Ha “dimenticato” di pagare il bollo auto per tre anni di fila: il 2008, il 2009 e il 2010.
La Regione Molise però ha inviato gli accertamenti di mancato pagamento con i quali si chiede il recupero delle somme dopo lo scadere dei tre anni che per legge sono il tetto massimo entro cui rimediare.
Un’avventura burocratica, quella capitata a un lettore, che diventa una sorta di “avvertimento” per tutti i cittadini morosi che però entro il terzo anno successivo a quello in cui l’imposta si sarebbe dovuta pagare non hanno ricevuto nulla.
«A me sono arrivati due accertamenti – racconta Marco – con i quali mi viene richiesto il recupero di quanto avrei dovuto pagare negli anni 2008-2009-2010, chiaramente maggiorati delle sanzioni, interessi e spese.
Ma riguardando le leggi, nello specifico l’art. 3 del D.L. 2/1986 convertito poi in legge n.80/1986, vedo che il termine massimo entro il quale il diritto di riscossione delle somme dovute cade in prescrizione è fissato entro il terzo anno successivo a quello in cui l’imposta sarebbe dovuta essere pagata». Facendo due conti, per esempio, per il 2010 la prescrizione dell’accertamento scade il 31 dicembre.
Tuttavia la Regione ha inviato gli avvisi oltre il limite.
«Ho constatato che le raccomandate sono state prese in carico dall’ufficio postale rispettivamente il 7 e il 15 gennaio 2014, andando così fuori dei tempi massimi».
Se i cittadini non sono informati adeguatamente sui tempi di prescrizione, tirano fuori soldi non più dovuti.
E vista la grave crisi in atto, non è affatto corretto che le pubbliche amministrazioni cerchino di recuperare le somme, giocando sulla scarsa informazione che purtroppo c’è in giro.
La Regione Molise però ha inviato gli accertamenti di mancato pagamento con i quali si chiede il recupero delle somme dopo lo scadere dei tre anni che per legge sono il tetto massimo entro cui rimediare.
Un’avventura burocratica, quella capitata a un lettore, che diventa una sorta di “avvertimento” per tutti i cittadini morosi che però entro il terzo anno successivo a quello in cui l’imposta si sarebbe dovuta pagare non hanno ricevuto nulla.
«A me sono arrivati due accertamenti – racconta Marco – con i quali mi viene richiesto il recupero di quanto avrei dovuto pagare negli anni 2008-2009-2010, chiaramente maggiorati delle sanzioni, interessi e spese.
Ma riguardando le leggi, nello specifico l’art. 3 del D.L. 2/1986 convertito poi in legge n.80/1986, vedo che il termine massimo entro il quale il diritto di riscossione delle somme dovute cade in prescrizione è fissato entro il terzo anno successivo a quello in cui l’imposta sarebbe dovuta essere pagata». Facendo due conti, per esempio, per il 2010 la prescrizione dell’accertamento scade il 31 dicembre.
Tuttavia la Regione ha inviato gli avvisi oltre il limite.
«Ho constatato che le raccomandate sono state prese in carico dall’ufficio postale rispettivamente il 7 e il 15 gennaio 2014, andando così fuori dei tempi massimi».
Se i cittadini non sono informati adeguatamente sui tempi di prescrizione, tirano fuori soldi non più dovuti.
E vista la grave crisi in atto, non è affatto corretto che le pubbliche amministrazioni cerchino di recuperare le somme, giocando sulla scarsa informazione che purtroppo c’è in giro.
Tratto da (CLICCA QUI)