ATTUALITA

IL GONFALONE NON SI TOCCA

Come pretende l’ente italiano regione veneto di legiferare a riguardo del nostro Gonfalone di San Marco?!
Non può e non deve permettersi, ma la solita propaganda pre-lettorale di Zaia & Co. in vista del referendum farsa e delle regionali 2018 è già in azione e, per l’ennesima volta, vuole creare illusioni e confusione ai Cittadini Veneti.
Questi “veneti da regione italiana” dovrebbero occuparsi piuttosto, come già ribadito dal MLNV varie volte, della bandiera della regione veneto (che comunque è e rimane la brutta copia italiana del nostro vessillo): il Gonfalone è del Popolo Veneto e della Nazione Veneta che nulla ha a che vedere con la regione veneto che è un ente amministrativo italiano.
Abbiamo sentito alcuni Cittadini Veneti esultare per questa legge, ma non si rendono conto che come l’italia mette l’obbligo può anche mettere il divieto…non a caso il 25 aprile di ogni anno molti veneti vengono perseguiti perchè si radunano in Piazza San Marco con il Gonfalone per cercare di mantenere le proprie tradizioni.
Il Gonfalone non si tocca, ma il momento in cui tutto questo finirà è sempre più vicino.
WSM
Venetia 4 settembre 2017
Enrico Pillon

MA LEI SAI CHI SONO IO ???

Ancora una volta l’ennesima dimostrazione di arroganza e ancora volta da parte delle istituzioni straniere d’occupazione italiane, nello specifico da parte di un carabiniere.

Stavo avvicinandomi all’auto, regolarmente parcheggiata, in via Chiesa a Villorba (Tv), quando una fiat punto dei carabinieri è passata a velocità sostenuta incurante della mia persona e di altri pedoni.

Il carabiniere, che avevo modo di incrociare poco dopo al distributore dove stava effettuando rifornimento, veniva invitato ad andare più piano in quel tratto di strada, spiegandogli l’accaduto.

Apriti cielo.

“Come si permette”, “ma dice sul serio” … ecco le sole frasi con cui il militare ha risposto alle mie semplici, corrette ed educate lamentele.

Come al solito, a quanto pare, è sgradito e intollerabile che un cittadino, ancor più se Veneto, si permette di reclamare ad un carabiniere una condotta di guida più prudente.

Tanto per essere precisi l’auto di servizio non aveva azionato alcun sistema di allarme visivo e sonoro, quindi andava condotto secondo le normali norme del codice della strada, come per tutti gli altri veicoli e in quel tratto sono pretesi i 30 km orari.

Nel rimontare in auto al distributore e mentre stavo ancora effettuando manovra di disimpegno dall’area ristretta in cui ero parcheggiato il carabiniere, palesemente risentito, mi gridava a gran voce di mettere le cinture, cosa che ancora non ero tenuto a fare perché impegnato in una manovra di disimpegno dall’area di sosta in cui mi trovavo e che proprio lo stesso militare non indossava alla guidava del veicolo di servizio, (in quel momento non impegnato in servizi di emergenza … bell’esempio).

Nel lasciare a ciascuno la valutazione dei fatti rimango in attesa di ulteriori sviluppi, visto e considerato che il militare ha avuto l’idea di trascriversi la targa del veicolo … cosa vuoi farmi la “multa” … e per che cosa, forse per lesa maestà ???

WSM
Venetia, 4 settembre 2017
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provisorio

 

LE SPESE (IL)LEGALI ITALIANI ILLEGITTIME

Riceviamo e pubblichiamo.

SPESE LEGALI, ILLEGITTIME !!
CLAMOROSO !! Tutti i giornali e media, interpellati, si sono rifiutati, di pubblicare, l’articolo che segue !!
PORDENONE
LA GIUSTIZIA, MALATA, DANNEGGIA, TUTTI I CITTADINI, E, NON PERMETTE LA CRESCITA DELLA NOSTRA SOCIETA’ CIVILE !!
LA SENTENZA, NOTIFICATAMI, DAL GIUDICE DI PACE DI PORDENONE, NEL LUGLIO 2017, NEGA IL RISARCIMENTO DI € 1000, MA, STABILISCE, IL PAGAMENTO, DI SPESE LEGALI, ILLEGITTIME, A DUE AVVOCATI, IL CUI, AMMONTARE, E’ SUPERIORE, DI GRAN LUNGA, IL VALORE DI CAUSA.
(Vengono omessi, tutti, i nominativi, per opportunità, inerenti, alla pubblicità.… e la privacy … !! )
Il ricorso, presentato, al Giudice di Pace di Pordenone*, dopo, n. 6 udienze, (di rinvio), nell’arco di due anni e mezzo, è stato una débacle, si, è lasciato, scorrente del tempo prezioso, per arrivare, alla data, fatidica, del 31.3.2016, in cui, è fallita la Ditta … omissis , responsabile, venendo meno, la possibilità di risarcimento, per il ricorrente e, non solo, ma, dover, anche, pagare delle spese legali, illegittime, dopo il danno anche la beffa !!
Nel procedimento, si sono, avvicendati due giudici, in cui, il primo, il 21 gennaio 2015, è stata presentata, la domanda di citazione ed il 28 luglio 2015, il medesimo, ha redatto, scientemente, con competenza, e poi firmato, il ricorso, di richiesta di risarcimento di € 1000, nei confronti dei responsabili, ha autorizzato, il ricorrente, a stare in giudizio.
Con il secondo Giudice, che, è subentrato, a causa dell’andata in quiescenza, del primo Giudice, dopo serie di incongruenze, contraddizioni, e, continui, rinvii, mentre, da come, si è svolto, il procedimento, stesso, poteva essere, svolto e risolto, in una unica udienza, nel luglio 2017, hanno notificato, la sentenza, di tale gdp2°, di rigetto del ricorso.
L’Odissea è terminata, con l’epilogo finale, nel quale, oltre al mancato risarcimento, il ricorrente viene condannato, al pagamento, delle spese legali, per due avvocati (del foro, ubicato, nel territorio della Regione Lombardia), per un ammontare, di € 400+400, alle quali, vanno sommate le spese generali, IVA e CPA, mentre, dal sito tariffe difensori reca: istr./trattazione mino € 45.00 massimo € 65.00* stabilite dal D.M. 55/2014.
Si constata, che palesemente le spese legali, liquidate dal gdp 2°, sono, illegittime, incongrue ed esorbitanti, rispetto, alle tariffe di legge.
Si constata, nei fatti, nei verbali d’udienze e nella predetta, sentenza, che reca: a pag. 3, “..omissis.. le due società costituitesi (x ed y, quest’ultima, ha rilevato l’azienda, nella quale, ho acquistato il basculante) con un unico difensore”, circostanza, confermata, verbalmente, dallo stesso Giudice di pace 2°, più volte, nel corso, delle, molte, udienze, come, realmente, avvenne, nei fatti, vi è stata, la presenza, di un solo ed unico avvocato, del foro di Pordenone**** che, sistematicamente, in via permanentemente, ha sostituito, il difensore ubicato in Lombardia (vds. verbali udienza).
Si constata che, la ditta, in cui, ho acquistato, il basculante, non, si è, mai costituita, risultando contumace, mentre, nella sentenza, supra, viene indicato un difensore***** ..omissis del foro di Pordenone..
Il ricorso, al di fuori della costituzione, della sola Ditta x-y (proprietaria della y) (unico proprietario di entrambi) con un unico difensore, è stato caratterizzato, da continue, mere, udienze di rinvio, non vi è stata alcuna attività istruttoria, ecc, e , nessuna, conclusionale e/o memorie, è stata presentata, c. verb. Udienza del febbraio 2017.
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Nel luglio 2010 la Ditta … omissis.., ha fornito un basculante in legno, che, dopo, qualche anno, sono comparsi, dei vizi occulti: nodi secchi, crepe, ecc.
Tale azienda, ha inviato un tecnico, ma, poi, non è, mai, intervenuta, per il ripristino del basculante.
Va premesso, che, nel maggio 2015, una ditta con sede in Lombardia, ha rilevato l’azienda fornitrice del basculante, costituendo a sua volta la ditta y, che è subentrata, nella produzioni di basculanti (porte garage).
Va precisato, che, in passato, per risolvere dei contenziosi, ho presentato, diversi ricorsi, al Giudice di Pace di Pordenone.
Si ricorda, uno per tutti, quello di 15 anni fa, circa, quando, mi ero rivolto, al compianto, Gdp Dott……………(persona molto preparata e cordiale) riguardava, la messa a dimora di alberi, del vicino. senza osservare le distanze dal confine.
Tutti i ricorsi, che, sono stati presentati al Giudice di Pace, si sono, sempre, conclusi, con delle vittorie, tranne quello surriferito
Credo, che, i presunti errori procedurali, rientrino nella legge 27 febbraio 2015, n. 18, con cui è stata novellata la legge sulla responsabilità civile dei magistrati 13 aprile 1988 n. 117 (c.d. legge Vassalli).
Sono, una vittima, di malagiustizia, non intendo, pagare spese legali, illegittime, che, non mi competono.
S’abbiano, distinti saluti.
Brugnera, 27 luglio 2017

Dott. Pietro Bazzo

 

LE ASSURDITA’ DI ALCUNI VENETI/ITALIANI

Pensavo proprio di averle lette tutte invece alcuni veneti/italiani mi stupiscono sempre di più.
L’assurdità di simili affermazioni confermano la contraddizione, anche in termini giuridici, etici e morali, circa l’incompatibilità  e l’inconciliabilità riguardo alla pretesa di giudicare i Veneti per ciò che solo un italiano può essere e fare … andare a votare con il sistema italiano e riconoscendosi italiano (documenti italiani e scheda elettorale italiana).

P.S.: almeno leggete il regolamento di questo referendum consultivo (col quale non si sceglie nulla).

NON ANDATE A VOTARE AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA

Ecco l’ennesima bufala di stampo italo/leghista.
Questo è un referendum consultivo col quale non si decide nulla ed è solo propaganda elettorale che si fa tale LUCA ZAIA presidente dell’ente straniero italiano “regione veneto”.
Ma con tutti questi milioni di euro stanziati per un simile inutile referendum non si poteva dare una mano alle famiglie Venete in difficoltà ???
Ma lo capite o no che siamo in campagna elettorale e che la lega si nasconde dietro questo referendum farsa per farsi propaganda politica?
Non credete a questi personaggi.
Non credete alla Lega Nord o Lega italia.
NON CREDETE A NESSUN PARTITO POLITICO ITALIANO.
Fanno sempre e solo i loro interessi.
A loro del vostro voto non frega assolutamente nulla.
Non siamo in democrazia ma in un regime partitocratico e ogni politico fa solo gli interessi del partito, non dei cittadini.
Ma ancora non vi siete chiesti perché si va a votare con una matita???
Ma ancora non vi siete chiesti perché le urne non sono trasparenti ma scatoloni???
NON CADETE NEL TRANELLO …
NOI VENETI NON SIAMO ITALIANI NON LO SIAMO MAI DIVENTATI … QUESTA E’ UNA VOLGARE E INFAME MENZOGNA.
PER VOTARE DOVETE DICHIARARVI ITALIANI (esibire documenti italiani e usare scheda elettorale italiana) ED E’ A QUESTO CHE MIRA LA PARTITOCRAZIA ITALIANA PERCHE’ LA CITTADINANZA ITALIANA CI E’ IMPOSTA IN VIOLAZIONE DELL’ART.15 DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI.
CHIEDETEVI PERCHE’ DALLA CARTA D’IDENTITA’ ITALIANA E’ SPARITA LA VOCE NAZIONALITA’PERCHE’ NON POSSONO ATTESTARE CHE NOI VENETI SIAMO ITALIANI E PERCHE’ NON ESISTE LA NAZIONALITA’ ITALIANA MA QUELLA VENETA SI.
NON BISOGNA CADERE NELLA TRAPPOLA DEI FALSI ASSERTORI DELLA DEMOCRAZIA.
LA DEMOCRAZIA PER NOI VENETI NON ESISTE DA QUANDO LA NOSTRA PATRIA E’ STATA OCCUPATA DALL’ITALIA.
Venetia 17 agosto 2017
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

 

 

NON ANDATE A VOTARE AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA.

NON ANDATE A VOTARE AL REFERENDUM SULL'AUTONOMIA.
Ecco l'ennesima bufala di stampo italo/leghista.
Questo referendum consultivo è solo propaganda elettorale dell'italianissimo presidente dell'ente straniero italiano "regione veneto" tale Luca Zaia.
Ma di tutti questi milioni di euro stanziati per un referendum consultivo (non serve a niente) non si poteva dare una mano alle famiglie Venete in difficoltà ???
Ma lo capite o no che siamo gia in campagna elettorale e che la lega si nasconde dietro questo referendum farsa per farsi propaganda politica?
Non credete a Luca Zaia.
Non credete alla Lega Nord o Lega italia.
Non credete a nessun partito politico.
Fanno sempre e solo i loro interessi.
A loro del vostro voto non frega assolutamente nulla.
Non siamo in democrazia ma in un regime partitocratico e ogni politico fa solo gli interessi del partito, non dei cittadini.
Ma ancora non vi siete chiesti perché si va a votare con una matita???
Ma ancora non vi siete chiesti perché le urne non sono trasparenti ma scatoloni???
NON CADETE NEL TRANELLO …
NOI VENETI NON SIAMO ITALIANI, 
NOI VENETI NON SIAMO MAI DIVENTATI ITALIANI … QUESTA E' UNA MENZOGNA COLOSSALE.
PER ANDARE A VOTARE DOVETE DICHIARARVI ITALIANI (esibire documenti italiani e usare scheda elettorale italiana)
ED E' A QUESTO CHE MIRA LA PARTITOCRAZIA ITALIANA
L'IMPOSTA CITTADINANZA ITALIANA
E' UN'APERTA VIOLAZIONE DELL'ART.15 DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI.
NON BISOGNA CADERE NELLA TRAPPOLA DEI FALSI ASSERTORI DELLA DEMOCRAZIA.
LA DEMOCRAZIA PER NOI VENETI NON ESISTE DA QUANDO LA NOSTRA PATRIA E' STATA OCCUPATA DALL'ITALIA.
Venetia 17 agosto 2017
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

ma noi lo abbiamo sempre detto …

Luca Zaia, traditore della Patria cioè della Serenissima Repubblica Veneta

ma noi non dimentichiamo

PARLAMENTARE ITALIANO MASSACRATO DI BOTTE DAI CITTADINI

martedì 15 agosto 2017
 
Parlamentare italiano massacrato davanti a Montecitorio
Consultando i quotidiani o semplicemente connettendosi alle pagine Facebook a sfondo politico, ci si rende subito conto del giustificato malcontento che i cittadini italiani nutrono nei confronti di una classe politica i cui privilegi non hanno eguali in tutto il mondo.
Il livore nutrito dal popolo italico nei confronti della cosiddetta casta, supera di gran lunga quello provato verso qualsiasi altra categoria di individui privilegiati (calciatori, mafiosi, cantanti, attori…).
Le recenti aggressioni a danno di alcuni parlamentari, non fanno che portare acqua al mulino delle teorie di alcuni giornalisti di cronaca, convinti del fatto che l'esasperazione della popolazione abbia raggiunto livelli mai visti fino ad ora.
Nella mattinata di Lunedì, a conferma di quanto detto ciò, si è infatti consumato l'ennesimo atto di violenza nei confronti della classe politica: a pochi mesi dai pestaggi degli onorevoli Roviani, Furti e Lestofanti, è toccato al deputato Maurizio Privilegi subire la disperazione di alcuni cittadini, inevitabilmente tramutata in violenza.
Alle nove esatte di Lunedì 14 Agosto l'onorevole Privilegi, giovane deputato campano del Partito Democratico, è giunto a Montecitorio per partecipare ad una votazione su un disegno di legge inerente alcuni tagli alla sanità nella regione Sicilia.
Dopo aver espresso il proprio voto, il parlamentare, si sarebbe dovuto recare nella propria villa per usufruire dei canonici tre mesi di ferie pagate in vista della chiusura dei lavori del Parlamento che sarebbero ripresi solo ad Ottobre.
Privilegi, tuttavia, si è reso ben presto conto di dover rinunciare al (ben poco meritato) riposo estivo: un centinaio di cittadini palermitani, infatti, si era posizionato sin dall'alba davanti all'ingresso di Montecitorio, al fine di protestare contro l'assurdità della legge che si sarebbe discussa quella mattina in aula. Non rendendosi conto, almeno in un primo momento di ciò che stesse succedendo, il parlamentare si è rivolto ad un anziano contestatore esclamando: "Mi fai passare o no?  Sei una lota!"
Le parole di Privilegi, però, non sono state ignorate dall'uomo che si è scagliato contro il ricco parlamentare, atterrandolo e sferrandogli quattro pugni al volto.
In breve tempo sono accorsi sul posto almeno altri sette manifestanti che hanno riempito l'onorevole di calci e ginocchiate.
Contrariamente a ciò che era avvenuto durante le altre aggressioni, stavolta un altro parlamentare ha tentato di difendere il collega, ma il suo intervento non ha fatto altro che peggiorare la situazione, facendo sopraggiungere altri venti individui che hanno supportato i giustizieri, massacrando i politici con due travi di legno, prelevate da un bidone dell'immondizia.
Il pestaggio, grazie all'intervento delle forze di polizia, non ha provocato vittime e si è concluso dopo una decina di minuti dai primi tafferuglii.
Privilegi ed il suo collega sono stati immediatamente trasportati al pronto soccorso: il deputato campano, a causa della gravità delle lesioni riportate, non potrà muoversi dalla branda dell'ospedale per due mesi e dovrà sottoporsi ad un intervento odontoiatrico per ricostruire gli incisivi andati distrutti, mentre il suo collega dovrà limitarsi ad un periodo di riposo della durata di due settimane.
 Una reazione oltremodo eccessiva, a fronte però di una rabbia della cittadinanza più che giustificata.
Tratto da (CLICCA QUI)
che dire, mah!
Se la notizia è vera allora vuol dire che i Popoli italici stanno avendo un risveglio di coscienza e io non vorrei essere al posto dei politicanti italiani.
 

PIANO KALERGI: FASE FINALE!

Anche se molti considerano il Piano Kalergi solo una "Teoria di complotto", è indubbio che la storia recente stia procedendo sorprendentemente nella medesima direzione auspicata dal conte oltre 50 anni fa!!!
Una storia divisa in 4 fasi: 3 fasi sono in corso d'opera, mentre la quarta è ormai imminente!!!
 
 

 

STORICO DISCORSO DI VIKTOR ORBAN: ESISTE UN PIANO CONTRO L’EUROPA.

Storico discorso di Viktor Orban: “Esiste un piano per realizzare una Europa nelle mani di una popolazione cosmopolita con preminenza mussulmana”
“Circa 27 anni addietro avevamo pensato che il nostro futuro fosse in Europa.
Attualmente, noi siamo il futuro dell’Europa”, ha dichiarato questa mattina il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban, nel corso della 28a edizione della Università Libera di Tusnádfürdő.
Nel suo discorso annuale, Orban ha manifestato l’idea che le elezioni parlamentari che si svolgeranno la prossima primavera nel paese avranno una importante dimensione europea.
“Quello che accadrà in Ungheria avrà importanti implicazioni per l’insieme dell’Europa, perchè oggi una Ungheria forte gioca un ruolo decisivo nella battaglia per evitare la scristianizzazione dell’Europa”, ha segnalato.
Orban ha considerato allo stesso modo che un paese forte non può permettersi un declino demografico. “I paesi più forti sono quelli che sono in grado di mantenersi biologicamente.
Perchè l’Ungheria abbia un futuro deve mantenere una tassa di fecondità di 2,1 figli per famiglia”.
Orban ha sottolineato che uno Stato forte necessita di un buon livello di sicurezza, inclusa la protezione delle sue frontiere e la lotta contro il terrorirismo, così come il mantenimento di un forte senso di identità culturale”.
In contrasto con questi principi, ha indicato l’Europa, vittima a suo giudizio di un cambiamento culturale e demografico di imprevedibili conseguenze.
“L’Immigrazione non apporterà alcuna soluzione ai problemi economici.
Cercare di rimediare la scarsezza di mano d’opera mediante l’importazione di immigrati è come se, nel mezzo di un naufragio, ti metti a consumare acqua di mare.
E’ anche quella acqua ma il problema lo farà aumentare”, ha sostenuto il primo ministro ungherese.
In particolare Orban ha voluto mostrarsi molto franco e deciso circa le sfide della integrazione di un gran numero di immigrati mussulmani nella nostra cultura cristiana. ”
Non possiamo mantenere i nostri ideali solidali nelle nostre nazioni quando esistano gruppi etnici che pretendono di modificare la cultura europea.
Non possiamo mantenere i nostri ideali nel mezzo di collettività che si oppongono all’esistenza ed alla cultura europea, perchè il risultato finale sarebbe catastrofico”, ha sottolineato Orban.
“La sfida nei prossimi decenni è se l’Europa continuerà appartenendo agli europei.
Se l’Ungheria continuerà ad essere la terra degli ungheresi, se la Germania continuerà ad essere la terra dei tedeschi, se la Francia continuerà ad essere la terra dei francesi, se l’Italia seguirà ad essere la terra degli italiani”, ha aggiunto il leader magiaro, criticando in questo senso i burocrati europei dell’Impero mondialista di George Soros nell’opporsi alla volontà delle nazioni.
Oggi gli interessi di George Soros sono meglio rappresentati a Brusseles ed a Washington, DC che non a Tel Aviv, ha affermato Orban, il quale ha respinto che le critiche fatte allo speculatore ebreo di origine ungherese facciano parte di teorie cospirative.
“Esiste un piano di Soros, che lui stesso ha scritto”.
 
Miogranti sul confine ungherese

Secondo Orban, detto piano consisterebbe nel trasferire un milione di migranti nel territorio dell’Unione Europea.
” Al loro arrivo devono ricevere 15.000 milioni di euro per mantenere così l’effetto di aspirazione.
Questo importo è maggiore del reddito promedio degli ungheresi. Soros pretende che gli immigrati siano distribuiti per tutti i paesi dell’Unione Europea. Proteggere le nostre frontiere di fronte all’entrata di questi migranti illegali ha comportato un grande sforzo economico. L’Europa si è caricata di una piccola parte di questo costo.
Oggi la Germania si trova sull’orlo della bancarotta, così che non ci vengano più a parlare di mancanza di solidarietà dell’Ungheria”, ha segnalato.
“Se l’Europa vuole continuare ad esssere attuabile, deve recuperare la sua sovranità e liberarsi dell’Impero di Soros”, ha ribadito Orban.
Orban si è inoltre pronunciato per una riforma dell’Unione Europea e di ritornare alla forma originaria prevista dai trattati costitutivi.
“Le Nazioni Unite devono proteggere le frontiere dell’Europa.
Questo può suonare duro, ma quelli che sono entrati illegalmente in Europa devono essere espulsi.
l’Europa non può seguitare ad essere un continente senza protezione delle frontiere”, ha proclamato il primo ministro ungherese.
Orban si è augurato inoltre che i leaders europei sappiano essere all’altezza delle loro responsabilità (anche se ne dubita) e che l’Europa deve recuperare la sua competitività, garantire la pace, aprirsi agli stati balcanici e risolvere i suoi problemi esterni con la Russia e la Turchia.
Orban ha ribadito alla necessità di opporsi al progetto di scristianizzazione del Continente e che si sappia resistere all’attacco ideologico in atto da parte dei liberisti e degli intellettuali, denunciando come anche i partiti socialdemocratici abbiano rinunciato a difendere i diritti dei lavoratori nazionali. Loro sono tutti impegnati a difendere gli interessi economici del neoliberismo”, ha denunciato il presidente ungherese.
Secondo Orban esiste in piano per mettere il territorio europeo nelle mani di una popolazione cosmopolita, in modo predominante mussumana, un piano di sostituzione di popoli.
“La riuscita di questo piano richiede una Europa scristianizzata, goveni burocratici e senza anima”, ha avvertito il leader magiaro. (……….)
Siamo noi il principale ostacolo per la realizzzazione del piano Soros”, ha dichiarato Orban, insistendo che il principale ostacolo sarà quello di affrontare i partiti dell’opposizione del suo paese. Noi dobbiamo in primo luogo misurarci con la “rete di Soros”, gli eurocrati di Bruxelles ed i loro media.
Conosciamo le loro tattiche, basate sul ricatto, sulla diffamazione e sul giornalismo prostituito ai grandi interessi”.
Orban ha avvisato che molto in gioco in questa sfida: non soltanto nell’ambito nazionale ma anche a livello europeo.
“Da 27 anni pensiamo al nostro futuro in Europa,.
Oggi siamo il futuro dell’Europa”, ha concluso lo statista magiaro.
 
Fonte: Alerta Digital
Traduzione e sintesi: Luciano Lago – Controinformazione
 
Tratto da (CLICCA QUI)
 

UN’ALTRA VERITÀ SU HITLER

LA VERITA' SU HITLER.
Ricosruzione storica di fatti realmente accaduti.
La vera storia! la storia che ci hanno raccontato a scuola è falsa.
Hitler e i Nazional-Socialisti, che arrivarono al potere nel 1933, si opposero al cartello delle banche internazionali iniziando a stampare la propria moneta. ecco perché scoppiò la seconda guerra mondiale.
Questo breve video mostra accadimenti storici veri, la storia che ci hanno raccontato a scuola è falsa.
Buone riflessioni!

NO AI VACCINI OBBLIGATORI

In Svezia sono riusciti a far togliere ogni obbligo vaccinale e denunciano pubblicamente gli intrecci di interessi tra governi anche stranieri e case farmaceutiche. 
 
 
TESTO DEL MESSAGGIO (tradotto in italiano)
 
Ove la legge n 73/2017 venisse approvata, il Governo Italiano starebbe violando delle leggi internazionali.
Membri del Parlamento Italiano, del Senato e del Governo, chiedo gentilmente la vostra attenzione.
Questa è una lettera aperta nel formato di un video. 
Ci è giunta notizia che il Parlamento Italiano sta per erogare una nuova legge riguardante l'obbligo, o più precisamente l'imposizione forzata, delle vaccinazioni. Si tratta di una pesante violazione delle leggi dell'Unione Europea.
Se proseguirete in questa intenzione ed emanerete ulteriori leggi che rendano obbligatorie vaccinazioni, agiremo affinché siate perseguiti per questo e affinché l'Italia sia severamente punita dall'Unione Europea ed eventualmente persino espulsa dai membri dell'Unione Europea.
Parlo a nome di diverse organizzazioni e cittadini di molti paesi che non si tireranno indietro. 
Agiremo insieme promuovendo azioni legali per fermare gli organi governativi italiani dal proseguire nel dar corso a questo decreto che viola gravemente leggi preminenti.
Allo stesso modo agiremo legalmente contro qualsiasi Stato dell'Unione Europea che provasse ad emanare leggi vaccinali obbligatorie e incostituzionali.
In Svezia abbiamo condotto una strenua opposizione al decreto vaccinale – In Svezia non vi sono vaccinazioni forzate né obbligatorie.
L'unico reale motivo dietro questa agenda vaccinale è la stretta collaborazione tra governi e corporazioni farmaceutiche come GlaxoSmithKline.
In Svezia il segretario del Ministero della Sanità è della Glaxo e il vostro Direttore Generale per la Prevenzione, Ranieri Guerra, era CEO della Fondazione GlaxoSmithKline.
Se non avete ancora scacciato la Glaxo e altre corporazioni, già denunciate come vere e proprie mafie dagli stessi esperti del settore medico, allora è venuto il momento di farlo!
I governi non dovrebbero fare affari e comperare vaccini e altri prodotti farmaceutici da corporazioni che infrangono ripetutamente la legge – e oggi il Governo Italiano ha intenzione infrangere le preminenti leggi europee? 
E altre leggi internazionali?
Il decreto vaccinale n 73/2017 è anticostituzionale e viola leggi internazionali.
Sapete che la GlaxoSmithKline è stata condannata a risarcire 3 miliardi di dollari dopo aver ammesso la peggiore frode nella sanità della storia – che ha coinvolto anche bambini. 
E se non bastasse GlaxoSmithKline è stata condannata per una vaccinazione sperimentale che ha portato alla morte di 14 bambini.
Vi chiedo di riflettere e di riflettere attentamente.
 
A TUTTI I CITTADINI DELLA UE
Non ubbidite a vaccinazioni obbligatorie.
I governi non hanno alcun diritto di obbligarvi a vaccinare voi o i vostri figli e se ci provano sono antidemocratici.
Dite loro che verranno perseguiti e non hanno alcun diritto di inoculare ai vostri bambini alcun tipo di trattamento medico senza il vostro consenso informato.
Lo Stato non possiede i vostri figli.
I vostri figli non sono proprietà dello Stato.
Chiamiamo tutti i difensori dei diritti umani, gli uomini di legge, i politici e i leader a prendere posizione e unirsi in questa lotta per la libertà in Europa.
Non cederemo i nostri figli ai governi in affari con la Glaxo, che detiene il record assoluto di condanne per frode sanitaria.
Spezzate queste corde – siate liberi!
Nessuna iniezione farmaceutica che comporti dei rischi può essere obbligatoria.
Dateci notizia di ogni abuso di tipo vaccinale e muoveremo azione legale al vostro fianco. 
Potrebbe essere il più grande caso giudiziario della storia.
 
( grazie a Stefano Re )
 
 

VACCINAZIONI TRA SCIENZA E DIRITTO

ILLUMINANTI RIFLESSIONI DI UN GRANDE GIURISTA
Vaccinazioni: tra Scienza e Diritto del dott. BENIAMINO DEIDDA 
(Direttore della Scuola Superiore di Magistratura, ex Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze)
"Mi pare necessario premettere che il mio approccio alla questione che è oggetto di questo dibattito non è ideologico e che affronterò i problemi esclusivamente dal punto di vista giuridico, cercando di coglierne le implicazioni. Per il giurista il dato di partenza è la norma e la disciplina positiva che da essa discende. Certo, poi le norme possono essere discusse e possono essere cambiate. Ma darsi da fare per modificarle è compito dei cittadini, dei partiti, delle associazioni, non del giurista. Per il giurista la norma è il punto di riferimento e con essa bisogna fare i conti.
Nel nostro caso il panorama normativo è semplice. Con leggi che si sono succedute nell'arco di molti anni sono state dichiarate obbligatorie quattro vaccinazioni. Nel tempo altre se ne sono aggiunte, ma il legislatore non le ha definite obbligatorie, ma solo 'raccomandate'. Devo dire che mi sfugge la diversa natura delle due categorie di vaccinazioni, ma forse questo dipende dalla mia ignoranza in materia. Mi pare di capire che per un profano ' raccomandare' una vaccinazione debba avere il significato di prevenire le conseguenze dannose di alcune malattie. Sotto questo profilo l'obbligatorietà limitata ad alcuni vaccini e non ad altri non discende da una graduazione di importanza; sembra più il portato di un atteggiamento strategico del legislatore che è andato mutando nel corso degli anni.
Il mio intervento si propone di esaminare le caratteristiche della obbligatorietà delle vaccinazioni e delle sanzioni previste per legge, la sostenibilità dell'obbligo alla luce delle norme costituzionali e le possibili interpretazioni alla luce della giurisprudenza.
Rispetto ad un recente passato, sembra indubbia la tendenza, che si registra in diversi paesi occidentali, ad una sensibile diminuzione della copertura vaccinale per le vaccinazioni più comuni. Ciò ha indotto le autorità pubbliche a mettere in campo alcune discutibili strategie per contrastare questo fenomeno.
Voglio ricordare che con la diffusione dei primi vaccini, il legislatore negli anni '60 previde la obbligatorietà delle vaccinazioni per difterite, tetano e poliomielite con specifiche sanzioni penali a carico dei genitori che omettessero di vaccinare i propri figli e con l'obbligo per le scuole di verificare l'avvenuta vaccinazione come presupposto della frequenza scolastica. Con la legge di depenalizzazione 689/81, il reato di omessa vaccinazione fu trasformato in illecito amministrativo, tanto che l'ultimo obbligo di vaccinazione contro l'epatite B, introdotto con legge n. 165/1991, fu sanzionato solo in via amministrativa.
Dopo di allora il Ministero della salute ed il legislatore, anche alla luce della riforma sanitaria introdotta con la legge n. 833/1978, hanno cambiato strategia, puntando sull'informazione e sulla persuasione, piuttosto che sulla repressione. E' questa la ragione che spiega perchè i vaccini introdotti successivamente (contro pertosse, meningite, varicella, ecc.) sono solo raccomandati e non obbligatori. Questo nuovo atteggiamento ha indotto il legislatore a sopprimere con il DPR n. 355/1999 il divieto di frequenza scolastica per i non vaccinati, che francamente era poco in linea con il principio costituzionale dell'istruzione obbligatoria per tutti i minori.
Ho brevemente ricapitolato questi passaggi, per sottolineare la preoccupazione che destano alcune recenti prese di posizione di molte autorità pubbliche centrali e regionali dirette a contrastare il calo delle vaccinazioni registrato nel nostro paese. Si parla di rinvigorire l'applicazione delle sanzioni (che il alcune regioni sono da tempo disapplicate), di reintrodurre il divieto di frequenza scolastica per i non vaccinati e addirittura di prevedere sanzioni disciplinari, fino alla radiazione, per i medici che facciano propaganda antivaccinista. E, infine, si vorrebbe introdurre la coercizione della vaccinazione ad opera del Sindaco che si servirebbe dei poteri attribuitigli dall'art. 117 del D.Lgs. 112/1998.
Mi limito a dire che quei poteri di intervento presuppongono che sia già in atto un'epidemia e che dunque sia urgente intervenire, il che è difficilmente conciliabile con le ordinarie campagne preventive di vaccinazione. Il Sindaco potrebbe certo emanare un'ordinanza ripetitiva dell'obbligo previsto dalla legge, ma l'eventuale violazione non sarebbe sanzionabile con l'art. 650 del codice penale, come ha già riconosciuto la I Sez. della Cassazione con sentenza n. 2671 del 12 dicembre 1990.
Queste difficoltà di concreta attuazione degli obblighi hanno indotto taluno a ricorrere al Tribunale dei minori sul presupposto che i genitori che non rispettano l'obbligo di vaccinare i figli sarebbero inidonei ad esercitare la responsabilità genitoriale. Devo dire che finora i Tribunali dei minori non hanno generalmente effettuato interventi determinati dal mero rifiuto delle vaccinazioni, a meno che non emergessero elementi di trascuratezza nella cura e nell'educazione dei minori.
Questa posizione assunta dalla magistratura minorile (le cui ragioni sono ben illustrate nel protocollo intervenuto tra la Regione Lombardia e il Tribunale dei Minori di Milano), ci introduce alla questione di fondo: se, cioè, sia coercibile l'obbligo di eseguire le vaccinazioni alla luce dell'ordinamento giuridico vigente.
La risposta negativa è imposta da una corretta interpretazione dell'art. 32 della Costituzione, secondo cui “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Dunque l'obbligo di sottoporsi ad un determinato trattamento è possibile solo se previsto da una legge ordinaria. La legge peraltro è vincolata ad un ulteriore limite: nel senso che in nessun caso possono essere violati “i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Per pacifica interpretazione l'art. 32 C. tutela una delle massime espressioni della libertà, quella di non essere sottoposti a cure o terapie che non siano liberamente scelte o accettate. E' generalmente condivisa l'opinione che solo uno stato di necessità per la salute pubblica consenta al legislatore l'imposizione di un trattamento sanitario. Secondo questa impostazione, dunque, l'articolo 32 C. consente di contemperare il diritto individuale alla salute e alle cure liberamente scelte con l'interesse alla salute dell'intera collettività. Tale contemperamento però, secondo l'interpretazione della Corte Costituzionale contenuta nella sentenza 308/1990, permette anche l'imposizione di trattamenti sanitari obbligatori, ma non postula il sacrificio della salute individuale a quella collettiva. Ciò significa che è sempre fatto salvo il diritto individuale alla salute, anche di fronte al generico interesse collettivo: nel nostro caso perciò il provato pericolo per la salute individuale consentirebbe l'esonero dall'obbligo di vaccinazione.
A proposito di principi contenuti nel nostro ordinamento, c'è da aggiungere che l'eventuale introduzione della vaccinazione coatta per legge nel nostro ordinamento sarebbe preclusa dalla Convenzione di Oviedo, recepita in Italia con legge n.145/2001, che, com'è noto, ha stabilito il fondamentale principio dell'autodeterminazione in materia di salute. Il motivo del contrasto con la Convenzione è che, essendo la vaccinazione un trattamento preventivo proposto a persone sane, in questo ambito non si può configurare lo stato di necessità, cioè l'unica situazione per la quale non è richiesto il consenso del paziente o del suo rappresentante legale.
A questo proposito è stato posto un problema di una qualche importanza. Si è detto da parte di qualcuno: l'autodeterminazione va bene, ma l'autodeterminazione riguarda sé stessi, non i propri figli minori, dunque la tutela della salute dei minori non può essere lasciata all'apprezzamento dei genitori, ma va salvaguardata con l'intervento del giudice o dell'autorità sanitaria. Si tratterebbe perciò di integrare la volontà del minore, che non ha capacità giuridica, con l'intervento di una autorità pubblica che si sostituisce ai genitori. Questa obiezione ha tratto qualche vantaggio da alcune pronunzie della Corte di Cassazione che, decidendo in tema di vaccinazioni obbligatorie, ha rilevato che la vaccinazione non può essere rifiutata per una generica convinzione o per ignoranza del genitore: devono essere di volta in volta indicate specifiche ragioni che rendono la vaccinazione pericolosa per la salute del minore (Cass. Sez. I, 18.7.03 n. 11226, Cass. 8.7.05 n. 14384 e Cass. Sez. II, 26.6.06 n.1474 ).
Tuttavia l'interpretazione volta a sostituire la volontà del genitore con quella di un organo pubblico ha scarse possibilità di prevalere, dal momento che esiste nel nostro ordinamento l'incontestabile principio che la volontà dell'incapace è sostituita da quella del suo rappresentante legale, che è l'unico autorizzato a darle voce. Fino a che dunque non si pone nel nulla quella rappresentanza, saranno i genitori ad esprimere la volontà del minore. L'autodeterminazione si realizza appunto con riguardo alla salute del minore attraverso la scelta dei suoi genitori.
Sulla scorta di questo equivoco si è fatto talvolta ricorso al giudice dei minori invocando l'art. 333 del cod. civ., che consente l'intervento del giudice quando i genitori con il loro comportamento pregiudicano i beni fondamentali del minore. Non sono mancate le pronunzie di alcuni giudici che hanno ravvisato nel rifiuto delle vaccinazioni una condotta pregiudizievole per il minore, ma l'atteggiamento prevalente nella giurisprudenza è quello di rimettere all'apprezzamento dei genitori l'opportunità di vaccinare o meno i figli minori, secondo le proprie convinzioni o conoscenze.
Se questa conclusione è pacifica per quanto riguarda le vaccinazioni raccomandate, la logica giuridica vorrebbe che la medesima disciplina venisse applicata per quelle obbligatorie. Abbiamo già visto che esse non si differenziano nel merito e che l'obbligatorietà o la raccomandabilità derivano dal diverso momento storico in cui vennero prescritte. Ma per tutte le vaccinazioni valgono, senza differenze, i principi costituzionali della libertà di scelta e di autodeterminazione. La conclusione dal punto di vista giuridico non può che essere questa: l'obbligo giuridico della vaccinazione e la conseguente repressione non reggono di fronte ad una interpretazione delle norme costituzionalmente orientata, come dimostrano del resto le prassi vigenti nella gran parte delle Regioni italiane dove l'obbligo e le relative sanzioni sono generalmente disapplicati.
Si impone invece una scelta di diverso tipo, che non può che essere quella della informazione e della responsabilità, evitando che si perseguano interessi diversi da quelli della protezione della salute di tutti.
L'ultima questione alla quale vorrei fare cenno è relativa agli obblighi e alle responsabilità del medico in materia di vaccinazioni. Periodicamente sui mezzi di informazione si apprende che viene stigmatizzata l'azione di alcuni medici impegnati a mettere in evidenza le criticità o i possibili rischi di una vaccinazione di massa indiscriminata, praticata senza indagini mirate e senza la necessaria prudenza. Si rimprovera loro di 'remare contro' le indicazioni che provengono dalle autorità sanitarie e spesso si minacciano sanzioni disciplinari per coloro che coltivano il dubbio sulla bontà, sempre e comunque, di tutte le vaccinazioni.
Su questi punti è bene ricordare alcuni principii che non possono essere disattesi.
E' vero innanzitutto che i medici nell'esercizio della professione devono attenersi alle conoscenze scientifiche e devono seguire le linee guida e le buone pratiche accreditate e condivise dalla comunità scientifica. Non sarebbe accettabile (e non gioverebbe alla credibilità della medicina) che ogni singolo si lasciasse guidare solo dalle proprie idee più o meno avanzate o bislacche. In questo senso il decreto Balduzzi, con il suo riferimento alle buone pratiche pacificamente accreditate dalla comunità scientifica, costituisce una garanzia per gli stessi medici e li pone al riparo dalle conclusioni un po' balzane di qualche giudice o consulente del giudice.
Ma è anche chiaro che l'elaborazione delle linee guida e delle migliori pratiche vive di confronti, di test, di conferme e di prove che sono frutto della libera ricerca in medicina. Tutto questo ha bisogno della partecipazione di tutti, delle discipline specialistiche come della medicina generale, senza preclusioni e senza anatemi. Il terreno più adatto per favorire la buona elaborazione di percorsi preventivi, diagnostici o terapeutici, ecc. è costituito dalla libertà garantita nell'articolo 33 della Costituzione: “l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”.
Ne consegue che soffocare il dissenso su questa o quella terapia, quando esso sia fondato su ragionevoli dubbi o sul dibattito esistente in un certo momento storico è un atto scriteriato. Nè può essere limitato il dissenso o la libertà di ricerca solo perchè le autorità sanitarie hanno scelto una via piuttosto che un altra
Ma – si sente obiettare – se uno lavora per il SSN non può tenere atteggiamenti che contraddicono le scelte del servizio cui appartiene. Non discuto gli aspetti contrattuali dei rapporti che legano i medici al SSN, ma sostengo che anche questi medici godono delle garanzie costituzionali nell'esercizio della loro professione. Minacciare sanzioni a coloro che, per motivate ragioni scientifiche, non si allineano alle decisioni o alle conclusioni delle autorità sanitarie non è rispettoso della libertà di ciascuno. E' chiaro che proprio il confronto libero tra le varie posizioni determinerà infine le scelte più appropriate, ma non è certo soffocando il dissenso che si raggiungerà la migliore protezione della salute individuale e collettiva.
Beniamino Deidda ex Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze".

L'OBIEZIONE ATTIVA VALE ASSOLUTAMENTE ANCORA !
Proprio alla luce del Decreto sulle vaccinazioni, la pratica dell'OBIEZIONE ATTIVA ha ancora più importanza.
Per cui va ancora praticata bene, secondo le indicazioni già fornite dal Comilva a suo tempo.
Quindi : chi non intende vaccinare i propri figli, deve pertanto comunque prendere posizione con asl e Sindaco con racc.ta a.r., e non nascondersi .
Deve partecipare al colloquio informativo a cui l'asl convoca subito dopo, e deve valutare bene se firmare il modello di DISSENSO INFORMATO che la asl propone.
Manteniamo sempre questo atteggiamento civico corretto e responsabile.
L'Obiezione Attiva serve a questo.

Come genitore dovete dichiararvi totalmente a favore delle vaccinazioni ma basta che vi rifiutate di firmare la liberatoria (non siete medici, non conoscete gli effetti dei vaccini, non spetta a voi firmarla) per far andare in tilt il sistema.
Nessun operatore si prenderà la briga di vaccinare i vostri figli e nessun giudice potrà condannarvi in quanto voi vi dichiarate a favore dei vaccini e delle leggi ma vi rifiutate semplicemente di firmare una liberatoria.
Non sono medico, non conosco la composizione dei vaccini e non conosco gli eventuali effetti secondari e quindi non firmo per prendermi la responsabilità di un prodotto che non ho preparato e non conosco.
Ma puoi fare ancora di più: chiedere alla asl che venga fatto al paziente un test preliminare, anche sul DNA (test che peraltro fanno negli altri paesi europei) per stabilire, prima dell'inoculazione, potenziali allergie o reazioni avverse. La ASL è TENUTA a farlo. Ovviamente con tempi biblici.

PATRIA POTESTÀ (ora Responsabilità Genitoriale)
Il decreto varato dal governo, oltre ai profili di ingiustizia e incostituzionalità, non può in alcun modo statuire sulla responsabilità genitoriale (ex patria potestà)
Tale profilo è rimesso unicamente al Tribunale per i Minorenni, che è tenuto a valutare la diligenza e cura genitoriale.
Non solo quindi non c'è alcun automatismo, ma di solito il tribunale minorile statuisce in favore degli obiettori, ritenuti genitori responsabili, diligenti e scrupolosi
Avvocato Luca Ventaloro

 
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