2025.02.25 – RESISTERE PER ESISTERE … NEWS DEL MLNV NR.07

RESISTERE PER ESISTERE

Siamo arrivati quasi a fine febbraio e le novità positive non mancano. Bisogna essere fiduciosi e rafforzare l’uno l’altro la consapevolezza che siamo nel giusto e nella verità. Questo è ciò che pubblica Vikipedia sul Trattato di Vienna del 1866.

“Il trattato di Vienna fu un accordo firmato a Vienna da Italia e Austria il 3 ottobre 1866, con il quale veniva dichiarata chiusa la terza guerra di indipendenza.

In base all’accordo di pace, l’Impero austriaco avrebbe ceduto il Veneto, il Friuli e la provincia di Mantova (ultimi territori rimasti del Regno lombardo-veneto) alla Francia, che a sua volta li avrebbe poi trasferiti al Regno d’Italia, previo il consenso degli abitanti dei territori interessati, tramite un plebiscito.

I diplomatici italiani tentarono durante i negoziati del trattato di ottenere anche il Trentino fino a Salorno, fallendo però nel tentativo: difatti gli austriaci si attennero al testo dell’armistizio di Cormons che fissava come frontiera tra i due stati l’ex-confine amministrativo tra Lombardo-Veneto e terre ereditarie.

Simili tentativi non vennero neanche tentati per l’Istria o Trieste, considerati etnicamente misti.
Il trattato fu firmato dal generale italiano Luigi Federico Menabrea e dal suo omologo francese, Emmanuel Félix de Wimpffen.

Il plebiscito delle province venete e quello di Mantova si svolse il 21 e 22 ottobre 1866.”

Poi, aggiunge: “Il plebiscito del Veneto del 1866, conosciuto ufficialmente anche come plebiscito di Venezia, delle province venete e di quella di Mantova, fu un plebiscito che avvenne nelle giornate di domenica 21 e lunedì 22 ottobre 1866 per sancire l’annessione al Regno d’Italia delle terre cedute alla  Francia  dall’Impero austriaco a seguito della terza guerra d’indipendenza.

Anche Vikipedia, com’è suo solito, omette di precisare che il plebiscito fu una farsa, una frode.

Ben 2 giorni prima del suo concretarsi e cioè il 19 ottobre 1866, il Conte Tahon di Revel, plenipotenziario del re d’italia per i Territori della Repubblica di Venethia, aveva già inoltrato al savoiardo l’esito dello stesso … guardate qui a lato.

In realtà Il Trattato di Vienna, firmato il 3 ottobre 1866, stabiliva che: L’Impero Austriaco avrebbe ceduto i Territori Veneti alla Francia, la quale avrebbe poi garantito alla popolazione veneta il diritto di autodeterminarsi tramite un plebiscito autogestito.

La sovranità dei Veneti veniva riconosciuta non solo dall’Austria e dalla Francia, ma anche dal Regno d’Italia e dal Regno di Prussia.

La Dichiarazione di Leboeuf (19 ottobre 1866) Il commissario francese Leboeuf proclamò ufficialmente la cessione dei territori con la seguente formula: “A nome di Sua Maestà l’Imperatore dei Francesi ed in virtù dei pieni poteri e mandato che ha voluto conferirmi […] dichiariamo di rimettere la Venezia a sé stessa, affinché le popolazioni padrone dei loro destini, possano esprimere liberamente, con suffragio universale, il loro volere a riguardo dell’annessione della Venezia al Regno d’Italia.”

Tale dichiarazione sanciva ufficialmente che il Veneto non era più sotto il controllo di nessuna potenza straniera e che la consultazione popolare avrebbe dovuto essere autonoma e libera.  

Il plenipotenziario del re, Conte Tahomn di Revel, inviò un documento ufficiale che conferma che l’annessione era già avvenuta prima del plebiscito, rendendo il voto una mera formalità priva di valore giuridico. Il governo italiano temeva fortemente l’opzione dell’indipendenza e mise in atto metodi coercitivi per influenzare il voto.secondo fonti storiche:

·       Non vi fu reale campagna informativa sulle opzioni disponibili.
·       Non fu ammessa un’opzione per l’indipendenza sulla scheda referendaria.

·       L’esercito italiano era già presente nei territori prima del voto, esercitando pressione sulla popolazione.

Conseguenze Giuridiche e il Diritto all’Autodeterminazione

L’art. 1 della Carta delle Nazioni Unite sancisce il diritto all’autodeterminazione dei Popoli.
Poiché:
– Il plebiscito fu manipolato e privo di validità democratica;
– il Regno d’Italia non rispettò gli accordi internazionali;
– La popolazione veneta non ebbe la possibilità di scegliere liberamente;
il diritto dei Veneti all’autodeterminazione rimane attuale e valido, poiché l’annessione del 1866 fu una violazione del diritto internazionale. La storia dimostra che nel 1866 l’alternativa per i Veneti non era tra un Veneto italiano o un Veneto austriaco, ma tra un Veneto italiano e un Veneto indipendente. Il plebiscito non fu libero né democratico, e l’annessione al Regno d’Italia fu una violazione del diritto internazionale. Il popolo veneto mantiene il diritto legittimo di autodeterminarsi, e questa verità storica deve essere riconosciuta dalla comunità internazionale.
Ecco l’impegno del MLNV nei confronti della Serenissima Patria:

L’AUTODETERMINAZIONE NON E’ SOLO UN DIRITTO:

E’ UN DOVERE STORICO VERSO LE GENERAZIONI FUTURE