz dei Ros dei carabinieri che ha portato all’arresto di 24 secessionisti veneti, tra cui sette veronesi residenti tra Bovolone e Villafranca e un torinese di Verona.

“A pensarci mi viene da ridere – spiega Tosi -. Poi però pensi che ci sono delle persone arrestate ingiustamente e quindi pensi che viene fatto del male a delle persone e che poi gliene verrà fatto ancora prossimamente in fase giudiziaria. Perché in realtà noi stiamo discutendo se con lo svuota-carceri noi dobbiamo lasciare in libertà dei delinquenti veri e qui mettiamo in atto un’operazione a metà tra Stato di polizia e Repubblica delle banane“. E quando la conduttrice, Roberta Giordano, gli chiede se intenda candidarsi alle Europee, Tosi risponde: “E’ un’ipotesi molto probabile. ma solo per portare voti alla Lega Nord e al mio movimento, la Liga Veneta, poiché non intendo lasciare il mio ruolo di sindaco”.

.veronasera.it

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LE SANZIONI OCCIDENTALI SEMBRANO NON ALLARMARE I DIPLOMATICI RUSSI … E CI MANCHEREBBE (DICIAMO NOI).

Ambasciatori russi prendono in giro la UE: annetteremo Venezia, Scozia e Alaska

 

Barroso4 APR – Dopo la Crimea, prendiamoci “la Catalogna e Venezia, ma anche la Scozia e l’Alaska”. Se lo sarebbero detto, a mo’ di scherzo, due ambasciatori russi in una presunta conversazione finita su youtube.

Una conversazione ridanciana di 5 minuti che non sembra dare il segno di un grande allarme fra i ranghi della diplomazia russa di fronte alle sanzioni occidentali. “Abbiamo la Crimea, ma non e’ finita qui. In futuro ci prenderemo la Catalogna e Venezia, e poi Scozia e Alaska”, motteggiano i due.

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SECESSIONISTI VENETI, IL LEADER LUIGI FACCIA NON RISPONDE AL GIP “SONO PRIGIONIERO DI GUERRA”.


Vicenza, 4 aprile 2014
Il leader dei secessionisti veneti arrestati nell’operazione dei Ros, Luigi Faccia, non ha risposto al Gip che oggi lo ha sentito in carcere a Vicenza per l’interrogatorio di garanzia. 
“Sono un prigioniero di guerra” ha detto l’ex Serenissimo – come hanno riferito i suoi legali – dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere.
Durante il confronto con il Gip nel carcere di Vicenza, Luigi Faccia ha voluto leggere al giudice una sua breve dichiarazione.
 “Come responsabile del Veneto Fronte di Liberazione, servitore della Veneta Serenissima Repubblica, mi dichiaro prigioniero di guerra”. 
L'uomo, seguito dai legali Alessandro Zagonel e Andrea Arman, avrebbe avuto una piccola schermaglia con il giudice e la cancelliera anche al momento delle generalità, quando Faccia, alla domanda sulla propria nazionalità, ha risposto: “veneta”.
Anche Flavio Contin si è avvalso della facoltà di non rispondere al Gip di Padova. L’ex ‘Serenissimo’, ai domiciliari dopo l'arresto nell’ambito dell’inchiesta dei Ros sui secessionisti veneti. 
L'ultrasettantenne è accusato tra l’altro di aver costruito e detenuto in un magazzino nel suo paese, a Casale di Scodosia (Padova) il ‘tanko’ artigianale (FOTO), ricavato da un escavatore, che doveva servire per l’assalto a Venezia. L’uomo non ha risposto al giudice, e lo stesso comportamento ha tenuto un altro dei 24 arrestati, Riccardo Lovato, 44 anni, ex ultras del Padova.

 

DOMANI L'INTERROGATORIO DI PANI
L’indipendentista sardo Felice Pani – uno dei 24 arrestati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Brescia sui cosiddetti “secessionisti veneti” – sarà sentito domani per l’interrogatorio di garanzia. 
Pani (difeso dall’avvocato Riccardo Floris) è rinchiuso nel carcere cagliaritano di Buoncammino. 
L’indagine bresciana sugli scissionisti – che ha coinvolto 51 persone – è arrivata fino in Sardegna dove è anche stato indagato Salvatore “Doddore” Meloni – indipendentista di Terralba (Oristano) – autoproclamatosi nel 2008 presidente della Repubblica di Maluentu (l’isola di fronte alle coste dell’Oristanese), della quale Pani era stato nominato ministro dell’Agricoltura.
Doddore: “Il movimento Maluentu non è mai citato nelle intercettazioni e con i veneti non parlavo da più di un anno”. 
Ha respinto tutte le accuse Salvatore “Doddore” Meloni, l’indipendentista sardo. Questa mattina Meloni, in una conferenza stampa convocata a Cagliari, ha lasciato chiaramente intendere di essere vittima di una persecuzione politica.
SACCONI: 
LIBERATELI – “Liberateli subito! 
Appello per la liberazione dei secessionisti veneti. 
Perché la stupidità non è ragione sufficiente per la carcerazione preventiva”. 
Lo dichiara Maurizio Sacconi, presidente dei senatori del Nuovo Centrodestra.

 
APPELLO DI CACCIARI, BETTIN E CACCIA: LIBERATE ROCCHETTA 
Massimo Cacciari, Gianfranco Bettin e Beppe Caccia chiedono la liberazione di Franco Rocchetta, l’ideologo venetista arrestato nell’ambito dell’inchiesta sui secessionisti della Procura di Brescia. 
“Conosciamo personalmente Franco Rocchetta da almeno vent’anni – scrivono l’ex sindaco e i due consiglieri comunali di Venezia –
E’ stato uno dei primi ad affrontare, in Veneto e a partire dal Veneto, la questione delle autonomie e del federalismo. 
In tutte le occasioni in cui ci siamo confrontati con lui, la sua idea di indipendenza era tutt’uno con una prospettiva europea e con un riconoscimento dei diritti di cittadinanza fondato sullo ius soli e sulla residenza”.
“E’ quanto di più lontano possa esserci – proseguono – da ‘secessionismi’ e politiche di esclusione e chiusura razzista. 
Con lui abbiamo condiviso iniziative nei Balcani per il dialogo interculturale e interreligioso, in termini di assoluta contrarietà alla barbarie della guerra e della ‘pulizia etnica’”. 
“Per come l’abbiamo conosciuto, ci sentiamo di escludere il suo coinvolgimento in attività ‘terroristiche o eversive’ – concludono Cacciari, Bettin e Caccia – e auspichiamo possa tornare al piu’ presto libero per difendersi dalle gravi accuse che gli vengono imputate”.
 
tratto da (CLICCA QUI)

FACCIA “SONO DI NAZIONALITÀ VENETA – IO PRIGIONIERO DI GUERRA”

 

2775451-tank1VICENZA. ORE 17.15 FACCIA: "SONO DI NAZIONALITA' VENETA". 
Durante il confronto con il Gip nel carcere di Vicenza, in cui si è avvalso della facoltà di non rispondere, Luigi Faccia, ha voluto leggere al giudice una sua breve dichiarazione. 
«Come responsabile del Veneto Fronte di Liberazione, servitore della Veneta Serenissima Repubblica – ha detto -, mi dichiaro prigioniero di guerra». 
Lo hanno riferito i difensori dell’uomo, gli avvocati Alessandro Zagonel e Andrea Arman. 
Piccola schermaglia con il giudice e la cancelliera anche al momento delle generalità, quando Faccia, alla domanda sulla propria nazionalità, ha risposto: «veneta». 

ORE 16.57 FACCIA: "SONO PRIGIONIERO DI GUERRA". 
Luigi Faccia, il leader dei secessionisti veneti arrestati nell’operazione dei Ros, non ha risposto al Gip che oggi lo ha sentito in carcere a Vicenza per l’interrogatorio di garanzia. «Sono un prigioniero di guerra» ha detto l’ex Serenissimo – si è appreso dai suoi legali – dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere. (…)
Tratto da (CLICCA QUI)

CHIAVEGATO NON MOLLA E SI DICHIARA PRIGIONIERO POLITICO E INIZIA LO SCIOPERO DELLA FAME

CHIAVEGATO NON MOLLA! SI E’ DICHIARATO PRIGIONIERO POLITICO ED HA INIZIATO LO SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA.

CHIEDONO DI DIVULGARE IL MESSAGGIO IL PIU’ POSSIBILE

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Appena rientrato dalla circondariale di Montorio
Il messaggio di Lucio Chiavegato che ha dato all’avvocato Pavanetto da passare ai ragazzi di Veneto Libero e al veneto è questo ….
Mi ritengo prigioniero politico e per questo fino alla data del mio rilascio farò lo sciopero della fame e se sara’ necessario diventero il martire per arrivare ad un Veneto libero .
Tratto da (CLICCA QUI)

PER MASSIMO CACCIARI … “GLI INDIPENDENTISTI SONO MALATI DI MENTE”

 

Secessionisti veneti, Massimo Cacciari: "Sintomi che la situazione sta esplodendo. Andrà sempre peggio"

Laura Eduati, L'Huffington Post  |  Pubblicato:   |  Aggiornato: 02/04/2014 18:28 CEST

 

“Gli indipendentisti sono malati di mente.

Ma sono il sintomo di una situazione che esploderà presto in maniera drammatica.

E non per colpa dei secessionisti”. 

Massimo Cacciari, veneziano, ricorda naturalmente benissimo quel 9 maggio del 1997 quando un gruppetto di Serenissimi provò a conquistare il campanile di San Marco.

All’epoca era sindaco, e già conosceva il fondatore della Liga Veneta, l’ex parlamentare Franco Rocchetta arrestato questa mattina con l’accusa di terrorismo: “Mi pare incredibile che stesse pensando di usare le armi per proclamare l’indipendenza del Veneto”.

Sul resto dell’inchiesta il filosofo non vuole esprimersi: “Ci penserà la magistratura”.

E’ invece durissimo il suo giudizio politico: “Andrà sempre peggio”.

Con una frecciata a Matteo Renzi: “Riforme soltanto annunciate mentre il ceto medio sprofonda”.

Professor Cacciari, la procura di Brescia avverte che un movimento secessionista stava progettando una insurrezione armata a piazza San Marco, con l’uso di carri armati artigianali e una folta rete di simpatizzanti pronti a combattere. Cosa sta succedendo?

Non conosco i dettagli dell’inchiesta ma è naturale dire che se qualcuno pensa di combattere per l’indipendenza regionale facendo terrorismo allora è un pazzo oppure siamo a Carnevale. L’unico che conosco tra gli arrestati è Franco Rocchetta e mi pare incredibile che stesse pensando di usare le armi per proclamare l’indipendenza del Veneto. Gli altri non li conosco, compreso Lucio Chiavegato (l’ex leader dei Forconi arrestato questa mattina, ndr), è una questione che riguarderà la magistratura.

Due degli arrestati facevano parte del commando dei Serenissimi. Non pensa che questo ritorno dell’indipendentismo sia collegato con l’estrema debolezza politica della Lega Nord?

La Lega Nord non c’entrava allora, così come non c’entra oggi. All'epoca cavalcò la vicenda, e si appresta a fare la stessa cosa anche in questa occasione. Di indipendentismo veneto parliamo da vent’anni e sinceramente ne avrei piene le tasche. Riemerge ora? Ma riemerge come farsa, in mano a un gruppo di malati mentali. 



Dunque è soltanto un problema psichiatrico?

Certo che no! Questi sono i sintomi di una situazione che esploderà presto assumendo ogni volto possibile, e come potrebbe essere altrimenti in un Paese dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 50%, dove esiste l’impossibilità di riforme serie e il ceto medio sta sprofondando? I Paesi non possono essere bloccati in eterno, è normale che la tensione debba trovare uno sbocco ogni volta differente: un giorno sono i forconi, il giorno dopo i secessionisti, è inevitabile che sia così.

Nemmeno Matteo Renzi riuscirà a invertire la rotta?

Se non si faranno riforme succederanno fatti molto gravi. Ma le riforme annunciate in maniera bislacca e non effettuate non sono la cura. L’Italia era malata vent’anni fa, e invece di curarla hanno deciso di aggravare la sua condizione. Ora le sue condizioni sono gravissime e la situazione intollerabile- E la colpa non è della Liga Veneta né di Franco Rocchetta.

C’è un elemento territoriale in questo progetto secessionista?

Naturalmente sì. Da sempre parlo di questione settentrionale ed è esattamente questo. Questa ragione ha conosciuto uno straordinario sviluppo, quasi miracoloso, e in pochi anni sta perdendo quello che aveva accumulato. Il ceto medio di queste zone è disperato, gli operai perdono il lavoro e i commercianti chiudono i negozi. Per loro, che hanno conosciuto il vero benessere, è come cadere dal quinto piano. Questo malessere può prendere derive folli ma non è, ripeto, colpa degli indipendentisti se coloro che tentano di fare un discorso federalista vengono puntualmente presi a calci nel sedere. Per forza di cose poi il sentimento antistatalista e secessionista prende piede.

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