1997.05.08 – GIUSEPPE SEGATO-PATRIOTA VENETO


 
BORGORICCO.
Si sono ritrovati uno a fianco all'altro ieri mattina davanti alla tomba di Giuseppe Segato, nel cimitero di San Michele delle Badesse.
Si tratta degli esponenti delle associazioni culturali venetiste.
Un incontro un po' imbarazzante dopo i veleni alla vigilia.
C'erano l'associazione culturale intitolata proprio a Segato, con Umberto Vecchiato e il Serenissimo Moreno Menini.
Poi il governo del Popolo Veneto con il presidente Albert Gardin, il «ministro» Erminio Berton e Luciano Franceschi; il movimento Veneto Stato di Massimo Busato; Resistenza Veneta con Graziano Agugiaro e una rappresentanza dei Veneti.
Presente anche l'amministrazione comunale con gli assessori Francesco Guion e il leghista Luigi Raimondi.
Anche il parroco, durante la messa alla quale non ha partecipato Gardin, ha ricordato il «patriota»: «Sono felice che siate qui, non c'è da vergognarsi di portare avanti le radici che ci hanno insegnato i nostri padri, sono identità da apprezzare» ha detto.
In cimitero Vecchiato ha evocato il 9 maggio '97: «Segato mi chiese un passaggio per Venezia, aveva già la valigia, sapeva che lo avrebbero arrestato.
Alla fine lo portai in piazzale Roma.
Ricordati che devi essere uomo fino in fondo, mi ha detto».
Menini ha proposto brevi flash: «Lo voglio ricordare quando in carcere a Vicenza, sotto una coperta "sbregà" con in mano un libro e dei biscotti, ricevette l'invito del Procuratore che doveva interrogarlo.
Bepin gli mandò a dire: "Non ho tempo, devo studiare".
O quando spiegava a gesti larghi alla gente le implicazioni del Capodanno Veneto. Bepin sapeva che ne valeva la pena e ora la storia gli sta dando ragione».
Ha azzardato un intervento Raimondi, ma è scivolato sul governatore Luca Zaia riportando la sua celebre frase: «Prima i Veneti».
E' stato contestato: «Non possiamo accettare che si faccia politica qui» hanno detto i venetisti.
«Una vergogna che venga un assessore a far propaganda durante una commemorazione» ha aggiunto furioso Agugiaro.
Un'uscita forse inopportuna, quella dell'assessore: chi conosceva bene «l'ambasciatore» Segato sa che non voleva rapportarsi con Bossi.
Gardin ha ricordato il prezioso contributo che Segato ha dato alla causa indipendentista veneta, un ricordo non nostalgico ma militante e un impegno a continuare la sua lotta per la sovranità veneta.
Ma ha bollato i Serenissimi: «Hanno fatto una pagina di storia ma ora sono pensionati.
Siamo noi la continuità».
tratto da un articolo de: IL MATTINO DI PADOVA

un momento della commemorazione dell'anno scorso presenti esponenti del Governo del Popolo Veneto e del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto
"Disse che era marchesco, e marchesco voleva morire, e non voleva vivere altrimenti…”
Caro Bepin
L’azione di Piazza San Marco ti ha reso nobile.
Hai mostrato alle nuove generazioni che anche ai nostri giorni esistono Veneti tutti d’un pezzo
E lo Spirito che ha reso Grande la Serenissima non è ancora stato annichilito.
Il tuo esempio non è stato vano poiché
La Forza di un Popolo attinge all’esempio dei suoi figli migliori.
La nostra Fede incrollabile renderà un giorno i tuoi ideali realtà.
 
 

 Onori al Patriota Giuseppe Segato
PAR TERA PAR MAR… SAN MARCO!
PAR TERA PAR MAR… SAN MARCO!
PAR TERA PAR MAR… SAN MARCO!

VITA E PENSIERO DI GIUSEPPE SEGATO (tratto Associazione Culturale “Bepin Segato”)


Inno alla bandiera veneta, canto patriottico scritto dal Serenissimo Bepìn Segato, Pariota veneto morto nel 2006, dopo aver scontato anni di carcere a seguito della presa del campanile di San Marco a Venezia (8-9 Maggio 1997)

 
 
tratto dal sito dell'Associazione culturale "Bepin Segato Patriota Veneto": clicca qui per accedere al sito.