ATTUALITA

L’ALTRA “FACCIA” DELL’IMMIGRAZIONE.

Lettera a Salvini da parte di un’immigrata africana. ( Il meglio di Raiawadunia 2018 )

Ho visto la sua faccia ieri al telegiornale. 
Dipinta dei colori della rabbia. 
La sua voce ,poi, aveva il sapore amarissimo del fiele. 
Ha detto che per noi che siamo qui nella vostra terra è finita la pacchia. 
Ci ha accusati di vivere nel lusso, rubando il pane alla gente del suo paese. 
Ancora una volta ho provato i morsi atroci della paura…
Chi sono? 
Non le dirò il mio nome. 
I nomi, per lei, contano poco. 
Niente. 
Sono una di quelli che lei chiama con disprezzo “clandestini”.
Vengo da un paese, la Nigeria, dove ben pochi fanno la pacchia e sono tutti amici vostri. 
Lo dico subito. 
Non sono una vittima del terrorismo di Boko Haram. 
Nella mia regione, il Delta del Niger non sono arrivati. 
Sono una profuga economica, come dite voi, una di quelle persone che non hanno alcun diritto di venire in Italia e in Europa.
Lo conosce il Delta del Niger ? 
Non credo. 
Eppure ogni volta che lei sale in macchina può farlo grazie a noi. 
Una parte della benzina che usa viene da lì.
Io vivevo alla periferia di Port Harkourt, la capitale dello Stato del Delta del Niger.
Una delle capitali petrolifere del mondo. 
Vivevo con mia madre e i miei fratelli in una baracca e alla sera per avere un po’ di luce usavamo le candele. 
Noi come la grande maggioranza di chi vive lì.
E’ dura vivere dalle mie parti. 
Molto dura. 
Un inferno se sei una ragazza. 
Ed io ero una ragazza. 
Tutto è a pagamento. 
Tutto. 
Se non hai soldi non vai a scuola e non puoi curarti. 
Gli ospedali e le scuole pubbliche non funzionano. 
E persino lì, comunque, se vuoi far finta di studiare o di curarti, devi pagare. 
E come fai a pagare se di lavoro non ce ne è ? 
La fame, la miseria, la disperazione e l’assenza di futuro, sono nostre compagne quotidiane.
La vedo già storcere il muso. 
E’ pronto a dire che non sono fatti suoi, vero?
Sono fatti suoi, invece.
Il mio paese, la regione in cui vivo, dovrebbe essere ricchissima visto che siamo tra i maggiori produttori di petrolio al mondo. 
E invece no. 
Quel petrolio arricchisce poche famiglie di politici corrotti, riempie le vostre banche del frutto delle loro ruberie, mantiene in vita le vostre economie e le vostre aziende.
Il mio paese è stato preda di più colpi di stato. 
Al potere sono sempre andati, caso strano, personaggi obbedienti ai voleri delle grandi compagnie petrolifere del suo mondo, anche del suo paese. 
Avete potuto, così, pagare un prezzo bassissimo per il tanto che portavate via. 
E quello che portavate via era la nostra vita.
Lo avete fatto con protervia e ferocia. 
La vostra civiltà e i vostri diritti umani hanno inquinato e distrutto la vita nel Delta del Niger e impiccato i nostri uomini migliori. 
Si ricorda Ken Saro Wiwa? 
Era un giovane poeta che chiedeva giustizia pe noi. 
Lo avete fatto penzolare da una forca…
Le vostre aziende, in lotta tra loro, hanno alimentato la corruzione più estrema. Avete comprato ministri e funzionari pubblici pur di prendervi una fetta della nostra ricchezza.
L’Eni, l’Agip, quelle di certo le conosce. 
Sono accusate di aver versato cifre da paura in questo sporco gioco. 
Con quei soldi noi avremmo potuto avere scuole e ospedali. 
A casa, la sera, non avrei avuto bisogno di una candela…
Sarei rimasta lì, a casa mia, nella mia terra.
Avrei fatto a meno della pacchia di attraversare un deserto. 
Di essere derubata dai soldati di ogni frontiera e dai trafficanti. 
Di essere violentata tante volte durante il viaggio. 
Avrei volentieri fatto a meno delle prigioni libiche, delle notti passate in piedi perché non c’era posto per dormire, dell’acqua sporca e del pane secco che ti davano, degli stupri continui cui mi hanno costretta, delle urla strazianti di chi veniva torturato.
Avrei fatto a meno della vostra ospitalità. 
Nel suo paese tante ragazze come me hanno come solo destino la prostituzione. 
Lo sapete. 
E non fate niente contro la nostra schiavitù anzi la usate per placare la vostra bestialità. 
Io sono riuscita a sfuggire a questo orrore, ma sono stata schiava nei vostri campi. 
Ho raccolto i vostri pomodori, le vostre mele, i vostri aranci in cambio di pochi spiccioli e tante umiliazioni.
Ancora una volta, la pacchia l’avete fatta voi. 
Sulla nostra pelle. 
Sulle nostre vite. 
Sui nostri poveri sogni di una vita appena migliore.
Vedo che non ho mai pronunciato il suo nome. 
Me ne scuso, ma mi mette paura. 
Quella per l’ingiustizia di chi sa far la faccia dura contro i deboli, ma sa sorridere sempre ai potenti.
Vuole che torniamo a casa?
Parli ai suoi potenti, a quelli degli altri paesi che occupano di fatto casa mia in una guerra velenosa e mai dichiarata.
Se ha un po’ di dignità e di coraggio, la faccia brutta la faccia a loro.
—-
Alcuni mesi fa, ho incontrato una giovane immigrata. Ho ascoltato la terribile storia della sua vita, il racconto della miseria da cui fuggiva, l’orrore che le era toccato nel lungo pellegrinare tra deserti, terre assassine e un mare ingrato.
Mi chiedeva perché tanto disprezzo per quelli come lei, perché tanto odio.
Avrebbe voluto spiegarsi con la nostra gente, far arrivar loro un messaggio, la sua povera umanissima ragione.
E voleva che le sue ragioni arrivassero ai nostri governanti, soprattutto a quell’uomo cui tante volte aveva sentito dire che quelli come lei facevano la pacchia, erano ladri che rubavano vita e risorse agli italiani.
Da quell’incontro è nata una lettera che Raiawadunia ha deciso di pubblicare.
Quella lettera ora scuote la coscienza degli italiani.
E’ divenuta virale, fa discutere e ragionare.
Come lei, e tanti altri come lei, desideravano e desiderano.
Come da copione, ora c’è chi mette in giro che quella lettera sia falsa.
Lo fa perché spaventato dalla tragica bellezza di quel racconto, da quel dignitoso grido di dolore, da quell’urlo sacrosanto che chiede giustizia e ascolto.
Avete mai provato a parlare con loro, con quelli che guardate come nemici?
Fatelo. Riceverete mille e mille storie drammaticamente simili a quella da noi pubblicata.
Pensate davvero che un’africana non sia in grado di esprimersi con tanta forza e chiarezza?
E’ solo la vostra tragica ignoranza con l’unica discolpa che a tanto non sapere vi hanno portato i pifferai che occupano ogni potere nel nostro paese.
Leggete Kourouma, Senghor, Achebe, Ken Saro Wiwa, Narrudin Farah.
Le loro poesie e i loro racconti.
Quelli di mille e mille altri poeti e scrittori africani.
Osservate le opere di Malangatana, Dago, Tita Mbaye, Reinata, Camara.
Reinata non sa scrivere, ma il suo inno all’amore e alla fratellanza commuove chiunque abbia l’occasione di vedere i suoi manufatti.
Ha una potenza magnetica, come la ha la poesia e l’arte che non hanno problemi di color di pelle o altre sciocchezze.
L’Africa è cultura, tanta cultura. L’espressione di uomini e donne come noi, con la stessa capacità di amare e produrre il bello.
Fatelo e scoprirete semplici verità che metteranno in crisi le favole bugiarde che vi hanno propinato.
Ritornerete umani tra gli umani.
Finalmente.
E non perderete, non perderemo più tempo prezioso.
L’umanità chiede cooperazione, non odio, per risolvere problemi che sono comuni ad ogni latitudine e parallelo.
Ad ogni latitudine e parallelo, infatti, ci sono solo uomini e donne.
E il loro diritto a vivere.
silvestro montanaro
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INVALIDO AL 100% PER TUTTA LA VITA… GRAZIE POLIZIA ITALIANA!

Da Amnesty International riceviamo e pubblichiamo.
 
"SUB LEGE LIBERTAS" il motto della polizia italiana … ma ne siamo sicuri?
Nella futura POLISIA NASIONALE VENETA non potrà esserci alcun spazio per i delinquenti e adotteremo tutti gli strumenti necessari per identificare e garantire l'operato della nostra Polisia che è e sarà sempre al servizio del cittadino e come tutte le future istituzioni della Serenissima Repubblica Veneta, subordinate al Popolo perchè dotate di una personalità giuridica primaria derivante cioè da quella originaria di spettanza al solo Popolo Veneto.
 
 
Invalido al 100% per tutta la vita
La storia di Paolo
"Distinguevo chiaramente i colpi inferti con il manganello girato al contrario, perché li sentivo affondare nel cranio".
A raccontarlo è la voce spaventata di Paolo, 41 anni, vittima di una violenta aggressione delle forze di polizia che lo ha tenuto in coma per i due mesi successivi e lo ha reso invalido al 100% per tutta la vita.
I responsabili di quell'aggressione non sono mai stati puniti perché fu impossibile identificarli. 
Aiutaci a chiedere l'introduzione di ogni strumento, a partire dai codici identificativi fino alle bodycam, per fare in modo che episodi come questo non accadano più.
 
 
Già nel 2011, in occasione del 10° anniversario del G8 di Genova, avevamo promosso la campagna “Operazione trasparenza.
Diritti umani e polizia in Italia” in cui si chiedeva al Governo di esprimere pubblicamente una condanna e delle scuse verso le vittime per le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di polizia a Genova nel 2001 e di garantire indagini rapide e accurate e processi equi nei casi in cui c’era stata violazione dei diritti umani da parte delle forze di polizia.
Fra le richieste più specifiche formulate a partire dai fatti di Genova, chiedemmo al capo della polizia di prevedere misure di identificazione per gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico.
Da allora sono passati sette anni e in Europa sono già 15 i paesi che hanno adottato i codici identificativi, a cui a breve si aggiungerà il Lussemburgo.
Oltre a dare seguito alla richiesta contenuta nella Risoluzione del Parlamento europeo del 12 dicembre 2012 che, tra le altre cose esorta gli stati membri a “garantire che il personale di polizia porti un numero identificativo”, dopo l’elezione dell’Italia al Consiglio Onu dei diritti umani per il triennio 2019-2021, il nostro paese (si riferisce a quello italiano) ha il compito, ancora più gravoso, di dimostrare, a livello internazionale, il suo impegno nella prevenzione dalle violazioni dei diritti umani.
Questo impegno pretende anche coerenza interna e accountability e cioè dall’essere trasparente e rendere conto delle proprie azioni.
Uno degli impegni che il nostro paese deve prendere, infatti, così come raccomandato dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di assemblea pacifica (A/HRC/31/66, 4 febbraio 2016) è di garantire l’accountability rispetto durante le assemblee e le riunioni pacifiche.
 
 
anche riguardano le istituzioni straniere italiane d'occupazione ecco l'appello/petizione:
 
Ministro Sen. Matteo Salvini
Ministro dell’Interno
Prefetto Franco Gabrielli
Capo della Polizia
Egregio Ministro,
Egregio Capo della Polizia,
le forze di polizia sono attori chiave nella protezione dei diritti. Ricevono le denunce, contribuiscono alle indagini e garantiscono il corretto svolgimento delle manifestazioni pubbliche, tutelando partecipanti e non da violenze e minacce. Perché questo ruolo sia riconosciuto nella sua importanza e svolto nella piena fiducia di tutti, sono essenziali il rispetto dei diritti umani, la prevenzione degli abusi, il riconoscimento delle eventuali responsabilità e una complessiva trasparenza, in linea con gli standard internazionali in materia.
Da tempo si discute della responsabilità degli agenti in caso di uso sproporzionato della forza, e dell’opportunità di introdurre un codice identificativo personale sulle divise. Già il Parlamento Europeo, nel 2012, esortava gli stati membri “a garantire che il personale di polizia porti un numero identificativo”. Da allora, diversi Paesi hanno dato seguito a questa richiesta, ma non l’Italia.
Diciassette anni dopo il G8 di Geno­va, benché le violenze gravi e sistematiche compiute siano state accerta­te in sede di giudizio, molti fra gli agenti coinvolti in quegli eventi sono rimasti impuniti, in parte per effetto della prescrizione e in parte proprio perché non fu possibile risalire all’identità di tutti gli agenti presenti.
Crediamo sia ormai urgente la previsione di misure che consentano l’identificazione degli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico. Episodi di uso ingiustificato della forza, come accaduto in passato, possono innescare pericolose generalizzazioni, specie se si riscontrano difficoltà rispetto all’accertamento delle responsabilità e delle relative sanzioni. Crediamo fortemente che l’introduzione dei codici identificativi sarebbe non solo uno strumento di garanzia per il cittadino, ma anche e soprattutto di maggiore tutela per tutti gli agenti che svolgono il proprio lavoro in maniera corretta.
Per questo chiediamo di varare una normativa in linea con gli standard internazionali che preveda l’utilizzo di codici alfanumerici identificativi ben visibili sulle uniformi degli agenti impegnati in attività di ordine pubblico.
Vi ringraziamo per l’attenzione.
 

 

HANNO ESPIANTATO GLI ORGANI A MIO FIGLIO MA LUI ERA VIVO.

Silvana: “Hanno espiantato gli organi a mio figlio ma lui era vivo”
Non vi perdono.
Tutti abbiamo assassinato mio figlio con l’espianto – da Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente
Pubblichiamo la lettera di Silvana Mondo, mamma di Paolo, Consigliera Nazionale Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente.
Mio figlio Paolo 19enne, è stato macellato a cuore battente dopo essere stato abbandonato per ore nel corridoio del Pronto Soccorso dell’ospedale di Trieste e poi sequestrato nella rianimazione del “Cattinara”, ma non per salvarlo.
Nessuna terapia è stata eseguita prima del verdetto di morte, neanche una radiografia del cranio; non si conosce l’ora della TAC necessaria per una diagnosi e cura, né l’ora della consulenza del neurochirurgo, ma ancor più terribile la dichiarazione di “morte cerebrale” è stata stilata su Paolo curarizzato e sedato con più farmaci che impiegano ore per essere eliminati.
Come hanno potuto valutare la respirazione spontanea addormentato e paralizzato?A noi genitori non è permesso di capire cosa sta succedendo. Il verdetto sanitario cala crudele e senza spiegazioni: Paolo è morto (sic).
Ci hanno sottoposto un modulo prestampato per la donazione d’organi senza dirci che l’espianto avviene a cuore battente e sangue circolante. 
Sconvolti siamo caduti nella trappola dei medici predatori: maledetta firma! Non mi perdono. 
L’espianto, 7 ore di tortura
Al nostro Paolo hanno espiantato prima le cornee poi il cuore, il fegato, i reni, in 7 ore di tortura sotto farmaci paralizzanti per contrastare le contrazioni del corpo.
Non vi perdono infami vertici della sanità che strutturate la società del crimine legalizzato sotto l’egida della scienza e del “salviamo le vite”. 
Non vi perdono tecnici della finta “morte cerebrale” (anestesisti-rianimatori, medici legali, neurofisiopatologi, espiantatori, trapiantatori, infermieri, ferristi, coordinatori…) accolita di delinquenti lautamente pagati. 
Non vi perdono manipolatori delle emozioni che mi avete strappato quella firma per pararvi il culo e scaricare su di noi genitori ingannati la responsabilità. 
Non vi perdono pennivendoli asserviti alla propaganda per la donazione di organi che per un piatto di fagioli persistete nell’ingannare i cittadini scrivendo che l’espianto è “dopo la morte” senza precisare che il prelievo è a cuore battente e sangue circolante da un vivo che ha perso la coscienza. 
Non vi perdono medici che sapete e tacete, incapaci di rivendicare l’obiezione di coscienza. Non vi perdono Politici del Parlamento asserviti ai Comitati d’affari, che avete votato la ridefinizione di morte a cuore battente per favorire il business degli espianti-trapianti. 
Non vi perdono 
Giudici e giuristi palesemente ciechi, sordi e muti di fronte al crimine istituzionale. Non vi perdono preti di una Chiesa corrotta che finge di difendere la vita ma lascia macellare i deboli in coma, incoerente e collusiva con la finta “morte cerebrale”. 
Non vi perdono trapiantati che pur sapendo, come cannibali vi siete cibati degli organi altrui. Non vi perdono voi in lista d’attesa che “pregate” Dio e i santi perché un incidente vi porti organi. 
Non vi perdono volontari per la donazione, finanziati dallo Stato, per portarci dritti al boia. Non vi perdono cittadini italiani piegati all’ignavia utilitaristica, ridotti a merce senz’anima ribelle. 
Dobbiamo emulare George Pickering del Texas che per difendere il figlio dall’espianto si è barricato nella sua stanza d’ospedale, armato di pistola? Ora il figlio è perfettamente in salute.
Silvana Mondo – Mamma di Paolo. Consigliera Nazionale Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente.
 
Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente”
Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 – 24121 Bergamo (ITALIA) Tel. 035-219255, Fax 035-235660, lega.nazionale@antipredazione.org
 
TRATTO DA (CLICCA QUI)
 
 

Ecco la nostra missivia:

MLNV-GVP - INTESTAZIONE.jpg

Spett.
LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI E LA MORTE A CUORE BATTENTE
 
Abbiamo appreso da Facebook  di quanto accaduto a Paolo, il 19nne figlio di Silvana Mondo.
Il post rimandava a questo link da cui abbiamo tratto l'articolo.
Siamo sconcertati di quanto accaduto e grati per la sua divulgazione.
La pubblicazione sul nostro giornale delle Venetia non ha alcuna pretesa politica, (noi non agiamo in ambito italiano) ma è per noi un dovere condividere e gettare le basi etiche per le prossime istituzioni venete affinché simili efferati accadimenti non debbano ripetersi MAI PIU!
Abbiamo pubblicato l'articolo a questo indirizzo: clicca qui.
Rimaniamo a disposizione per quanto a praticarsi.
Siamo sinceramente vicini alla Signora Silvana Mondo e alla sua famiglia per quanto successo a Paolo.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia 8 gennaio 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

ed ecco la risposta pervenutaci:

10 gennaio 2019

Gentile Sergio Bortotto
Presidente del MLNV
e del Governo Veneto Provvisorio
 
Abbiamo percepito nella sua missiva sincere parole di comprensione, partecipazione e condanna per quanto accaduto a Paolo Mondo, giovane  ucciso dall'avidità trapiantistica,  e ai suoi genitori ingannati dalla  cinica malainformazione ospedaliera finalizzata a strappare da genitori sconvolti  una firma di consenso alla donazione di organi per trapianto. 
E di questo la ringraziamo vivamente, insieme a Silvana Mondo  a cui abbiamo letto la sua missiva che l'ha profondamente commossa.
Così è stata spiegata da alti papaveri  la sistematica omissione di informazione veritiera:   "se dicessimo la verità nessuno donerebbe". 
Già, perché si espianta a cuore battente e sangue circolante mentre la persona respira ausiliata.
In altre parole si espianta un vivo che ha perso la coscienza ed è dichiarato "morto cerebrale" sulla base di protocolli di Stato variabili. 
Non si espianta "dopo la morte", come dice la propaganda. 
Gli organi di un morto vero in arresto cardiocircolatorio e respiratorio conclamati non servono ai trapianti.
Silvana Mondo ha avuto il grande merito e coraggio di rendere pubblica la sua sofferenza per l'inganno subito e di trasformare il suo dolore per l'espianto/tortura del figlio in azione culturale di controinformazione e di difesa.
Ma sono tanti i genitori che piangono i loro figli macellati dall'istituzione sanitaria trapiantistica.
La pubblicazione della denuncia di Silvana Mondo sul vostro giornale delle Venetia indica forti basi etiche ed è stata quanto mai opportuna, già tre vostri accoliti hanno telefonato o scritto via mail per chiarimenti. 
Vi sono grati.
Ci siamo permessi di inserire la mail del MLNV nella ns mailing list, sperandodi farvi cosa gradita.
 
Con stima e rispetto
Nerina Negrello
Presidente
Lega Nazionale Contro la Predazione di organi
 

IMPARIAMO DAGLI ABUSIVI COME NON FARSI FREGARE IL QUINTO DELLO STIPENDIO

Tanto per essere chiari ancora una volta.
 
A ribadire il concetto su come l'azienda italia tratta il popolo Veneto e come tratta gli altri "esseri umani", che stanno sul territorio (non ancora messi in schiavitù come noi),visto che loro sono definiti persone umane.
Anche se ancora  per poco tempo.
L'inquilino moldavo che oltre ad essere debitore nei miei confronti di quasi 2 anni di affitto, oggi è  anche colpevole di essere rientrato abusivamente in possesso del mio appartamento il giorno dello sfratto esecutivo, dopo che in presenza di ufficiale giudiziario, avvocato e forze dell'ordine era stata cambiata la serratura.
Ad oggi occupa ancora il locale con evidente impotenza da parte di tutti coloro che servono questo fasullo ed illegale  stato italiota.
Lo stato azienda italia ha fatto anche questo "piacere ":
Il quinto dello stipendio che doveva essere recuperato dal precedente proprietario dell'appartamento dove viveva prima la famiglia stepan (perché moglie e marito pur avendo 2 stipendi fanno sempre  i furbetti pagando qualche mese di affitto e poi diventano parassiti alle spese di noi veneti , al contrario gente perbene! ) venne erogato solo per alcuni mesi perché poi lo stepan fu licenziato (io direi meglio … si fece volutamente licenziare !) e trovò il lavoro passando da contratto a tempo indeterminato a tempo determinato!
Così il quinto non venne più erogato!
Il fasullo ed illegale stato italiota non è  più intervenuto ed il proprietario precedente perse affitti e il quinto dello stipendio che gli era dovuto …(oltre ad aver trovato il locale completamente sporco e distrutto !)
È   interessante perché se qualcuno di noi veneti viene illecitamente derubato del quinto dello stipendio (perché qualche avvocatuccio al servizio dell'azienda italia pretende di essere pagato quando non gli spetta affatto in quanto anch'egli agisce in difetto assoluto  di giurisdizione contro il popolo messo in schiavitù)… questo qualcuno potrebbe imparare da questo moldavo!
FARSI LICENZIARE  E PASSARE A CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO!
MA SONO CONVINTA CHE PERÒ IN QUESTO CASO IL CITTADINO CORRETTO MESSO IN SCHIAVITÙ VERREBBE COMUNQUE PERSEGUITATO E L'AZIENDA ILLEGALMENTE DEFINITASI STATO ITALIANO RIUSCIREBBE A TROVARE COMUNQUE ALL'ISTANTE IL MODO  PER  DERUBARE DI NUOVO L'ONESTO CITTADINO DI CIÒ CHE PRETENDE ILLEGALMENTE.
Però…
Si può sempre tentare!
Naturalmente sto ironizzando…
In realtà è ASSOLUTAMENTE VERGOGNOSO !
Grazie Sergio .
WSM
Venetia 2 gennaio 201
 
 

FOLLIA DEMENZIALE ITALIOTA

Riceviamo e pubblichiamo, sperando possa servire ad evitare ad altri il ripetersi di simili situazioni.
Iscriviamo a ruolo giudiziario chi si rende responsabile di questi crimini.
Se non si tiene fede alla parola data, (in italia i contratti servono solo a far pagare tasse), nella Repubblica Veneta, ti sarà tolta ogni possibile credibilità con tutte le conseguenze derivanti da ciò.
E' giusto che il Popolo Veneto si tuteli da questi parassiti.
Ciao Sergio,
mi farebbe piacere se tu pubblicassi sul sito quello che mi è accaduto e che conferma la follia in cui viviamo.
Ti chiedo anche la cortesia di pubblicare i nomi che riporto,se possibile, perché credo che la gente poco corretta vada apertamente denunciata, poi decidi tu cosa è  meglio fare.
Ho affittato l'appartamento ad una famiglia moldava (Stepan Andrei è l'inquilino a cui venne intestato il locale) facendo il grave errore di fidarmi dell'agenzia Iris di Paese (treviso).
Valeria, la proprietaria dell'agenzia insieme al marito, mi aveva dato una buona impressione, ma….mi ero alquanto sbagliata!
Lei era stata incaricata da me a trovare gente per bene, tenendo anche conto che io non lavoro da due anni.
Il suo compito era anche quello di informarsi sulle credenziali di eventuali inquilini …cosa che non ha fatto e di questo ho la prova .
Dopo qualche mese lo Stepan smise di pagare affitto e spese condominiali  …con diverse scuse …fui costretta a rivolgermi ad un avvocato ….secondo grave errore ….ma non avevo alternative ….dopo quasi 2 anni,con le varie messe in scena dei vari burattini al servizio dell'azienda spa Italia, ottengo lo sfratto esecutivo.
In presenza di ufficiale giudiziario , avvocato e polizia, non trovando l'inquilino che sa molto bene come muoversi in questo paese, cambiamo la serratura (costata 250 euro perché l'avvocato ha voluto la ditta botter per non aver problemi con ufficiale … non ho capito quali problemi…ma va bene ).
Il giorno 15 novembre, giorno dello sfratto, lo STEPAN RIENTRA ABUSIVAMENTE COMMETTENDO REATO, dopo minaccia telefonica a me e all'avvocato di rientrare perché non può stare al freddo con i bambini!
Da quel momento la farsa è diventata ancora più folle! Sindaco Conte , direttore servizi sociali , polizia locale , polizia di stato , carabinieri ….tutti impotenti e tutti con sorrisino sulle labbra ed alzata di spalle ….tutti con le stesse parole ….noi non possiamo intervenire ….
Ora si punta da parte dell'avvocato ad altre azioni che alimenteranno questa follia di burattini impotenti .
ED INTANTO LO STEPAN E LA SUA FAMIGLIA (ho dimenticato di dire una cosa importante !entrambi hanno uno stipendio !) continuano ad essere parassiti legalizzati da questo fasullo stato e chissà per quanto tempo durerà questa storia …a meno che il buon Dio faccia in modo che accada qualcosa per cui lo stepan e famiglia sono costretti a ritornare a casa loro!
Dio lo voglia!
Nel frattempo io devo pagare spese condominiali dei parassiti e spese legali ….più tutto il denaro che ho perso non ricevendo affitto …siamo a quota circa 15.000 euro !
Spero che tu decida di pubblicare questa mia email perché il popolo Veneto sappia cosa sta accadendo e faccia attenzione a non affittare se non sicuro al 100 % della correttezza di chi si trova diffronte !altrimenti sa ….che questo finto stato non lo sosterrà mai ,anzi , il fasullo stato italiota difende e sostiene i delinquenti !
D'altra parte ….conoscendo l'azienda ….non dovrei stupirmi !
Grazie Sergio !
WSM
Venetia 29 dicembre 2018
 

NON FIDATEVI DELLE ISTITUZIONI STRANIERE ITALIANE

Riceviamo e pubblichiamo, sperando che aiuti a svegliare un pò di Veneti.

questa è la comunicazione che arriva a casa quando la carta identità italiota scade.
Lo saprai già,l'azienda italia vorrebbe imporre, e ci sta riuscendo visto che nessuno si ribella o denuncia la cosa , ai cittadini il rinnovo di tale carta previo appuntamento per costringere al rilascio 
della propria impronta digitale!!!!!
Capisci bene che da qui al microchip il passaggio è veloce!
Nessuno si ribella,almeno…io non ho sentito nessuno opporsi.
Vorrei tu divulgassi sul web attraverso il sito del movimento questa azione ,oltretutto illegale da parte di un'azienda che si spaccia per stato!
Vedi tu se lo ritieni importante .
Ti racconto cosa e' successo ad una persona che conosco:
chiede il nuovo passaporto,su cui ricordo viene imposto il rilascio dell'impronta digitale,e questo dovrebbe arrivare dopo tre settimane.
Dopo un mese e mezzo la persona non riceve nulla ed a tutt'oggi non sa dove sia il suo passaporto…
CON LA SUA IMPRONTA DIGITALE!!!!!
Mi chiedo:non e' che facendo così le impronte digitali vanno in giro….qualcuno magari ha il  pensiero di farne uso per losche azioni…dove magari sarà difficile dimostrare chi realmente ha commesso quell'azione illegale….
Tutto questo va denunciato a parer mio anche perchè io ,come te,non mi fido dell'azienda italia che da sempre serpeggia agendo in difetto assoluto di giurisdizione!

POLETON O TERON, SEMPRE ITALIANI SONO!

Il termine "terrone" (in italiano) o "teron" (in lingua veneta) viene spesso usato per indicare persone del sud-italia, così come l'appellativo "polentone" (in italiano) o "polenton" (in lingua veneta) viene spesso usato per indicare persone originarie del nord-italia, spesso di origine veneta.
Questa distinzione la dice lunga sul significato che noi attribuiamo ai due termini.
Sia l'uno che l'altro, infatti, vengono accollati a persone meridionali o settentrionali cioè del sud o del nord … italia.
Entrambi i termini vengono così impropriamente adoperati, spesso in modo dispregiativo, per additare soggetti di diversi luoghi di origine.
Ma tutti questi luoghi sono ad oggi territori occupati illegalmente dall'italia.
Per noi del MLNV pertanto, l'attribuzione del termine "teron" o "polenton" è significativo per qualificare una persona che si ritiene italiana, a prescindere dalle proprie origini.
Se un veneto si manifesta italiano per noi è un "polenton", se lo fa un napoletano o un siciliano per noi è un "teron".
Non può esserlo se identifica la propria origine derivante dalla libera appartenenza al proprio Popolo al quale si sente accomunato da un duraturo sentimento di appartenenza e avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica, sviluppate su un territorio geograficamente determinato … la propria Nazione.
Le origini italiane non ci possono essere imposte perché non esistono… il Veneto è di origine veneta, sicuramente non del nord-italia.
Il Napoletano è di origine napoletana, sicuramente non del sud-italia.
Così anche altri Popoli, i cui territori sono stati totalmente o parzialmente occupati dall'italia, (pensiamo per esempio al "Sud Tirol") hanno origini differenti e hanno sviluppato civiltà diverse.
Lo stato italiano tenta ancora oggi di spersonalizzare l'identità dei Popoli delle Nazioni da lui soggiogate.
Attribuisce loro una forzata e inesistente identità italiana e annichilisce le rispettive civiltà attribuendosi arbitrariamente anche paternità che non ha.
Si pensi a casa scrive per esempio Wikipedia di Marco Polo: "Marco Polo … è stato un ambasciatore, scrittore, viaggiatore e mercante italiano", per non dire di Vivaldi tacciato come "compositore e violinista italiano".
Ma che vergogna.
WSM
Venetia, 8 novembre 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

 

UNA CASA PER LIA

Ecco l'appello dei genitori di Lia per permettere a questa bambina di vivere in una casa adeguata alle sue esigenze.
Noi del MLNV non conosciamo Lia e la sua famiglia ma condividiamo l'appello che ho trovato in alcuni negozi di Villorba (Tv) con questo volantino.
Alla prossima riunione del Minor Consejo e del Direttivo del MLNV sono sicuro che faremo anche noi la nostra parte.
 

L’ITALIA DEVE SMETTERE DI MINACCIARE E USARE LA FORZA CONTRO IL POPOLO VENETO.

Nel settore dell'uso della forza, l'affermazione del principio di autodeterminazione ha avuto una duplice conseguenza.
Da un lato,  esso ha ampliato la portata de divieto di cui all'art.2 pag. 4, della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli Stati di ricorerre alla minaccia, o all'uso della forza contro il Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Dall'altra parte, i Movimenti di Liberazione in lotta per l'autodeterminazione hanno il diritto di ricorrere alla forza per reagire contro lo Stato che impedisce con la forza l'esercizio del diritto di autodeterminazione.
 
Ma l'italia fa finta di niente, non sente, non vede e non parla.
Anche allo stato italiano è fatto divieto, quindi proibito, di ricorrere all'uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
L'art.2 pag. 4 della Carta delle Nazioni Unite precisa altresì che gli stati, quindi compreso quello italiano, non può ricorrere neppure alla minaccia, ovvero all'intimidazione contro i Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Per intimidazione e minaccia deve intendersi anche la provocazione, quale sfida o istigazione da parte dello stato occupante nei confronti dei Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Lo stato italiano sfida ogni giorno il Popolo Veneto e calpesta deliberatamente i suoi diritti previsti per legge.
La sua è una sfida intenzionale.
L'intimidazione è destinata a trascinarci tutti in un forzato confronto con le sue istituzioni che agiscono illegalmente sui nostri territori.
Come quasi tutti i tiranni, anche lo stato italiano, ha necessità di "giustificare" il proprio operato ma, essendo una "falsa democrazia", lo deve fare con il pretesto dell'ordine pubblico o magari anche del terrorismo.
Il Popolo Veneto va quindi piegato dalla paura, dal timore di una aggressiva, folle e illegittima reazione da parte dello stato occupante.
Per lo stato italiano il Popolo Veneto non esiste (come se bastasse una sentenza della loro corte costituzionale a cancellare ciò che siamo).
Questa è una incontrovertibile offesa ed è nostro diritto che lo stato italiano si scusi con il Popolo Veneto per tanta arrogante e oltraggiosa insolenza.
Ma perché tanta imprudenza?
Ci hanno abituati che ad ogni azione corrisponde una reazione.
Ciò nonostante, per ogni dispotismo il presupposto di ogni repressione è fondato sul principio che non può esserci confronto se non ci sono gli "sfidanti".
Il sistema è sempre lo stesso.
Lo stato dominante ha bisogno di trascinare il "confronto" (che tale non è) sul piano della forza perché è quello a cui sono abituati, dove si sentono più forti e possono pretestuosamente "sopprimere" gli avversari e calpestare i loro ideali.
Ma se i nemici non ci sono come potrebbe giustificare tanta veemenza?
Ricordate il caso "Polisia Veneta"???
Ecco un tangibile esempio di tale strategia.
Pur sapendo di mentire, polizia e magistratura, con la complicità di taluni italianissimi mezzi di informazione mediatica, hanno presentato questo Movimento di Liberazione Nazionale come un accozzaglia di sprovveduti, di malviventi, armati e pronti alla guerra.
Una indegna, impunita e ipocrita commedia.
Ma si sa che lo stato italiano è fondato sulla frode fin dal suo inizio ed è abituato a sopprimere con violenza chi vi si oppone … è una ineluttabile dinamica perché nell'esercizio di una forza sono sempre coinvolti due rivali.
E' in questa dualità che si confrontano il bene e il male, il giusto e il malavitoso, la democrazia e la tirannia.
Questo è il percorso del MLNV, che scioglie i nodi con il sistema e non accetta compromessi o "allettanti scorciatoie".
Non sono solo i soldi a nuocere, ma anche l'ambizione del potere.
Il ripristino di una Nazione è spesso giocata sul tavolo di avvoltoi e imbonitori, con interessi inimmaginabili.
Un Popolo, rimane spesso il protagonista assente del proprio destino.
WSM
Venetia, giovedì 1 novembre 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 

2018.11.01 – BASTA CON LE MINACCE E L’USO DELLA FORZA.

Tanto per non sembrare superflui e ricordare all’italia quali sono i cuoi obblighi rispetto alla Legge.
Nel settore dell’uso della forza, l’affermazione del principio di autodeterminazione ha avuto una duplice conseguenza.
Da un lato, esso ha ampliato la portata de divieto di cui all’art.2 pag. 4, della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli Stati di ricorerre alla minaccia, o all’uso della forza contro il Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Dall’altra parte, i Movimenti di Liberazione in lotta per l’autodeterminazione hanno il diritto di ricorrere alla forza per reagire contro lo Stato che impedisce con la forza l’esercizio del diritto di autodeterminazione.
(Ricordate gli indiani d’America… il Popolo del Dombass… il Popolo Veneto… gli altri Popoli della forzata unità d’italia… e quanti altri) 

Anche allo stato italiano è fatto divieto, quindi proibito, di ricorrere all’uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
L’art.2 pag. 4 della Carta delle Nazioni Unite precisa altresì che gli stati, quindi compreso quello italiano, non può ricorrere neppure alla minaccia, ovvero all’intimidazione contro i Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Per intimidazione e minaccia deve intendersi anche la provocazione, quale sfida o istigazione da parte dello stato occupante nei confronti dei Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Lo stato italiano sfida ogni giorno il Popolo Veneto e calpesta deliberatamente i suoi diritti previsti per legge.
La sua è una sfida intenzionale.
L’intimidazione è destinata a trascinarci tutti in un forzato confronto con le sue istituzioni che agiscono illegalmente sui nostri territori.
Come quasi tutti i tiranni, anche lo stato italiano, ha necessità di “giustificare” il proprio operato ma, essendo una “falsa democrazia”, lo deve fare con il pretesto dell’ordine pubblico o magari anche del terrorismo.
Il Popolo Veneto va quindi piegato dalla paura, dal timore di una aggressiva, folle e illegittima reazione da parte dello stato occupante.
Per lo stato italiano il Popolo Veneto non esiste (come se bastasse una sentenza della loro corte costituzionale a cancellare ciò che siamo).
Questa è una incontrovertibile offesa ed è nostro diritto che lo stato italiano si scusi con il Popolo Veneto per tanta arrogante e oltraggiosa insolenza.
Ma perché tanta imprudenza?
Ci hanno abituati che ad ogni azione corrisponde una reazione.
Ciò nonostante, per ogni dispotismo il presupposto di ogni repressione è fondato sul principio che non può esserci confronto se non ci sono gli “sfidanti”.
Il sistema è sempre lo stesso.
Lo stato dominante ha bisogno di trascinare il “confronto” (che tale non è) sul piano della forza perché è quello a cui sono abituati, dove si sentono più forti e possono pretestuosamente “sopprimere” gli avversari e calpestare i loro ideali.
Ma se i nemici non ci sono come potrebbe giustificare tanta veemenza?
Ricordate il caso “Polisia Veneta”???
Ecco un tangibile esempio di tale strategia.
Pur sapendo di mentire, polizia e magistratura, con la complicità di taluni italianissimi mezzi di informazione mediatica, hanno presentato questo Movimento di Liberazione Nazionale come un accozzaglia di sprovveduti, di malviventi, armati e pronti alla guerra.
Una indegna, impunita e ipocrita commedia.
Ma si sa che lo stato italiano è fondato sulla frode fin dal suo inizio ed è abituato a sopprimere con violenza chi vi si oppone … è una ineluttabile dinamica perché nell’esercizio di una forza sono sempre coinvolti due rivali.
E’ in questa dualità che si confrontano il bene e il male, il giusto e il malavitoso, la democrazia e la tirannia.
Questo è il percorso del MLNV, che scioglie i nodi con il sistema e non accetta compromessi o “allettanti scorciatoie”.
Non sono solo i soldi a nuocere, ma anche l’ambizione del potere.
Il ripristino di una Nazione è spesso giocata sul tavolo di avvoltoi e imbonitori, con interessi inimmaginabili.
Un Popolo, rimane spesso il protagonista assente del proprio destino.
WSM
Venetia, giovedì 1 novembre 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

“TUTTI SANNO DELLE SCIE CHIMICHE”

Scie chimiche, Gianini: se smontate un aereo scoprite tutto- articolo originale di Libreidee
«Mi portino pure in tribunale», dice.
«Gli dirò di fare una cosa semplicissima: basta prendere un aereo e smontarlo, per capire subito da dove vengono quelle scie».
Enrico Gianini, per anni operatore aeroportuale a Milano Malpensa, ha le idee chiarissime sulle strane tracce, bianche e persistenti, che da circa 15 anni intasano letteralmente i nostri cieli.
«Tutti sanno tutto, in aeroporto, ma nessuno dice niente», dichiara Gianini ai microfoni di “Border Nights”, denunciando l’omertà generale che coprirebbe la cosiddetta irrorazione quotidiana dell’atmosfera.
«Sanno tutto anche i piloti, la cui mortalità sembra sia in aumento: tumori e infarti».
Da quando le normative antiterrorismo li obbligano a volare in cabine sigillate, aggiunge, proprio i piloti sono i primi a respirare l’aria inquinata dai composti destinati a essere rilasciati dall’aereo sotto forma di aerosol.
Gianini è convinto di aver scoperto il dispositivo clandestino: serbatoi supplementari inseriti in coda, nelle stive dei velivoli.
Per trent’anni addetto al carico e scarico dei bagagli, se n’è accorto stazionando sotto gli aerei, da cui sgocciola liquido anomalo, pieno di metalli pesanti.
Ne ha parlato tempo fa in un video su YouTube [intervista prodotta e realizzata da TViVO NETWORK], che ha fatto notizia.
E oggi conferma: l’operazione “cieli a strisce” continua, nell’indifferenza generale, senza che nessuna autorità di vigilanza protesti per il costante inquinamento indotto dai jet di linea trasformati abusivamente in “tanker”, aerei-cisterna.
Alluminio e cadmio, bario, manganese.
E poi ferro, torio e stronzio: sono gli elementi chimici riscontrati nel liquido che gli aerei perdono, una volta a terra.
Gianini: gli eventi catastrofici sono artificiali.
L’atmosfera è cambiata, da quando è diventato massiccio il ricorso alla geoingegneria.
Sul sito “Tanker Enemy”, Rosario Marcianò spiega che i primi esperimenti risalgono agli anni ‘80, ma il “trattamento dei cieli” è diventato intensivo, anche in Italia, dopo che l’allora primo ministro Berlusconi firmò con gli Usa nel 2001 l’accordo “Open Skies Treaty”, divenuto operativo il 23 giugno 2003.
Motivazione: il contrasto del surriscaldamento climatico.
Di fatto, secondo lo stesso Gianini, era un pretesto per manipolare le condizioni atmosferiche con esiti anche catastrofici, come si è visto anche nella recentissima alluvione che ha devastato il Sud, in particolare la Calabria.
Ma il fenomeno è vistoso anche in Sicilia e Sardegna.
«Da allora – dice Gianini – è aumentata la concentrazione anomala di piogge, capaci di trasformare ruscelli asciutti in impetuosi torrenti».
Gianini crede alla manipolazione sistematica usata come arma: cita i vigneti della Loira e della Borgogna, qualche anno fa distrutti dalle intemperie (caldo africano, seguito da gelate) allo scopo di “convincere” François Hollande a rinunciare alla sua iniziale politica anti-austerity.
Nel dossier “Owning the weather”, il generale Fabio Mini, già a capo delle forze Nato in Kosovo, conferma che la “guerra climatica” è ormai una realtà: si possono creare nubi artificiali per “accecare” le difese avversarie, ma quelle stesse nubi possono essere “fabbricate” per provocare siccità o eventi alluvionali, danneggiando l’agricoltura e le infrastrutture.
Gianini parla di voli-fantasma, militari, che una volta in Italia vengono classificati civili.
Ma cita soprattutto le compagnie low-cost, Ryanair e EasyJet, come i maggiori vettori dell’aerosol atmosferico: sospetta che alcune compagnie campino, letteralmente, con questo “lavoro” clandestino, non essendo sostenibile il bilancio economico del solo trasporto dei passeggeri a bassissimo costo.
La polvere metallica sul cofano delle macchine
Inoltre, aggiunge, la recentissima liberalizzazione delle quote da seguire, all’interno delle rotte, rende ancora più efficace l’azione di “disseminazione chimica” del cielo, consentendo sorvoli a minore altitudine.
Visivamente, lo strano spettacolo a cui tutti possono assistere è ormai familiare: mentre le ormai rarissime “contrails” (scie di condensazione) svaniscono quasi subito, le “chemtrails” rilasciate dagli aerei restano nell’aria per ore, fino ad espandersi e abbassarsi, creando un velo capace di appannare il sole e ingrigire il cielo.
Fate un esperimento semplicissimo, dice Gianini: se al mattino trovate la vostra auto cosparsa di una leggera polverina, vedrete che quella polvere – stranamente – si attaccherà alla calamita che avrete cura di far scorrere sul parabrezza.
E’ vero che la “sabbia del deserto” può essere anche ferrosa, ammette Gianini, ma ben di rado la sabbia del Sahara “piove” fino alle nostre latitudini, dove invece la “polverina” è pressoché quotidiana.
«Oppure – scherza – fate la prova del nove con il comandante di un aereo: quando vi imbarcate, provate a domandargli “scusi, oggi spruzziamo o voliamo puliti?”, e state a vedere che faccia fa».
Non teme ritorsioni sul lavoro, Gianini: «Ho di fatto già abbandonato Malpensa, ma per altri motivi.
Mai mi avrebbero licenziato per la mia denuncia pubblica: avrebbe fatto troppo rumore e avrebbe costretto i media a parlare del caso, cioè delle scie».
Movente e regia?
I massimi poteri, secondo Gianini: «I mafiosi, in confronto, sono dei dilettanti».
Ma perché nessuno parla, a parte lui?
E soprattutto – gli domanda il conduttore di “Border Nights”, Fabio Frabetti – come si fa a custodire un segreto così ingombrante?
Non è improbabile che tutte quelle persone – piloti, assistenti, meccanici, controllori di volo – tengano sempre la bocca chiusa, per anni, senza che a nessuno scappi mai una parola?
La spiegazione di Gianini
Enrico Gianini ha una spiegazione anche per questo: il programma di irrorazione dei cieli, dice, è stato avviato in modo graduale, dopo una partenza in sordina affidata a pochissimi voli.
Poi l’operazione è cresciuta progressivamente, poco alla volta, ma in modo inesorabile.
Quello che ieri poteva sembrare un’anomalia, oggi è la normalità – di cui tutti, sostiene, sono al corrente.
«E se lavori in aeroporto a chi la racconti, questa cosa, sapendo che i tuoi colleghi la sanno già?».
E la polizia aeroportuale?
«Mi rivolsi anche a loro», racconta sempre Gianini, «e ho visto che non erano molto contenti delle mie curiosità».
Ma, aggiunge, non è stato mai ostacolato nelle sue ricerche, quando si aggirava sotto la pancia degli aerei armato della bottiglietta con cui raccogliere il liquido, inquinatissimo, che colava sull’asfalto.
«In fondo, a nessuno – nemmeno ai poliziotti – fa piacere scoprire che qualcuno può avvelenare impunemente l’aria che poi respiriamo tutti».
Che fare?
«Semplice: continuare a denunciare il fenomeno, sperando che prima o poi qualcuno si svegli, controlli e intervenga.
Ripeto: basta prendere un aereo a caso e smontarlo, per vedere che la coda è ingombra di cisterne piene di liquido».
Il caso è clamoroso: di scie chimiche, semplicemente, è vietato parlare.
Chi lo fa viene deriso, preso per un cretino visionario e complottista.
Le tante interrogazioni parlamentari, sul tema (presentate anche da esponenti del Pd) sono rimaste senza risposta.
Ogni tanto, anche sui media mainstream filtra qualche notizia, perlomeno riguardo all’impalpabile mondo dei voli civili, sempre protetto dalla massima discrezione: la “Stampa” ricorda che, se un pilota muore d’infarto mentre è ai comandi, viene sostituito dal suo vice fino all’atterraggio, senza che i passeggeri abbiano il minimo sentore dell’accaduto.
Su “Smartweek”, Federico Ciapparoni scrive: «Non è raro che fumi tossici facciano breccia nella cabina di pilotaggio».
E aggiunge che molti piloti hanno condotto aerei affollati «mentre respiravano dalle mascherine attraverso cui fluisce l’ossigeno, mentre tutti i passeggeri erano ignari di ciò che accadeva nella cabina».
Sulle “chemtrails”, però, la rimozione più eclatante sembra quella della gente comune: ormai ci si è abituati a vedere il cielo “a strisce”, quasi fosse un fatto naturale.
Il fenomeno è invece palesemente artificiale: tutti vedono che sono gli aerei a depositare quelle strisce, che poi diventano “nuvole”, ma quasi nessuno si chiede perché.
Già: perché, oggi, i cieli sono diventati “sporchi”?
Nessuno sente il bisogno di scoprire come mai – da una quindicina d’anni – i normalissimi aerei di linea “sporcano” il cielo, fino a cancellare l’azzurro?
Fonte Libreidee
 

 

Articolo proposto da Marco Rigato e tratto da (CLICCA QUI)

 

PROF. VITTORIO MARCHI… SILENZIO FORZATO ?

Riceviamo e pubblichiamo volentieri una e-mail ricevuta circa il Prof. Vittorio Marchi, professore di fisica quantistica e ricercatore.

Mittente: XXX
Oggetto: Vittorio Marchi il Vs articolo .
Buongiorno, ho letto con stupore questa notizia .
Mi chiedo come mai a distanza di mesi ancora non ci sia stato ne abbia dato il giusto valore a tale accadimento.
Un professore di tale spessore .
Mi riferisco non ai media ordinari ma a tutta quella rete "di pensatori ' che seguivano il Marchi pensiero.
Dalle case editrici in poi .
Nel web non c'è traccia di tale notizia .
Trovo che almeno per giusto merito venga creata una linea biografica su Wikipedia che lo ricordi ed entri tra i grandi uomini da cui trarre ispirazione . 
Grazie per il vostro articolo e se in futuro aveste nuove notizie al riguardo le leggerò con attenzione . 
Cristina
Così lo ha ricordato il MLNV con un articolo che qui potete trovare (CLICCA QUI).
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 05.10.2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
2018.1.0.06 – ECCO LA RISPOSTA DEL MLNV 
Gent.ma Cristina , 
è stato per noi un dovere ed un onore ricordare questo grande Uomo , dotato di notevole spessore.
Le Sue conferenze sono state sempre affascinanti e piene di informazioni interessanti e spesso chiarificatrici.
È stato uno scienziato che ha dato risposte alle domande più difficili che un essere umano può porsi durante la permanenza su questo pianeta .
Risposte che alcuni vorrebbero non fossero mai date , perché implicano una riscoperta di sè  stessi e quindi una maggiore libertà da catene che da sempre ci hanno imposto spesso  a nostra insaputa.
Qualcuno disse :cercate la Verità,perché essa vi renderà liberi .
Il prof. Marchi l'ha cercata e trovata , per questo, quando qualcuno  gli chiedeva :ma non ha paura di trasmettere  tutte queste informazioni ?
Lui rispondeva semplicemente con un sorriso.
Grazie Prof.Marchi , grazie di cuore per il lavoro che ha svolto, lavoro di ricerca e di informazione  e grazie a Lei Cristina per aver condiviso con noi.
Grazie. 
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 06.10.2018
LUISA PENZO
Direttivo del Movimento di Liberazione del Popolo Veneto
 

TONI ZAMENGO (TA NEK) – LIBRI CHE PROFUMANO DI VENETO

Quest'estate per me è da ricordare in modo particolare, non solo per la malattia che mi ha portato in ospedale per quasi un mese, ma anche per le opportunità offertemi in simili dolorose circostanze.
Una di queste la ricordo in modo particolare.
Mentre li mi trovavo per una visita ho avuto modo di incontrare Tony ZAMENGO (Ta Nek).
Professore in giurisprudenza e autore di alcuni libri.
Parlando insieme ho presentato il MLNV e il suo percorso e sono stato onorato del regalo di tre dei suoi libri.
Ora non posso tenere per me il prezioso dono e che vi presento molto volentieri e che consiglio ai Veneti che tali si sentono.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 05.10.2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
 
 
 
 

IL VASO DI PANDORA

 

Prende il via ufficialmente la raccolta fondi "Il Vaso di Pandora", per lo sviluppo di questo contenitore tematico Digitale creato con l'obiettivo di diffondere libera informazione su tematiche di attualità.
Secondo l’organizzazione non governativa internazionale “Reporters sans Frontieres” L’ITALIA E’ AL 46° POSTO AL MONDO PER LIBERTA’ DI STAMPA E DI PENSIERO e rientra quindi, secondo i parametri dell’organizzazione, nella fascia dei paesi con “INFORMAZOINE SEMI-LIBERA E PROBLEMATICA”.
Vista l'urgenza e la necessità di far circolare la libera informazione, chiediamo il vostro aiuto a sostenere il progetto!
https://www.produzionidalbasso.com/…/il-vaso-di-pandora-su…/
#raccontafondi #liberainformazione #cultura #economia 
#attualità #ilvasodipandora
NEL PAESE DELLA BUGIA LA VERITA’ E’ UNA MALATTIA 
(Gianni Rodari)
 
INIZIO CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI PER “IL VASO DI PANDORA”
Secondo l’organizzazione non governativa internazionale “Reporters sans Frontieres” L’ITALIA E’ AL 46° POSTO AL MONDO PER LIBERTA’ DI STAMPA E DI PENSIERO e rientra quindi, secondo i parametri dell’organizzazione, nella fascia dei paesi con “INFORMAZOINE SEMI-LIBERA E PROBLEMATICA”.
Questa situazione chiaramente non è accettabile per un paese che si auto-definisce “democrazia avanzata e compiuta”. I media istituzionali italiani spesso non dicono la verità o, nella migliore delle ipotesi, la dicono solo parzialmente (omettendo però le parti più importanti…). Sta di conseguenza emergendo – sempre più forte e sempre più diffusa tra la popolazione – la necessità e la volontà di un’informazione vera, affidabile, completa e professionale.
La trasmissione televisiva “ IL VASO DI PANDORA ” nasce nell’autunno del 2015 proprio con l’intento di fornire un’informazione libera e alla continua ricerca della verità in:
economia 
politica nazionale 
politica internazionale 
finanza 
sociale 
ambiente 
salute/sanità 
istruzione/formazione

con ospiti altamente competenti che propongono analisi, pensieri e valutazioni che ben difficilmente trovano o potrebbero trovare spazio nelle reti televisive nazionali pubbliche/private e nella stampa istituzionale.
Carlo Savegnago è un appassionato e instancabile ricercatore di verità, nonché l’ideatore e conduttore del programma che è andato in onda, da novembre del 2015 fino a febbraio del 2018, su Telechiara e TVA Vicenza (gruppo Videomedia) e su Serenissima TV (gruppo Canale Italia)… (continua)
 

LOTTARE PER L’INDIPENDENZA NON E’ REATO

Ma noi lo diciamo da quasi dieci anni che lottare per l'indipendenza non è reato.
Adesso il giudice italiano scopre improvvisamente che non può essere considerato reato essere dei Patrioti.
E così tutti assolti i protagonisti del "caso Alleanza" cui il MLNV comunque non ha mai aderito in ragione del proprio diverso percorso tecnico/giuridico.
Ma va!
Allora perché esistono ancora oggi dei parassiti che vengono a infastidire gente per bene che sta lottando per l'indipendenza della propria Patria con pretesti assurdi e illegali?
E' il caso dell'avvocato italiano Prete che insiste col voler vedersi pagare una parcella di prestazioni legali perché incaricato d'ufficio e non certamente delegato dal MLNV nel precedente procedimento farsa contro la Polisia Veneta e che si è protratto per quasi dieci anni concludendosi con la completa assoluzione degli imputati.
Questo avvocato, che qui nessuno ha mai visto e mai conosciuto di persona, non solo non era tenuto a svolgere funzioni legali in nome e per conto del MLNV in un procedimento straniero italiano qual'era quello a carico della Polisia Veneta, ma era anche stato diffidato congiuntamente all'ordine degli avvocati dal dar seguito a tali iniziative.
Oggi  il maldestro tentativo italiano che ha inviato un ufficiale giudiziario, rigorosamente "idaliano" o per meglio dire "teron", con la pretesa di notificare atti di pignoramento a carico del parco commerciale e del presidente del MLNV. 
Il tentativo è stato smascherato fin troppo facilmente dal momento che l'italiano non ottemperava alle ripetute richieste di dichiarare le proprie generalità e di esibire un documento.
Anzi con petulanza ripeteva di essere l'ufficiale giudiziario nonostante nessuno gli avesse chiesto il suo mestiere.
Allora come la mettiamo caro avvocato Prete.
Perché il suo rimborso non lo pretende da chi con falsità, raggiri e abusi di potere ha inventato il procedimento sulla Polisia Veneta, come i veri responsabili a cominciare dall'ex ministro dell'interno italiano, il siciliano Angelino Alfano, l'ex procuratore capo Fojadelli e l'ex questore idaliano Carmine Damiano, l'ex dirigente della digos di Treviso e tutti i pubblici ufficiali che con complicità delinquenziale hanno con loro manipolato e costruito false e immaginarie prove che non hanno portato a nulla.
Per la calunnia (che è un reato contro la giustizia) credo si proceda d'ufficio neppure a denuncia o querela.
Come mai l'avvocato Prete, visto che asserisce di aver difeso il MLNV in tale procedimento non ha neppure mai sollevato la questione della mancata restituzione (ancora oggi non avvenuta) di molti beni personali rubati dagli inquirenti?
Prima di avanzare qualsivoglia pretesa si restituiscano tutti i beni che sono stati illegalmente sottratti e ancora oggi illegalmente non restituiti ai legittimi proprietari, compresi i beni trafugati dai carabinieri con le perquisizioni per il caso "Allenza" di cui adesso, un giudice italiano sembra aver confermato l'infondatezza di ogni accusa, come nel caso Polisia Veneta.
Ma dove siamo finiti … ah si, per loro noi siamo ancora in idalia.
WSM
Venetia 17 luglio 2018
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del GVP
Si fa seguito a questo ennesimo incauto tentativo straniero italiano posto in essere contro il Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) e del Governo Veneto Provvisorio (GVP).
Come gia detto e ribadito anche a carico dell'avvocato Laura Rimondi incaricato d'ufficio dal Tribunale di Rovigo per il procedimento denominato "caso Allenza", c’è da premettere che Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del GVP ha già notificato allo stato italiano di non essere un suo cittadino e che tale cittadinanza non gli appartiene e non lo identifica perché illegalmente imposta con la frode.
Attraverso la notifica della sua dichiarazione di sovranità personale e di nazionalità e Cittadinanza Veneta ha negato il diritto allo stato italiano e a qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante di usare il suo nome e/o ogni sua personale attribuzione, nonché di usare qualsiasi suo bene, ogni sua personale facoltà d’intendere e di volere, e/o di impedirne e/o limitarne anche parzialmente l’uso per qualsivoglia ragione.
Ha inoltre ribadito che ogni citazione, convocazione, mandato di comparizione esercitato dallo stato straniero italiano in qualsivoglia maniera e per qualsiasi motivo non genera obblighi, né disonori se ignorati.
Preso inoltre atto che ogni autorità, governo e tribunali italiani sono solo “de facto” e non “de jure”, è stato rigettato e negato il consenso ad essere rappresentato e dominato in qualsivoglia maniera dallo stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano e da qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante.
Come ogni Cittadino del Popolo Veneto ha esercitato il proprio diritto e il potere di delegare l’amministrazione provvisoria dello Stato Veneto al Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, riconoscendolo quale unica autorità legalmente costituita sui territori occupati della Serenissima Repubblica Veneta e disconoscendo pertanto le collaterali istituzioni imposte con la violenza e la forza, dallo stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano.
In una recente sentenza la Corte Costituzionale italiana, negando la validità ai Referendum consultivi sulla Indipendenza del Veneto, ha asserito che il Popolo Veneto non esiste.
Il Popolo Veneto, a detta del massimo Organo di Giustizia italiano ha cessato di esistere in virtù del Plebiscito del 1866, scegliendo di diventare popolo italiano.
Nulla di più falso e menzognero perché il Popolo Veneto non ha mai scelto di essere italiano in quel referendum del 1866 … è provato e documentato il falso storico di questo avvenimento che è una frode commessa dal regno italiano e che è anche poi stata ammessa dallo stesso Conte Thaon di Revel, plenipotenziario del re d’italia di allora e responsabile dell’operazione, che ammise in un suo successivo memoriale il raggiro commesso.
Ecco che nel tentativo di occultare la verità a mentire è il massimo organo di giustizia straniero italiano e con esso le più alte cariche istituzionali italiane.
È così che le autorità d’occupazione straniere italiane perpetuano la loro complicità cercando disperatamente di arrogarsi diritti che i cittadini dei vari popoli della penisola italica non hanno mai loro conferito.
Il crimine che tramandano è pesantissimo e attualissimo anche a causa del peso che grava sul Popolo Veneto … tutti ne sono profondamente compromessi.
Questa è loro gravissima responsabilità e si sa che chi vive con lealtà e onestà d'intenti non può essere compromesso con inganno e frode.
L’esercizio naturale di sovranità personale, è incedibile, inalienabile e una imprescrittibile facoltà attraverso la quale viene revocato e negato il consenso allo stato italiano e a qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante di rappresentare e amministrare cittadini del Popolo Veneto.
Sergio Bortotto è persona libera da ogni ordinamento, statuto, codice, norma e/o regolamento da esso emanato e pertanto una persona libera di non obbedire ad alcuna corte, tribunale o autorità delegabile precedentemente revocata.
Sulla base di ciò è incomprensibile che voi italiani persistiate a violare anche la privacy di Cittadini Veneti che non sono “sudditi” del vostro stato.
Il Sig. Sergio Bortotto ha facoltà di rappresentare sé stesso ed esiste come essere umano titolare del proprio corpo fisico, della propria sfera intellettuale e spirituale.
Il Sig. Sergio Bortotto si identifica nella comunità di Genti Venete che hanno diritto di essere libere e sovrane sulle proprie terre d'origine secondo la specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche; come tale ha più volte affermato anche a pubblica menzione di appartenere a tale Nazione.
Considerato che il Sig. Sergio Bortotto è ciò che è e che la libertà di decidere di essere ciò che ha deciso costituisce per ogni persona un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace, ha facoltà e potere di rappresentare sé stesso.
È palese che per lo stato italiano il diritto è un insieme di regole tese all’annientamento dei diritti del Popolo Veneto.
Va da sé che se lo Stato italiano impone il diritto con la forza e non traendo sostentamento dal mutuo consenso è ovvio che non lo fa per il benessere dei Cittadini Veneti a cui nega il diritto di autodeterminazione previsto per legge.
Tutte le istituzioni italiane presenti sui nostri territori sono illegali e sono autorità e forze d’occupazione straniere, quindi agiscono in difetto assoluto di giurisdizione.
Tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica Veneta sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio.
Ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica che agisce anche in nome e per conto dello stato straniero italiano sui Territori della Repubblica Veneta è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
Considerata che l’attuale occupazione straniera italiana è da ritenersi illegale e illegittima ab origine, ossia fin dall’inizio della sua prevaricazione, anche ogni sua autorità e provvedimenti da essa emanati sono abusivi e appunto per questo vietati.
Non sussistono inoltre gli elementi essenziali del "giusto processo", costituzionalmente garantito anche in ambito italiano (art. 111 Cost.), venendo meno i requisiti della terzietà e dell’imparzialità del giudice che dovrebbero garantire e tutelare la serenità, l’equilibrio, il distacco e l’indipendenza di giudizio del singolo giudice rispetto alle parti e all’oggetto della controversia.
Il potere giurisdizionale straniero italiano è espressione dell’autorità d’occupazione e nessun giudice italiano è terzo o può garantire una posizione di assoluta indifferenza e di effettiva equidistanza dalle parti contendenti, da un lato il Cittadino del Popolo Veneto e dall’altra parte qualsiasi autorità d’occupazione straniera italiana.
Pensateci bene, accusa e giudizio, infatti, sono facoltà esercitate dal medesimo potere straniero occupante italiano.
Per essere terzo e imparziale il giudice non deve avere un interesse nella causa, ma è italiano ed agisce con l’autorità conferitagli dallo stato italiano e in nome e per conto del popolo italiano (che non esiste) e al quale il Cittadino Veneto non appartiene.
Nessun giudice straniero italiano potrà mai essere un “giudice naturale” per il Popolo Veneto perché non è Veneto e perché non è garantita la sua autonomia e indipendenza rispetto agli altri poteri dello stato straniero occupante italiano.
Ogni giudice italiano è soggetto alla legge italiana e non a quella Veneta.
Quindi, perché obbedire a leggi inique e contrarie alla propria natura?
Come già ribadito in precedenza anche la sua comunicazione non ha alcun valore giuridico per noi Veneti.
Lei, in qualità di avvocato italiano agisce per il tramite di illegali istituzioni italiane imposte con la frode e la forza e non può e non potrà mai, in tali contesti rappresentare e/o parlare a nome e per conto del Sig. Sergio Bortotto di cui è fin d’ora diffidata a farlo per qualsivoglia ragione.
Le precisazioni sul suo diritto al compenso professionale per l’attività svolta sono problemi suoi, qui nessuno la conosce o le ha mai conferito alcun mandato anzi come già detto è diffidata dal parlare o disquisire a nome e per conto del Sig. Sergio Bortotto.
Non è perché il gup di Rovigo l’ha nominata difensore d’ufficio del Sig. Sergio Bortotto, lei può pretendere, a ragion di logica delle illegali norme italiane, ch’egli debba sottostare a tali iniquità.
Concludendo la invitiamo a non sottovalutare tale monito correndo il rischio di essere iscritta a ruolo giudiziario da parte della Divisione Federale Investigativa del servizio di Polisia Giudisiaria competente alle indagini sui reati tentati o posti in essere contro il Popolo e la Nazione Veneta, e istituita nell'ambito del Provveditorato Generale di Polisia Nasionale e messa a disposizione della relativa Corte di Giustizia Federale.
In caso contrario la S.V. verrà assicurata alla Giustizia Veneta nei modi, tempi e condizioni che si riterrà di adottare per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso.
Alcune utili precisazioni sui Movimenti di Liberazione Nazionale:
Cassese, cap. 7 – par 2.3
“… i movimenti di liberazione nazionale sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per nome e per conto loro.
È questa una conseguenza del fatto che tali movimenti sono degli enti autonomi e indipendenti a livello internazionale.”
I Movimenti di Liberazione Nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale, rispetto agli Stati oppressori.
Cassese, Cap7 – cap.2.1
Autodeterminazione e uso della forza
Nel settore dell’uso della forza, quindi, l’affermazione del principio di autodeterminazione ha avuto una duplice conseguenza.
Da un lato, esso ha ampliato la portata del divieto di cui all’art. 2, par. 4, della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli Stati di ricorrere alla minaccia, o all’uso della forza contro i popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Dall’altra parte, i movimenti di liberazione in lotta per l’autodeterminazione hanno il diritto di ricorrere alla forza per reagire contro lo Stato che impedisce con la forza l’esercizio del diritto di autodeterminazione.
Prima di procedere come se agiste nella legalità dimostrateci che questa non è legge alla quale anche l’italia e ogni sua istituzione deve sottostare.

IL CENSIMENTO DEI ROM

Leggete …
Ragazzi devo raccontarvi una storia.
56 anni fa, quando nacqui, i miei genitori furono costretti dallo Stato a fare una cosa di un nazi-fascismo rivoltante: hanno dovuto "Registrami all'anagrafe"!!!.
Sì signori, questa è la triste realtà!
Lo Stato, tra l'altro, ha avuto anche l'ardire di assegnarmi un codice fiscale e una carta d'identità  che, com'è noto, sono i tipici strumenti fascisti per schedare le persone.
Ma non è finita…nel corso della vita sono anche stato obbligato, ogni qualvolta cambiavo residenza, a denunciare quella nuova!!!!
Ma vi rendete conto??
Ogni volta che ho cambiato casa, ho sempre dovuto prontamente comunicare l'indirizzo della nuova residenza…veramente pazzesco!!
Per non parlare, poi, di tutte le certificazioni e dichiarazioni varie di proprietà dell’auto, della casa, dei redditi ecc. e di tutti i controlli fiscali che da essi derivano e che "subisco" continuamente!!!
Ricordo,inoltre, con orrore crescente, quando i miei genitori hanno dovuto iscrivermi a scuola, pena la denuncia per violazione dell’obbligo scolastico e quando, (ancora oggi mi vengono le lacrime agli occhi), sono stato sottoposto alla duplice violenza della schedatura connessa alla leva obbligatoria (veramente abominevole, meno male che l'hanno tolta!!) comprensiva della rilevazione di tutti i miei dati antropometrici: una cosa intollerabile in uno stato democratico!
Devo, quindi, prendere atto che lo Stato mi ha sempre schedato come e quando più gli è parso e piaciuto e, a cadenza regolare, osa persino chiedermi conferma della loro validità.
E allora mi chiedo: ma mentre si è lasciato che mi facessero tutto "questo", dove CAZZO erano i paladini della sinistra e i vari Saviano & C. che adesso si stracciano le vesti per il censimento dei ROM che, come tutti sanno, sono tra le categorie più miti, mansuete e oneste del mondo??
 
 
 
 

LEGHISTI BRAVA GENTE!

Se si trattasse solo di un "circo mediatico" sarei felice di ignorare anche la sola esistenza del partito italiano della lega e non sprecherei una sola parola in proposito.
Il vero problema è che la lega fa irruzione con la sua propaganda politica orientata adesso anche contro la Nazione Veneta.
Sembra che l'ascesa di Salvini consolidi il voltafaccia attraverso l'inganno con cui il suo partito ha da tempo masticato e schiacciato l'aspettativa del Popolo Veneto di veder riconosciuto il proprio diritto all’ autodeterminazione.
Sembra così essere giunto il momento per la lega di "giocare" a carte scoperte, negando al Popolo Veneto il diritto alla sua autodeterminazione …  come se fino ad ora la lega avesse fatto realmente qualcosa in proposito.
Se l’illusione è talvolta frutto dell’ignoranza nella quale si nuota, la corrente sembra spingere taluni veneti a non “aprire gli occhi” e a mantenersi passivi schiavi come inutili servi legati a un finto ideale.
L’inesistente “Padania” è ora l’italia di Salvini che però guarda ben oltre i confini della penisola e punta all’ Europa dimenticando furbescamente che a nessuno è mai stato chiesto di scegliere questa Europa.
Sempre Salvini e la sua lega si sente in diritto di profanare il diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto e lo fa proprio come può farlo una dittatura che decide unilateralmente.
È il primo passo per il ritorno di una tirannia così come anche profetizzato da Papa Pio XII:
Con la morte di De Gasperi, avvenuta nel 1954, le preoccupazioni di Pio XII aumentarono.
«Finisce un tempo…», esclamò un giorno Pio XII «e non vediamo un futuro roseo… soprattutto la classe politica di domani avrà molti problemi.
Porterà il Paese alla rovina…
E farà una fine ingloriosa, lasciando ampi margini per il ritorno di una dittatura…».
Sono parole profetiche che si riferiscono al nostro tempo.
Questo quadro estremamente preoccupante, così profeticamente descritto da Pio XII, lascia ampi margini per il ritorno di una dittatura.
E sarà la dittatura «di chi sciupa il pane… che finirà per razionare il pane a chi ne ha sempre avuto poco».
 
WSM
Venetia10 luglio 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Fa già pensare l'intimazione del capo ultrà iniziale in cerca di cori come agli stadi il che profuma proprio di gioco più che di vicinanza alle persone …
Prima cosa:
… non capisco perché il pubblico è sempre recintato a debita distanza da loro … cosa temono ? …
Potrebbero lasciarlo anche più vicino e comunque sia i capi preferiscono stare sempre all'ombra belli freschi e non uniformarsi alle persone come dovrebbero per dimostrare di essere come loro e stare insieme sotto il sole …
seconda cosa:
… sul pulpito da cui parlavano si leggeva bene dona il 2×1000 alla lega quasi non bastasse quello si mettono già in tasca oltre a riportare in maiuscolo prima gli italiani il che dovrebbe far riflettere e poi capire qualcosa di più su questo partito italiano che sbandiera autonomia a coloro che ancora si fanno abbindolare e li vanno a votare …
terza cosa: …
zaia dice che il Leone ha 1100 anni di storia allora mi chiedo come fanno a non capire che forse è l'italia (così giovane per loro 150 anni) e invasore a dover ritirarsi e andarsene dai territori della REPUBBLICA VENETA occupati con l'inganno e la forza ? …
ovviamente tra elogi promesse e ringraziamenti con tanto di inchino, nessuno ci fa caso a questi semplici e oggettivi ragionamenti lasciandosi così sviare da mille chiacchiere e zero fatti e il gioco continuerà come piace a loro a spese degli altri.
B.C.
 
 
noi del MLNV lo diciamo da sempre …
NON FIDATEVI DELLA LEGA!
 
 
 
 
 

2018.06.07 – MLNV-GVP – COMUNICAZIONE AT STUDIO LEGLE AVV. LAURA RAIMONDI – ROVIGO

Avv. LAURA RAIMONDI
Vicolo Ponchielli nr.1, 45100 Rovigo (Ro)
 
Si fa seguito alla sua incauta comunicazione pervenuta via posta ordinaria del servizio privato straniero italiano poste italiane spa, presso l’abitazione del Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) e del Governo Veneto Provvisorio (GVP).
C’è da premettere che il Sig. Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del GVP ha già notificato allo stato italiano di non essere un suo cittadino e che tale cittadinanza non gli appartiene e non lo identifica perché illegalmente imposta con la frode.
Attraverso la notifica della sua dichiarazione di sovranità personale e di nazionalità e Cittadinanza Veneta ha negato il diritto allo stato italiano e a qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante di usare il suo nome e/o ogni sua personale attribuzione, nonché di usare qualsiasi suo bene, ogni sua personale facoltà d’intendere e di volere, e/o di impedirne e/o limitarne anche parzialmente l’uso per qualsivoglia ragione.
Ha inoltre ribadito che ogni citazione, convocazione, mandato di comparizione esercitato dallo stato straniero italiano in qualsivoglia maniera e per qualsiasi motivo non genera obblighi, né disonori se ignorati.
Preso inoltre atto che ogni autorità, governo e tribunali italiani sono solo “de facto” e non “de jure”, è stato rigettato e negato il consenso ad essere rappresentato e dominato in qualsivoglia maniera dallo stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano e da qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante.
Come ogni Cittadino del Popolo Veneto ha esercitato il proprio diritto e il potere di delegare l’amministrazione provvisoria dello Stato Veneto al Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, riconoscendolo quale unica autorità legalmente costituita sui territori occupati della Serenissima Repubblica Veneta e disconoscendo pertanto le collaterali istituzioni imposte con la violenza e la forza, dallo stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano.
In una recente sentenza la Corte Costituzionale italiana, negando la validità ai Referendum consultivi sulla Indipendenza del Veneto, ha asserito che il Popolo Veneto non esiste.
Il Popolo Veneto, a detta del massimo Organo di Giustizia italiano ha cessato di esistere in virtù del Plebiscito del 1866, scegliendo di diventare popolo italiano.
Nulla di più falso e menzognero perché il Popolo Veneto non ha mai scelto di essere italiano in quel referendum del 1866 … è provato e documentato il falso storico di questo avvenimento che è una frode commessa dal regno italiano e che è anche poi stata ammessa dallo stesso Conte Thaon di Revel, plenipotenziario del re d’italia di allora e responsabile dell’operazione, che ammise in un suo successivo memoriale il raggiro commesso.
Ecco che nel tentativo di occultare la verità a mentire è il massimo organo di giustizia straniero italiano e con esso le più alte cariche istituzionali italiane.
È così che le autorità d’occupazione straniere italiane perpetuano la loro complicità cercando disperatamente di arrogarsi diritti che i cittadini dei vari popoli della penisola italica non hanno mai loro conferito.
Il crimine che tramandano è pesantissimo e attualissimo anche a causa del peso che grava sul Popolo Veneto … tutti ne sono profondamente compromessi.
Questa è loro gravissima responsabilità e si sa che chi vive con lealtà e onestà d'intenti non può essere compromesso con inganno e frode.
L’esercizio naturale di sovranità personale, è incedibile, inalienabile e una imprescrittibile facoltà attraverso la quale viene revocato e negato il consenso allo stato italiano e a qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante di rappresentare e amministrare cittadini del Popolo Veneto.
Sergio Bortotto è persona libera da ogni ordinamento, statuto, codice, norma e/o regolamento da esso emanato e pertanto una persona libera di non obbedire ad alcuna corte, tribunale o autorità delegabile precedentemente revocata.
Sulla base di ciò è incomprensibile che voi italiani persistiate a violare anche la privacy di Cittadini Veneti che non sono “sudditi” del vostro stato.
Il Sig. Sergio Bortotto ha facoltà di rappresentare sé stesso ed esiste come essere umano titolare del proprio corpo fisico, della propria sfera intellettuale e spirituale.
Il Sig. Sergio Bortotto si identifica nella comunità di Genti Venete che hanno diritto di essere libere e sovrane sulle proprie terre d'origine secondo la specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche; come tale ha più volte affermato anche a pubblica menzione di appartenere a tale Nazione.
Considerato che il Sig. Sergio Bortotto è ciò che è e che la libertà di decidere di essere ciò che ha deciso costituisce per ogni persona un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace, ha facoltà e potere di rappresentare sé stesso.
È palese che per lo stato italiano il diritto è un insieme di regole tese all’annientamento dei diritti del Popolo Veneto.
Va da sé che se lo Stato italiano impone il diritto con la forza e non traendo sostentamento dal mutuo consenso è ovvio che non lo fa per il benessere dei Cittadini Veneti a cui nega il diritto di autodeterminazione previsto per legge.
Tutte le istituzioni italiane presenti sui nostri territori sono illegali e sono autorità e forze d’occupazione straniere, quindi agiscono in difetto assoluto di giurisdizione.
Tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica Veneta sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio.
Ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica che agisce anche in nome e per conto dello stato straniero italiano sui Territori della Repubblica Veneta è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
Considerata che l’attuale occupazione straniera italiana è da ritenersi illegale e illegittima ab origine, ossia fin dall’inizio della sua prevaricazione, anche ogni sua autorità e provvedimenti da essa emanati sono abusivi e appunto per questo vietati.
Non sussistono inoltre gli elementi essenziali del "giusto processo", costituzionalmente garantito anche in ambito italiano (art. 111 Cost.), venendo meno i requisiti della terzietà e dell’imparzialità del giudice che dovrebbero garantire e tutelare la serenità, l’equilibrio, il distacco e l’indipendenza di giudizio del singolo giudice rispetto alle parti e all’oggetto della controversia.
Il potere giurisdizionale straniero italiano è espressione dell’autorità d’occupazione e nessun giudice italiano è terzo o può garantire una posizione di assoluta indifferenza e di effettiva equidistanza dalle parti contendenti, da un lato il Cittadino del Popolo Veneto e dall’altra parte qualsiasi autorità d’occupazione straniera italiana.
Pensateci bene, accusa e giudizio, infatti, sono facoltà esercitate dal medesimo potere straniero occupante italiano.
Per essere terzo e imparziale il giudice non deve avere un interesse nella causa, ma è italiano ed agisce con l’autorità conferitagli dallo stato italiano e in nome e per conto del popolo italiano (che non esiste) e al quale il Cittadino Veneto non appartiene.
Nessun giudice straniero italiano potrà mai essere un “giudice naturale” per il Popolo Veneto perché non è Veneto e perché non è garantita la sua autonomia e indipendenza rispetto agli altri poteri dello stato straniero occupante italiano.
Ogni giudice italiano è soggetto alla legge italiana e non a quella Veneta.
Quindi, perché obbedire a leggi inique e contrarie alla propria natura?
Come già ribadito in precedenza anche la sua comunicazione non ha alcun valore giuridico per noi Veneti.
Lei, in qualità di avvocato italiano agisce per il tramite di illegali istituzioni italiane imposte con la frode e la forza e non può e non potrà mai, in tali contesti rappresentare e/o parlare a nome e per conto del Sig. Sergio Bortotto di cui è fin d’ora diffidata a farlo per qualsivoglia ragione.
Le precisazioni sul suo diritto al compenso professionale per l’attività svolta sono problemi suoi, qui nessuno la conosce o le ha mai conferito alcun mandato anzi come già detto è diffidata dal parlare o disquisire a nome e per conto del Sig. Sergio Bortotto.
Non è perché il gup di Rovigo l’ha nominata difensore d’ufficio del Sig. Sergio Bortotto, lei può pretendere, a ragion di logica delle illegali norme italiane, ch’egli debba sottostare a tali iniquità.
Concludendo la invitiamo a non sottovalutare tale monito correndo il rischio di essere iscritta a ruolo giudiziario da parte della Divisione Federale Investigativa del servizio di Polisia Giudisiaria competente alle indagini sui reati tentati o posti in essere contro il Popolo e la Nazione Veneta, e istituita nell'ambito del Provveditorato Generale di Polisia Nasionale e messa a disposizione della relativa Corte di Giustizia Federale.
In caso contrario la S.V. verrà assicurata alla Giustizia Veneta nei modi, tempi e condizioni che si riterrà di adottare per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso.
Alcune utili precisazioni sui Movimenti di Liberazione Nazionale:
Cassese, cap. 7 – par 2.3
“… i movimenti di liberazione nazionale sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per nome e per conto loro.
È questa una conseguenza del fatto che tali movimenti sono degli enti autonomi e indipendenti a livello internazionale.”
I Movimenti di Liberazione Nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale, rispetto agli Stati oppressori.
Cassese, Cap7 – cap.2.1
Autodeterminazione e uso della forza
Nel settore dell’uso della forza, quindi, l’affermazione del principio di autodeterminazione ha avuto una duplice conseguenza.
Da un lato, esso ha ampliato la portata del divieto di cui all’art. 2, par. 4, della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli Stati di ricorrere alla minaccia, o all’uso della forza contro i popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Dall’altra parte, i movimenti di liberazione in lotta per l’autodeterminazione hanno il diritto di ricorrere alla forza per reagire contro lo Stato che impedisce con la forza l’esercizio del diritto di autodeterminazione.
Prima di procedere come se agiste nella legalità dimostrateci che questa non è legge alla quale anche l’italia e ogni sua istituzione deve sottostare.
 
Con onore e rispetto
WSM
Venetia, giovedì 7 giugno 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
Il presente documento verrà subito reso a pubblica menzione attraverso il sito del MLNV www.mlnv.org