Per il legale di Erika Pizzo, 26enne veronese, l'azione della magistratura è esagerata
L'avvocato invita i Veneti a continuare a sostenere l'indipendenza
TREVISO – (gp) “L'impianto accusatorio non sta in piedi”. Questo il commento dell'avvocato Luca Azzano Cantarutti in merito all'inchiesta sui “secessionisti veneti”. Parole pronunciate al termine dell'interrogatorio di garanzia in cui ha assistito Erika Pizzo, la 26enne veronese raggiunta dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Brescia. La giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere e, come per le altre 23 persone finite in manette, è accusata di associazione terroristica con finalità di eversione dell'ordine democratico. Anche lei, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto parte del gruppo “Alleanza” che da tempo sarebbe stato impegnato a organizzare azioni di violenza come l'occupazione militare di piazza San Marco così da ottenere il riconoscimento dell'indipendenza del Veneto. Sposata e con due figli piccoli, secondo l'avvocato Cantarutti è impossibile che la 26enne venga considerata una potenziale terrorista, ribadendo che l'azione della magistratura risulterebbe sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti contestati.