ATTUALITA

CRIPTOVALUTA E MICROCHIP

Teorie della cospirazione? In questo periodo ne abbiamo lette per ogni gusto.

Complotti, scie chimiche ed infine il microchip 060606 che dovrebbe essere inserito nel corpo per monitorare l’attività fisica di una persona. Una sorta di videogame: più la resa è soddisfacente, più si ha la possibilità di ricevere bonus da spendere

La realtà è un’altra. Non esiste alcun microchip, controllo mentale o quant’altro. La tecnologia proposta riguarda oggetti indossabili come accade già attraverso cellulari o smartwatch. Il brevetto non è ancora stato concesso alla Microsoft e non possiamo nemmeno affermare che sia di Bill Gates.

Il nome di Bill Gates è in continua citazione poichè ultimamente relazionato ad ogni tipo di argomento: aziende farmaceutiche, vaccinazioni, finanziamenti all’OMS. E’ pur vero che ogni tipo di fake news, anche la più menzognera, ha avuto un iniziale e veritiero punto di partenza. I media globalisti tentano in ogni modo di difendere l’immagine del magnate, facendolo apparire quale “buon filantropo” da difendere su tutti i fronti.

Riusciranno a preservare la sua aurea nascondendo la fitta rete di collegamenti che lo contraddistinguono?

Alice Lollo

5G E MINACCE

Perseveri il bene della popolazione? Vuoi difendere la salute dei cittadini? Vuoi presentare un’alternativa, forse scomoda, alle regole dettate dai colossi dell’industria?

Vieni minacciato! Nulla di nuovo: ordinaria amministrazione italiana!

Questo è quanto successo al dott. Nicola Limardo, noto fisico, docente universitario nonchè ricercatore internazionale.

Limardo ha provato a proporre un prodotto che potrebbe, documenti alla mano, ridurre significativamente o annullare gli effetti di disturbo delle microonde sull’uomo (5G).

La presentazione del prodotto è costata a Limardo una denuncia all’associazione Altroconsumo, la quale avrebbe valutato tale prodotto “inutile” semplicemente basandosi su di una mancanza di prove specifiche; l’ente non avrebbe messo in discussione la possibile validità del prodotto seppure considerandolo futile.

Il 14 aprile Limardo, intervistato da Leonardo Leone, rilascia una lunga intervista dove dimostra la possibile minaccia del nuovo sistema 5G, suggerisce possibili protezioni e spiega ai sindaci come sia possibile tutelare i cittadini. L’incontro ebbe succeso tanto che, la sera stessa, lo scomodo Limardo viene attaccato nonchè minacciato in vario modo: telefonate, blocco di whatsapp colpito da un hacker, attacchi denigratori tramite social network, mail che invitavano a non trattare più l’argomento…innumerevoli attacchi rientranti appieno nella diffamazione.

Di seguito l’integrale intervista.


Quando le informazioni per un articolo vengono procurate inesatte si rischia di fornire una distorta informazione, ecco perché la professionalità della direzione editoriale conferma l’etica con la quale lavora, bene Direttrice!
Sergio Bortotto.

2020.05.22 – ERRATA CORRIGE: da parte di un collaboratore aziendale “EDILNATURA”
Limardo è un architetto non un fisico … ha anche studiato fisica.
Come precisato nell’articolo e a scanso di evetuali equivoci, il Sig.Limardo è stato costretto a denunciare alcune associazioni che avrebbe dichiarato che il suo nano-processore sarebbe una “bufala” e un “prodotto ingannevole”.

ENERGIA PULITA

La catastrofe ambientale è la conseguenza del voler volontariamente inquinare.

Perchè non viene fatta una coalizione in tutto il mondo favorendo lo sviluppo delle automobili ad idrogeno, eliminando completamente quelle a carburante? Semplicemente perchè il petrolio diventerebbe obsoleto e l’industria cadrebbe.

Abolire l’ignoranza e far sapere che queste cose esistono è il primo passo.

INQUINAMENTO ATMOSFERICO

In che modo iniziammo a far ammalare il nostro pianeta?

Le prime forme di inquinamento atmosferico o compromissione della salute dell’essere umano in seguito ad azioni che esso stesso svolgeva vanno ricercate nelle caverne quando i cavernicoli non sapevano gestire le fiamme dei fuochi; la fuliggine sul soffitto di alcune caverne ne è la prova.

Il vero boom che dette inizio all’inquinamento atmosferico così come lo conosciamo è stata la rivoluzione industriale.

Un avanzamento tecnologico che va a discapito della natura che ci ospita non è vera evoluzione ma egoismo.

Avete mai sentito dire che stiamo prosciugando le risorse del nostro pianeta?

Ecco…per quanto riguarda il petrolio succede che per formarsi ci mette milioni di anni.

L’energia pulita esiste e non viene utilizzata poichè una cerchia ristretta di persone si deve arricchire a discapito della natura e del nostro pianeta.

Se chiunque sul pianeta Terra si facesse un esame del sangue e cercasse dei metalli pesanti ce li troverebbe; piombo, mercurio ed arsenico sono i più presenti.

Dall’aria che respiriamo, all’effetto serra e problematiche legate al pianeta.

Senza l’effetto serra la vita sul pianeta sarebbe compromessa. Abbiamo immesso nell’atmosfera una quantità tale di gas serra tali da non permettere il normale funzionamento dell’effetto stesso. Il surriscaldamento globale ne è una conseguenza.

Per alcuni studiosi e altri premi Nobel è in corso la sesta estinzione di massa sul Pianeta: il 99% delle specie esistite sul Pianeta si è estinto.

SALVIAMO I BAMBINI

All’incirca 250.000 soggetti tra i 14 e i 24 anni soffrono di dipendenza da internet, altri 1,4 milioni sono considerati internauti problematici (Mechthild Dyckmans, 22 maggio 2012). Per assurdo, mentre l’uso di alcool – nicotina – droghe leggere e pesanti hanno registrato una diminuzione, la dipendenza da computer ed internet sta aumentando drammaticamente. Nell’arco di cinque anni la dipendenza dai videogiochi è triplicata. Nei casi clinici di dipendenza da videogiochi e internet la vita degli stessi è completamente distrutta (Manfred Spitzer, Demenza digitale-Come la nuova tecnologia ci rende stupidi). Non molti anni fa i medici della Corea del sud, paese noto per essere molto avanzato in ambito tecnologico, ha riscontrato un aumento nei disturbi della memoria, dell’attenzione, della concentrazione, appiattimento emotivo nonchè una generale ottusità. Tale quadro è stato definito “demenza digitale”.

La premessa appena fatta è estremamente attuale viste le direttive del governo italiano per quanto riguarda la didattica a distanza. E’ davvero necessaria tale metodica? Esistono effetti negativi sui bambini/ragazzi?

Secondo la moderna ricerca neuroscientifica l’utilizzo dei media digitali solleva problematiche più generali. Partendo da una situazione in cui il cervello muta in continuazione, pare chiaro che un quotidiano contatto con i mezzi di comunicazione digitali possa portare a degli effetti sugli utenti. Nell’ambito della neurobiologia, una della scoperte più significative fu il processo secondo il quale il cervello si modifica in maniera permanente attraverso l’uso. Il cervello, imparando sempre, acquisisce delle tracce indelebili anche attraverso l’uso dei media digitali. I processi ed i meccanismi che condizionano abilità cognitive come l’attenzione, l’evoluzione del linguaggio o l’intelligenza sono diversificati. Quando parliamo di demenza digitale facciamo riferimento  a problemi riguardanti il rendimento mentale, il pensiero, la capacità critica.

La surreale situazione di interminabile emergenza sta portando a suggerire un protrarsi della didattica on line, classi divise a turni con l’aggiunta di distanze di sicurezza. Vogliamo che questa situazione si trasformi in regola socialmente accettata? Dev’essere cessato questo fasullo stato di necessità per tornare al più presto alle sane abitudini nonchè dinamiche inerenti l’istruzione. Questa deriva autoritaria è uno scempio da abolire poichè non possiamo accettare di far scomparire i sogni dei nostri figli: parlare di autismo digitale non è follia, ne tanto meno fuori luogo. La reale follia è sentir parlare di braccialetti elettronici distanzianti e vibranti per bambini in età da asilo.

“Il distanziamento in bambini in età pre-scolare è estremamente più dannoso di un distanziamento applicato a bambini di età superiore o in adulti. Un conto è inibire ad una persona che sa andare in bicicletta l’uso della stessa, altro è impedire ad un individuo che non ha mai imparato ad andarci la possibilità di poterlo fare. Il gioco è essenziale per uno sviluppo armonico della personalità del bambino. Applicare i braccialetti distanzianti in un bambino di 2 anni significa distruggere la sua capacità di sviluppare le potenzialità che sono insite in lui, significa creare l’handicap dove non c’è, significa creare forme di autismo in soggetti che non presentano segni. Fare questo è un deliberato crimine.” (Andrea Tosatto, psicologo clinico)

Alice Lollo

PENSATE IN MODO AUTONOMO

Intervista a Judy Mikovits, scienziato di successo che rivoluzionò il trattamento dell’HIV attraverso la sua tesi di laurea del 1991. Eccone alcuni stralci…

Attualmente non c’è alcun vaccino che funziona contro un virus RNA.

Il vaccino è una terapia immunitaria proprio come altre terapie.

Questo virus è accaduto naturalmente, con l’aiuto del laboratorio. E’ chiaro che questa famiglia di virus è stata manipolata e studiata in un laboratorio, dove gli animali sono stati portati e poi liberati. Ciò non può accadere naturalmente. Il virus non salta direttamente nell’uomo; l’evoluzione del virus è stata accellerata.

Prima di portarla in laboratorio l’ebola non poteva infettare le cellule umane.

Se mio marito dovesse morire di fibrosi polmonare i suoi polmoni sarebbero esattamente uguali a qualche paziente con il covid-19, pur senza dimostrare l’infezione. Quindi se non si testa e si dimostra l’infezione, oggi direbbero che è un covid-19. Se un paziente ottantaseienne mai testato per covid-19 che in seguito muore di polmonite ed ha frequentato il figlio senza sintomi in seguito però identificato con covid-19, posso mettere covid-19 nel suo certificato di morte.

Perchè mi spingono a scrivere covid nel certificato di morte? Per gonfiare il numero e farla sembrare peggio della realtà?

La paura è un bel modo per controllare la gente e, a volte, la gente abbastanza impaurita non riesce a pensare.

Se si muore con il covid-19 si è considerati deceduti a causa del covid-19. Non si muore con un’infezione, si muore a causa di un’infezione.

13.000 dollari dall’assicurazione medica se scrivi covid-19; se il paziente va nel respiratore l’assicurazione paga all’ospedale 30.000 dollari. Li ammazzano col respiratore perchè è la terapia sbagliata.

L’idrossiclorochina e lo zinco fanno bene ai pazienti. L’idrossiclorochina è la cosa migliore per trattare il virus. L’associazione dei medici toglie la licenza a tutti quei medici che la usano.

Tutto ciò che non può essere brevettato è stato eliminato perchè non è una fonte di guadagno? Certo. L’inganno è evitare le terapie finchè tutti si infettano e si spingono i vaccini, sapendo che i vaccini antinfluenzali aumentano del 36% la percentuale di covid-19. Il coronavirus è in ogni animale e se ti hanno fatto il vaccino antinfluenzale, ti hanno messo un coronavirus.

Ma perchè noi non indossiamo maschere? perchè capiamo la microbiologia e l’immunologia e vogliamo rafforzare il sistema immunitario al quale serve il contatto. Noi condividiamo ogni tipo di batteri e sviluppiamo una risposta immunitaria ogni giorno. Quando evitiamo di farlo il nostro sistema immunitario crolla. Ora eliminiamo ogni cosa che invece ci serve per sopravvivere. Se non hai problemi immunitari e non sei anziano puoi uscire senza guanti e maschera. Quando tutti usciamo di casa con un basso sistema immunitario accadrà che le malattie aumenteranno. Vi garantisco che alla riapertura ci saranno tanti malati. Le basi del sistema immunitario sono i batteri e i virus. Indossare la maschera attiva i tuoi virus e ti ammali per la riattivazione dei tuoi coronavirus. Facciamo l’opposto di ciò che dovremmo fare per rafforzarci contro il virus.

Hanno manipolato così bene le masse che la gente combatte il prossimo.

La società può essere ingannata affinchè la propaganda continui portandoci ad odiarci a vicenda.

Dovete svegliarvi perchè vi stanno togliendo la libertà a causa delle fake news.

Può la comunità scientifica ammettere che questa malattia può essere stata una sua creazione?

 

Dal video “Plandemic (pt.1 Judy Mikovits)”, sottotitoli a doppiaggio Carlo Fanni.

N.B.= il video è stato eliminato da youtube, scaricato e preservato in archivio direzione MLNV

VACCINI? STRATEGIA E POLITICA

“Con serenità, ma anche con determinazione”. Così apre il comunicato del 21 aprile dell’AMPAS, associazione di 735 membri che si occupano di medicina di segnale ovvero un nuovo ramo della medicina ideato dal presidente dell’associazione dott. Luca Speciani; tale medicina si basa sul concetto di segnali biologici che il nostro corpo produce e riceve sia dall’interno che dall’esterno. L’obiettivo sarebbe quello di curare e prevenire le patologie stimolando i segnali biologici positivi e diminuendo quelli negativi.

Perchè vi parlo di questo comunicato?

Il dott Speciani denuncia le preoccupanti e possibili derive autoritarie emerse nell’ultimo periodo. Lesione delle libertà costituzionali, il ritardo nell’adozione di sistemi di cura efficaci, test sierologici ritardati o non autorizzati, un vaccino che può essere inteso solo come scommessa in quanto la validità dello stesso richiede delle proiezioni annuali nonchè una stabilità dell’RNA che ad oggi ha mostrato svariate variabili.

Ed i nostri diritti umani?

Sono state bandite le necessità basilari nonchè fisiologiche di ognuno, soprattutto ai bambini: nulla è più necessario. Con un’incredibile durezza sono stati creati disagi psicologici e fisici, per non parlare delle categorie più fragili. In questo losco meccanismo le istituzioni sono state in grado di metterci gli uni contro gli altri: squadre di polizia ed elicotteri per fermare qualche “male intenzionato” che voleva l’ora d’aria neanche fosse un carcerato. Lockdown, disastri economici irreparabili e zero aiuti: un disastro epocale senza risposte. Nemmeno la libertà di espressione è stata garantita. Il giornalismo dev’essere confronto, qualunque sia la materia trattata. Assistiamo invece ad un continuo bannare, oscurare, eliminare chiunque si permetta di esprimere un pensiero differenze dalle direttive generali imposte seppur farcito di documenti e prove concrete. Ecco allora che con regolarità viene mandato in onda uno spot dove si ribadisce a chiare lettere che la loro risulta essere l’unica informazione seria ed affidabile: un insulto all’intelligenza comune.

Di punto in bianco siamo diventati tutti complottisti perchè proviamo a pensare in modo differente, fuori dagli schemi. Progresso non significa forse avanzare gradualmente aumentando le proprie capacità e potenzialità? Se il popolo continuasse ad omologarsi e non rischiasse mai, pensate forse che potremmo migliorare la nostra esistenza? Se non osassimo saremo tutti come la volpe che, non arrivando all’uva, sosteneva fosse acerba.

Ma contro chi lottiamo?

La piramide è infinita ed il gioco delle parti davvero complesso. Lo stato italiano invasore non è il solo ad imporre strategie poichè comandato egli stesso dall’Unione Europea. Esistono documenti ufficiali pubblicati dall’European Commission dove si pianificano vaccinazioni e politiche strategiche dal 2018 fino ad arrivare al 2022. Analizzando il piano più recente (Roadmap sulle vaccinazioni, aggiornato al marzo 2019) si evince una vera e propria strategia atta a rafforzare le partnership per una collaborazione vincente in termini di vaccinazioni ad ampio spettro. Sebbene ad oggi il 90% della popolazione dei 28 stati membri europei ritenga la vaccinazione fortemente importante, il piano prevede una ferrea lotta contro l’esitazione riguardante lo stesso, delle linee guida per ostacolare gli impedimenti giuridici nonchè la lotta contro la disinformazione sul tema, fermo restando che dal loro punto di vista si ritengano detentori della verità assoluta in materia vaccinale. E poi, ovviamente, politica e guadagni. Il progetto prevede di considerare un meccanismo secondo il quale venga garantita la fornitura di vaccini fra uno stato e l’altro anche in caso di pandemie, focolai imprevisti o piccole richieste.

Perchè in un piano europeo aggiornato a più di un anno fa, guarda caso, si parla di pandemia e focolaio?

A voi le risposte; noi ci limitiamo a darvi gli strumenti.

Alice Lollo

 

IL BUSINESS DELLE CASE FARMACEUTICHE

Chi segue le news del MLNV-GVP e la linea etica che in questo periodo di “emergenza sanitaria” abbiamo adottato nel trattamento del covid-19 sà per certo che gli aspetti prettamente medici non sono mai  stati toccati, se non come dichiarazioni riportate e delle quali è sempre stato palesato il mittente.

Credo sia interessante però dare importanza ad una scoperta scientifica notevole ed a come si stia tentando di trafugarla e sotterrarla per meri scopi economici.

Da pochi giorni, negli ospedali San Matteo di Pavia e Carlo Poma di Mantova, decine di pazienti affetti da coronavirus sono stati trattati con il plasma dei pazienti guariti: procedura sperimentale che già promette risultati ottimi. Massimo Franchini, responsabile dell’immunoematologia e medicina transfusionale dell’ospedale mantovano ha dichiarato: “I risultati visti nei casi singoli sono stati sorprendenti”.

Entrando solo per un attimo nello specifico, a rigor di chiarezza, la terapia consiste nell’utilizzo del plasma dei pazienti guariti dal covid-19. Al trattamento sono stati sottoposti i pazienti più critici, ovvero quelli a rischio terapia intensiva. I miglioramenti sono stati evidenti fin dalle prime 24/48 ore: la terapia è sicura. Il sangue dei donatori viene prelevato per isolarne il plasma; attraverso specifiche procedure viene reso sicuro inattivando le sostanze che potrebbero rilevarsi dannose per il ricevente.

La plasmoterapia è una strada gettonata non solo in Italia ma negli Stati Uniti e Cina. Il limite della stessa, però, risiede nella disponibilità dei donatori (è pur vero che a questa particolare richiesta di disponibilità hanno risposto a flotte).

La logica a questo punto imporrebbe un passaggio concreto ed a mio avviso ovvio: il sostegno e la riconoscenza dall’Istituto Superiore della Sanità. Credete questo sia avvenuto? Assolutamente no. A seguito di contatto da parte degli ideatori di tale terapia, Giuseppe De Donno e Salvatore Casari, il Ministero della salute ha fatto scena muta.

In linea con la totale inutilità dei piani superiori, il virologo Roberto Burioni già cerca di tranciare sul nascere uno studio che porterebbe a delle cure a costo zero. Cito: “La terapia con il plasma iperimmune prelevato dai pazienti guariti dal covid-19 è interessante, ma è una cura d’emergenza, non si può pensare ad un utilizzo esteso a tutti perchè non si possono svenare i soggetti guariti”. A differenza dell’etica del dottor De Donno secondo la quale l’ “importante è salvare vite”, quella del dottor Burioni vacilla. Lungi da me accusare in quanto priva di competenze tecniche in ambito medico, certo è che la coerenza non è per certo il tratto distintivo del dottor Burioni. Per fortuna lo stesso, in tempi non sospetti, dichiarava che l’Italia fosse a rischio zero nei confronti del coronavirus!

Come farebbero le cause farmaceutiche a guadagnare fior di quattrini se si trovasse una cura a costo zero?

Non siamo complottisti, ci limitiamo a riportare i fatti. Nel mondo ci sono 35 progetti di vaccino contro SARS-CoV2: una vera e propria guerra tra stati e industrie farmaceutiche. Il profitto che una casa farmaceutica prevede di guadagnare da un regime di proprietà intellettuale come quello in vigore con le regole dell’organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) si aggira comunemente nell’ordine delle diverse decine di miliardi di dollari per singolo prodotto: figuriamoci nel caso del vaccino contro il covid-19. Sono inoltre solite sistemare i brevetti in patent boxes di paesi con regimi fiscali vantaggiosi: entrate decennali con scarsi oneri fiscali. Non da meno, la più recente prassi delle aziende consiste nella decisione unilaterale di fissare prezzi tanto più elevati quanto più il farmaco è necessario alla cura e a salvare la vita delle persone.

Viste le premesse, vi sarà una guerra senza esclusione di colpi.

Alice Lollo

 

 

GINO CHINELLATO: VENETO DOC

Gino Chinellato, classe 1915 e nato a Venezia Mestre; veneto doc.

Fin dall’infanzia si distinse per la sua passione verso i motori tant’è che a soli 8 anni entrò come garzone in un noto garage auto di Mestre. Nonostante il suo sogno fosse quello di entrare nell’Aviazione Militare, il destino gli giocò un brutto scherzo perchè fu chiamato al servizio di leva militare. I suoi piani allora si adattarono: di necessità virtù. Decise di arruolarsi come volontario della Marina Militare nel corpo del glorioso Battaglione San Marco con destinazione Tientsin (Cina); di lì a poco divenne autista del comandante. Rientrato in Italia a causa della catastrofica invasione giapponese, partì per l’Africa dove purtroppo fu fatto prigioniero e spedito in America. Non tutto il male vien per nuocere e fu così che le sue doti tecniche motoristiche lo fecero inserire negli stabilimenti della Cadillac con mansione di capo alla sala prove motori. L’amore per la sua terra e le sue radici lo fecero a seguito rientrare, nonostante le proposte per rimanere negli Stati Uniti fossero lusinghiere. Stabilitosi in Italia avviò un ambizioso progetto insieme allo storico amico Carlino Francesconi: costruire una rivoluzionaria vettura sportiva siglata CFM al fine di poter gareggiare alla Mille Miglia categoria 750 cc. A questo punto la nostra storia si ricopre di giallo, un inghippo tutt’oggi irrisolto e ancor vivo nei pensieri della famiglia Chinellato.

Fu proprio la gestazione del motore CFM ad essere accompagnata da una particolare stranezza; poco prima della Mille Miglia del 1948 l’ingegnere Bohlin, ex generale tedesco responsabile per l’alta Italia della gestione degli automezzi dell’esercito di occupazione e amico di Ferdinand Porsche, si recò a Venezia in compagnia di quest’ultimo per prendere visione del motore CFM. Porsche fu prodigo di consigli suggerendo al nostro Chinellato e a Francescon di far girare l’albero motore su rulli e non su bronzine. Abbandonato il progetto per i costi troppo elevati di sviluppo, Gino vide le sue soluzioni applicate ad una Porsche scesa in gara in Italia nel 1956. Andando nella specificità tecnica, le innovazioni rispetto al progetto veneto constavano nella cilindrata, nell’attacco del motore alla trasmissione e nella marca dei carburatori che mantenevano comunque il sistema di comando CFM. La delusione bruciò troppo e la coppia Chinellato-Francesconi si divise. Nonostante tutto Gino continuò ad operare nel suo mondo a motori, mettendo in piedi un’attività artigianale di grande rispetto e tutt’oggi operante grazie al subentro del figlio Gianni. Informatori della famiglia ci dicono che il progetto del tempo di Gino fosse talmente all’avanguardia che fu messo da parte, protetto e nascosto per tempi più proficui.

Per molti appassionati Gino rimane il padre fondatore di quel motore e la sua famiglia vuole a maggior ragione difendere il suo primato, consapevoli e sicuri che senza di lui nessun altro motore sarebbe potuto nascere e l’oramai famosa casa automobilistica non avrebbe avuto, forse, tale successo.

Oggi, giorno in cui Gino avrebbe compiuto 105 anni, vogliamo ricordare le sue gesta poichè in fondo quest’uomo ha segnato la storia automobilistica.

Il MLNV-GVP ricerca da sempre la verità e questa è la nostra.

Alice Lollo

 

LIBERTA’ DI CULTO? NO GRAZIE!

L’articolo 19 della Costituzione italiana cita:

“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti contrari al buon costume”

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte, proprio ieri sera 26 aprile, ha ritenuto opportuno blindare ancora una volta il mondo religioso e tutto ciò che concerne nello specifico la pratica del culto stesso. La fantomatica conferenza oramai attesa come momento di “straordinaria follia” ha però dell’inconsueto; il mondo ecclesiastico, l’intoccabile, l’innominabile, l’irraggiungibile mondo dei talari questa volta non ha potuto sorvolare all’ennesima violazione della libertà di culto. Cito:

“I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”

In una nota la Cei dunque afferma il totale disaccordo sui contenuti del Dpcm fase 2 che prevedono appunto il divieto delle celebrazioni liturgiche. Ciò che maggiormente indispone è l’oramai fissa presenza di provvedimenti incoerenti fra loro. Risulta essere assai difficile far capire in modo appropriato i motivi secondo i quali fabbriche, negozi, parchi e uffici potranno riaprire con le dovute norme di sicurezza laddove, invece, non si potrà partecipare alla messa domenicale. Possiamo accettare qualsivoglia sacrificio ma non l’ingiustizia.

Il riferimento alla costituzione italiana non mira a darne importanza in quanto il MLNV-GVP consta di un proprio ordinamento che con essa non ha nulla da spartire. E’ pur vero, però, che ogni “partita” dalla più seria alla più frivola necessita di una grande conoscenza del proprio avversario. La storia ci insegna che lo stato italiano, per noi invasore, è stato nei secoli un grande giocatore e noi in qualità di acuti osservatori abbiamo l’obbligo non solo morale di studiare e segnalare ogni passo falso dello stesso per colpire, come in questo specifico caso, in situazioni in cui egli opera in contraddizione legale non rispettando neppure le proprie leggi.

Risale al 250 a.C. la prima legge che sancisce la libertà religiosa, l’editto di Asoka, e siamo ben oltre il Cuius regio, eius religio…eppure la sensazione che ci pervade in un momento oramai tragicomico è quella di non progredire, dello scorrere del tempo non all’insegna del progresso e del futuro ma bensì dello sgranocchiare le fondamenta che i nostri padri hanno faticato a conquistare. Un vecchio detto diceva “la messa passa sette muri”, ma per come stanno le cose non possiamo nemmeno decidere come e quando a casa nostra.

Aerei ed elicotteri sorvolano i cieli, l’app Immuni per controllare i nostri spostamenti, incostituzionali autocertificazioni, mascherine che a livello sanitario non servono a nulla, smart working e fasulli cortei di bare.

La sfida rimasta è solo una: trovare chi ancor oggi abbia il coraggio di parlarmi di libertà.

Alice Lollo

…MA QUALE LIBERTA’?!

Oggi 25 aprile la Repubblica Italiana festeggia la ricorrenza nazionale della liberazione; nel 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive al nord Italia di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa. Il CLNAI inoltre emanò dei decreti legislativi “in nome del popolo italiano” atti a condannare a morte tutti i gerarchi fascisti incluso Benito Mussolini, raggiunto e fucilato tre giorni dopo.

Questo è ciò che la storia ci insegna, o meglio ciò che gli esperti vogliono tramandare di generazione in generazione. La realtà, forse, è differente. Il 25 aprile 1945 tutto il nord-est era ancora interamente invaso dai tedeschi. Solo qualche giorno dopo, il 29  aprile,  si compì l’ultimo eccidio a Castello di Godego (TV) con rastrellamenti e fucilazioni. Non furono anche costoro morti per mano nazifascista? Non furono a conti fatti i primi deceduti dopo la presunta liberazione dell’Italia?

Chi festeggia il 25 aprile la liberazione dell’Italia in realtà fa riferimento ad un falso storico, oppure ritiene che il territorio fosse comunque libero sebbene i veneti venissero ancora fucilati. I veneti non faceva parte della Repubblica Italiana? La vera resa incondizionata che sancisce la cessazione delle ostilità è da fissarsi in data 2 maggio 1945, quando le truppe tedesche sul territorio si eclissarono. Ma allora cosa festeggiano i veneti oggi?

San Marco Evangelista, patrono di Venezia!

Se per una volta nella vita provaste a dubitare delle false certezze che vi tengono schiavi, rinchiusi in un sistema e nella totale accettazione perchè la realtà fa paura. Liberazione di cosa e da chi? Liberi di cercare la verità. Allora se provaste ad andare a fondo nella storia, cogliere i titoli di coda e non gli incipit, captare significati e simboli nascosti allora capireste che i veneti non sono mai stati italiani.

“PRIMA TI IGNORANO, POI TI DERIDONO, POI TI COMBATTONO, POI VINCI”

(Mahatma Gandhi)

WSM

Alice Lollo

FIDARSI E’ BENE, NON FIDARSI E’ MEGLIO!

E’ possibile dubitare di un Premio Nobel? Assolutamente si!

Luc Montagnier, medico biologo e virologo francese, professore presso l’istituto Pasteur di Parigi e presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell’AIDS; nel 1983, insieme alla dottoressa Francoise Barrè-Sinoussi e al dottor Robert Gallo, scopre il virus dell’HIV che gli consente di vincere il Premio Nobel per la medicina nel 2008.

Perchè vi parlo di Montagnier?

La Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV), unione che riunisce 16 società scientifiche per un totale di 10.000 scienziati, ha affermato pochi giorni fa (il 21 c.m.) che la convinzione del virologo secondo la quale il virus covid-19 fosse nato in un laboratorio di Wuhan fosse falsa e infondata.

In un delicato momento storico in cui siamo invasi da fake news, la federazione invita a non prendere come oro colato ogni ipotesi del ricercatore spinti unicamente dal rispetto nei confronti del titolo attribuitogli oramai 12 anni fa.

Per andare nel dettaglio, l’ipotesi di Montagnier si fonda su di una ricerca indiana pubblicata su un sito non filtrato da revisori scientifici e immediatamente ritirata poichè vi erano state riscontrate da subito delle falle; in aggiunta tale ricerca fu pubblicata su di una rivista “predatoria”, vale a dire enti che ne pubblicano di ogni purchè la ricompensa sia lauta. E quindi? Siamo alle solite.  Per dirla alla Mahmood “soldi….soldi…soldi…”

In particolare nella nota si legge che il virus Sars-CoV-2 sarebbe il risultato di una sperimentazione che avrebbe generato un virus ibrido con il virus dell’HIV responsabile dell’AIDS. Tale ipotesi diffusasi a macchia d’olio in tempi rapidissimi ha destato fin da subito grandi sospetti. Lo studio risulta essere interamente falso ed infondato; l’analisi delle sequenze genetiche del nuovo coronavirus conferma che si tratta di una naturale evoluzione e non di una ricombinazione in provetta.

La domanda ora sorge spontanea: se dovessimo dubitare di un Premio Nobel, per ovvie ragioni nonchè coerenza di pensiero dovremmo anche dubitare di tutti i medici che hanno distrutto tale tesi?

In linea generale fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!

Se il dottor Montagnier avesse sostenuto una tesi a detta della stra grande maggioranza dei suoi colleghi insensata e per motivi a noi sconosciuti, allora potremmo pensare che tutti gli “addetti ai lavori” che hanno smantellato tale tesi possano aver volutamente infangato ogni tipo di appiglio complottista per personale convenienza di appartenenza ad un preciso sistema.

Il giorno successivo alla pubblicazione dell’intervista, Montagnier intervenne durante una trasmissione del canale all-news francese CNews riaffermando quanto detto e aggiungendo che dal suo punto di vista il diffondersi della pandemia sarebbe stato facilitato dalle frequenze elettromagnetiche della tecnologia 5G recentemente introdotta e ampiamente diffusa proprio a Wuhan.

Occorre tuttavia sottolineare che non vi sono prove scientifiche che dimostrino la correlazione fra la diffusione del covid-19 e la tecnologia 5G.

Alice Lollo

2020.04.17 – DISPOSIZIONE NR.01 DEL GVP

AL POPOLO VENETO
presente su tutti i Territori della Repubblica Veneta

Il giorno 16 aprile 2020 questo Governo Veneto Provisorio, istituito dal Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo Addizionale (1977) alle Convenzioni di Ginevra del 1949, ha formalizzato e notificato al governo italiano e con esso a tutte le autorità straniere d’occupazione italiane presenti sui nostri Territori la DICHIARASIONE UNILATERALE DE INDIPENDENSA.

Ciò premesso, si dispone con effetto immediato la cessazione dell’obbligo di sottostare a qualsiasi ordine e disposizione delle autorità d’occupazione straniere italiane che violino i diritti umani, civili e politici dei Cittadini del Popolo Veneto.

Tutte le disposizioni ordinate da qualsiasi autorità d’occupazione straniera italiana, in ordine alla situazione pandemica (concetto ben diverso da pandemia), sono immediatamente revocate su tutti i nostri territori.

Si chiede alla Cittadinanza di riprendere tutte le normali attività e di non disporre più alcun pagamento di qualsiasi tassa o imposta dalle autorità straniere italiane, perché vietato.

Per ora pensate a recuperare il grave danno economico da loro causato.

Ciascuno può adottare liberamente le precauzioni che riterrà necessarie per tutelarsi da questa presunta situazione pandemica e si invitano tutti ad essere calmi e riflessivi perché non abbiamo bisogno di usare violenza e la forza perché stiamo agendo in onore e in legge.

Chiunque, presente sui Territori della Repubblica Veneta, venisse perseguito a qualsiasi titolo per aver ottemperato a queste disposizioni dovrà immediatamente informare il Proveditorato Generale de la Polisia Giudisiaria istituito presso il Governo Veneto Provisorio per l’ulteriore a praticarsi (www.mlnv.org).

È vietato a tutte le forze d’occupazione straniere e a qualsiasi autorità straniera italiana di girare armati fuori servizio, di istituire posti di blocco e di controllo che limitino la libertà di circolazione dei cittadini ma sono autorizzati a svolgere solo l’obbligatoria attività istituzionale anticrimine cui sarebbero normalmente preposti.

Così è e così sia.
WSM
Venetia 17 aprile 2020
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del GVP


2020.04.17 – MLNV-GVP – DISPOSIZIONE NR.01 DEL GVP

 

DICHIARASIONE UNILATERALE DE INDIPENDENSA – CAPIAMOCI MEGLIO

La nostra DICHIARASIONE UNILATERALE DE INDIPENDENSA è una comunicazione formale e solenne, come sono i decreti del GVP, i rigetti e gli avvisi a pubblica menzione.
È il pronunciamento della nostra indipendenza, ovvero della restaurazione della Repubblica di Venezia e si rivendicano tutte le prerogative di uno stato sovrano.
Il MLNV e il GVP non chiedono più il proprio personale riconoscimento ma l’attuazione della dichiarazione di indipendenza.
Il MLNV e il GVP escono dalla fase di pura rivendicazione del diritto all’autodeterminazione che ha il Popolo Veneto e la mettono in pratica per il principio di effettività e per il principio di stretta legalità attuano la concreta esecuzione di quanto stabilito dal diritto sostanziale e dalle norme del diritto internazionale.
D’ora in poi le prerogative giuridiche sono diverse anche per ogni Cittadino del Popolo Veneto che agisce sulla base del principio di legalità; lo stesso stato italiano prescrive che nessuno può essere punito se un fatto non è considerato reato da un’apposita legge e questo è sancito dalla Costituzione e dal codice penale italiano agli articoli 1 e 199.
È conclamato, anche nella nostra DICHIARASIONE UNILATERALE DE INDIPENDENSA, che lo stato italiano deve ottemperare ai propri doveri riguardo alle norme di diritto internazionale da esso stesso ratificate con la legge nr.881/1977 visto e considerato che tale principio vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3 1975).
La nostra DICHIARASIONE UNILATERALE DE INDIPENDENSA non viola il diritto internazionale.
La nostra DICHAIRASION UNILATERIALE DE INDIPENDENSA è tale perché il diritto consuetudinario internazionale prevede l’autodeterminazione che riconosce il diritto all’indipendenza ai popoli dei territori non autonomi e di quelli sottoposti ad occupazione, dominazione o sfruttamento straniero.
È inconfutabile che, secondo il principio consuetudinario del Diritto Internazionale, uno Stato si estingue a livello internazionale solo quando si ha un mutamento rilevante di tutti e tre i suoi elementi costitutivi (territorio, popolazione e apparato di governo) e che tale requisito non si configura per il Popolo Veneto che non è estinto ma esiste tutt’oggi e reclama il proprio posto come Nazione fra le Nazioni.
È indiscutibile la reiterata e dolosa inosservanza e trasgressione del principio di autodeterminazione che rende nulli i trattati che, occupandosi di trasferimento di territori, non includono una disposizione che preveda una previa consultazione della popolazione interessata.
Essendo ovvio che tale condizione indispensabile non si è concretata con il plebiscito truffa del 1866, di fatto, l’annessione forzata dei Territori della Repubblica di Venezia è nulla … il “plebiscito” del 1866 è ben noto per essere stato una truffa nei confronti del Popolo Veneto perché la consultazione è avvenuta in stato di occupazione militare, con inganno e l’estorsione di una scelta non libera e già stabilita, anche nei falsi risultati resi pubblici prima ancora del suo concretarsi.”
Se è inoltre confutata la tesi per cui il divieto di dichiarare la propria indipendenza sia compreso nel principio di integrità territoriale (art.2, paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite), riconducendo invece questo principio al rapporto inter-statale e non intra-statale, non si capisce perché tale principio o uno equipollente non sia valido per l’integrità territoriale della nostra Repubblica di Venezia.
Sono violate norme jus cogens elencate nella nostra DICHIARASION UNILATERALE DE INDIPENDENSA.
Non esiste un divieto nel diritto internazionale di proclamare l’indipendenza unilateralmente.
Il Popolo Veneto non è una minoranza etnica dello stato italiano ed è inconfutabile che esso sia in possesso di uno status distinto da quello italiano.
Il Popolo Veneto è sottoposto a regime militare straniero nonostante facesse parte di uno Stato indipendente e mai sciolto.
Il diritto all’autodeterminazione, prevede il diritto di un popolo di determinare la propria forma di governo … non essendo il Popolo Veneto una minoranza etnica del popolo italiano non si può dire che è rispettato tale principio consuetudinario per avergli concesso una partecipazione al governo dello stato italiano come minoranza etnica (esempio: regione veneto italiana)
Il MLNV-GVP non attenta all’integrità territoriale dello stato italiano, non usa violenza e non fa rappresaglie, ma esigw il rispetto dell’integrità territoriale della sovranità della Repubblica Veneta.
E’ assodato e vogliamo rispettare il principio per cui il diritto alla autodeterminazione non può e non deve autorizzare o incoraggiare azioni in grado di attentare alla integrità territoriale di uno Stato sovrano ma il Popolo Veneto non ha bisogno di fare una secessione dallo stato italiano ma vuole il ripristino e la restaurazione della propria Repubblica ad oggi ancora illegalmente occupata.
Al Popolo Veneto non manca una propria identità nazionale e vuole riaffermarsi come nazione fra le nazioni.

WSM
Venetia, venerdì 17 aprile 2020
Sergio Bortotto