«La Cina è una bomba demografica e quando finirà
per esplodere, metterà in crisi il mondo intero».
«Quando cadranno gli idoli di Mosca, inizieranno a scricchiolare anche gli idoli di Pechino…
All'esaltazione subentrerà l'anarchia e milioni di cinesi cercheranno rifugio in tutto il mondo, aggravando spesso la situazione già precaria di altri Paesi…».
«Il primo, grave pericolo del terzo Millennio sarà la Cina…
E sarà coinvolta anche l'Europa, anche l'Italia…».
«Quando si presenterà il problema cinese, non ci sarà più al mondo una potenza in grado di fronteggiarlo; e non ci sarà un Paese in grado di costituire una catena di solidarietà…
Sarà un quadro estremamente preoccupante».
«Un numero sempre maggiore di asiatici, soprattutto di cinesi, premerà alle frontiere dei Paesi industrializzati, soprattutto europei, mettendo in crisi economie che un tempo erano fiorenti».
«Le grandi emigrazioni della fine del Millennio turberanno il mondo.
La maggior parte dei Paesi non sarà preparata ad ospitare un numero sempre maggiore di persone…
La civiltà orientale conviverà con la civiltà occidentale».
«Sarà la fine di un tempo, sarà la fine degli isolamenti tradizionali della civiltà occidentale…».
Sono frasi che Pio XII ha pronunciato tra il 1946 e il 1952.
Sono visioni profetiche, sulla Cina e sull'emigrazione dei popoli poveri verso i Paesi industrializzati.
Questa preveggenza si sta già avverando, seppur in modo lento.
Quando crollerà anche il regime cinese – come profetizzato dal Pontefice – emergerà il problema, in tutta la sua drammaticità.