Ancora una volta il processo al MLNV per la presunta costituzione di un'associazione paramilitare denominata POLISIA VENETA è stato rinviato di quasi un anno.
I giudici tricolori hanno deciso di posticipare l'udienza al 17 febbraio 2015.
Motivi … mah; non c'è dato di sapere anche se indiscrezioni sembrano attribuire la decisione al rigetto della notifica di rinvio a giudizio notificato ai togati italiani, alla Corte Internazionale di Giustizia e alla Corte Criminale Internazionale.
Nel frattempo emerge all'attenzione della stampa la bagarre sulla presunta responsabilità del Presidente del MLNV circa la denuncia contro i "venetisti" finiti in carcere con l'inchiesta di Brescia.
Ed è a questo punto che si innesca il fatidico sospetto che nulla capiti per caso.
Per noi è palese il tentativo di distruggere il MLNV che nel dar seguito all'adempimento dei doveri che si è dato nei confronti della Serenissima Patria, rimane con inflessibile osservanza nell’alveo delle norme di diritto internazionale ignorando ogni coinvolgimento in ambito politico o fantasie istituzionali che non hanno riscontro giuridico.
Di certo c'è l'ambigua pretesa di un avvvocato "venetista" intenzionato a trasciare il Presidente del MLNV innanzi alla giustizia italiana per rispondere sotto giuramento di un'inesistente denuncia o dichiarazione a sua firma resa alla polizia giudiziaria e con la quale il pm di Brescia avrebbe rigettato l'istanza di rilascio di uno dei soggetti arrestati … nulla di più assurdo e pretenzioso.
Quella posta in essere non è una strategia dell'ultimo momento ma è sicuramente pianificata e adottata con una regia meticolosa che potrebbe riservare ancora sorprese.
Il MLNV comunque non intende farsi trascinare nella "caccia alle streghe" che in questo momento gioverebbe solo ai delatori, ai protagonisti, ai tromboni di turno, e ai non pochi ipocriti indignati che sembrano voler credere ciecamente agli atti dell'autorità d'occupazione straniere italiane.