Romania, fermato e portato in procura il candidato filorusso Georgescu
Il candidato filorusso alla presidenza della Romania, Calin Georgescu è stato arrestato mentre stava per presentare la sua nuova candidatura alla presidenza.
Lo scrive lo stesso
Georgescu su Facebook. “Circa 30 minuti fa, è stato fermato nel traffico ed è stato portato a un interrogatorio presso l’ufficio del Procuratore generale.
Dov’è la democrazia, dove sono i partner che devono difendere la democrazia?”, si legge nel post sull’account di Georgescu.
Secondo quanto riportato dal canale di informazione rumeno Digi24, i pubblici ministeri hanno emesso un mandato di arresto nei suoi confronti e hanno iniziato a perquisire le abitazioni dei suoi stretti collaboratori e della sua guardia del corpo.
Il canale di informazione romeno Antena 3 CNN ha riferito che Georgescu è interrogato in relazione al finanziamento della sua campagna elettorale dell’anno scorso.
I procuratori sospettano 27 persone di aver agito contro l’ordine costituzionale romeno, istigazione pubblica, avvio di un’organizzazione fascista e false dichiarazioni sulle fonti di finanziamento della campagna elettorale, ma nella loro dichiarazione non hanno fatto il nome di Georgescu o dei suoi collaboratori.
Tuttavia, poco dopo la diffusione della notizia delle perquisizioni Georgescu ha pubblicato il post affermando che le perquisizioni avevano lo scopo di bloccare la sua nuova candidatura presidenziale.
La Romania è sprofondata nel caos politico alla fine dell’anno scorso, quando Georgescu ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali e avrebbe dovuto affrontare la riformista Elena Lasconi al secondo turno.
La Corte costituzionale romena ha annullato il primo turno delle presidenziali a seguito di una presunta operazione russa volta a influenzare il risultato.
Nuove elezioni sono previste per il 4 maggio, mentre il ballottaggio è previsto due settimane dopo, il 18 maggio.
“Il sistema comunista-bolscevico continua i suoi odiosi abusi”, “cercano di fabbricare prove per giustificare brogli elettorali facendo di tutto per bloccare la mia nuova candidatura presidenziale”, ha scritto Georgescu su Facebook.
“Io a nome dei miei elettori ma anche di coloro che sebbene abbiano altre opzioni politiche vogliono una Romania democratica e libera sto combattendo questo sistema di sicurezza che ci vuole in schiavitù.
Viviamo nel comunismo, non c’è nulla di libero e legale in tutto ciò che sta accadendo.
Non mi arrenderò, faccio affidamento sul vostro sostegno, su tutti e vi aspetterò sabato in Piata Victorei”, aggiunge.
l candidato rumeno alle elezioni presidenziali Calin Georgescu è stato arrestato poche ore fa nell’ambito delle indagini sul finanziamento della campagna elettorale.
Dopo le elezioni vinte a Novembre e clamorosamente annullate dalla Corte Costituzionale, Georgescu è considerato come probabile vincitore anche delle nuove elezioni che si terranno a Maggio.
Il team di Georgescu costretto a chiedere aiuto ai vertici degli Stati Uniti per far rispettare la democrazia. Ma il fatto centrale di questo momento, che spiega molte cose, è il voto di ieri al consiglio di Sicurezza dell’ONU dove per la prima volta dal 1956 USA Russia e Cina hanno votato allo stesso modo mentre i paesi europei si sono astenuti in merito al conflitto ucraino perché la Russia non è stata condannata come volevano in Europa.
Mentre USA e Russia stanno cercando un’intesa organica dove la questione ucraina è una delle componenti di un mosaico molto articolato, l’Europa trova la “forza” per mettersi di traverso e provare a continuare una guerra alla Russia che appare e realmente è fuori da ogni logica. Cosa sta avvenendo nelle cancellerie europee e a Bruxelles?
Sono nostri ospiti oggi UMBERTO PASCALI – in collegamento da Washington – esperto di politica internazionale e ALESSANDRO BRUNO – in collegamento da Toronto Canada – analista geopolitico, giornalista. Conduce CARLO SAVEGNAGO
Tratto da qui
2025.02.27 – QUESTA E’ L’EUROPA … VERGOGNA!
Calin Georgescu è stato rilasciato ma non potrà fare campagna elettorale nè sulle televisioni nè sulle reti sociali.
Questo è il liberalismo e l’Unione europea, signori.
La più oppressiva, ipocrita e parassitaria dittatura della storia.