COMPARSA SU QUINTA COLONNA


Durante la giornata di ieri, 13 Gennaio, sono stato contattato da un'inviata del programma Quinta Colonna di Rete 4, per presenziare al collegamento in diretta della sera stessa, accettando senza indugi, il sottoscritto accompagnato dal Provveditore Matteo Montanari si è quindi recato all'appuntamento in quel di Vicenza.

Ringraziando comunque la redazione per l'attenzione rivoltaci, nonostante non ci sia stata concessa la parola durante la trasmissione, essere presente mi è stato comunque utile per formulare alcune considerazioni che ritengo interessanti.
Innanzitutto regna una gran confusione sulla percezione della causa indipendentista; in primis il fatto è imputabile alla Lega, che di indipendenza si è riempita la bocca, ma soprattutto le tasche, per 25 anni, svuotando questa parola di significato e onorabilità agli occhi della popolazione, e soprattutto associandolo a una vena razzista e campanilistica, che nulla ha a che fare con lo spirito indipendentista, che invece insegue ideali di libertà ed equità tra i Popoli.
Inoltre è colpevole di aver invischiato la genuina lotta per difendere la propria identità, allo sciaquone politico italiota, che riduce tutto ad una massa informe e maleodorante.
In secondo luogo, la polverizzazione delle istanze indipendentiste complica, se non rende impossibile, un contatto diretto tra il Popolo, o i mass media, con chi sta lottando.
Il moltiplicarsi di sigle prive di contenuti, spesso fautrici di iniziative ridicolizzanti o controproducenti per la causa, per malafede o mancanza di preparazione o serietà, nonché la totale assenza di basi di qualsivoglia natura che le possa legittimare in qualche modo, sta facendo esattamente il gioco dell'occupante: fornirgli il velo dietro cui nascondere le proprie malefatte, tra cui la sistematica persecuzione dei patrioti, e allo stesso tempo un serbatoio da cui pescare il giullare di turno, con cui sminuire il tutto.
Ci si rende conto di questo soprattutto quando si ha la possibilità di illustrare la nostra iniziativa in forma diretta, spesso l'interlocutore si rende conto di non essere davanti a dei paramilitari leghisti, o dei fanatici xenofobi, ma a persone ponderate che hanno scelto un cammino strutturato, con solide basi, pagando lo scotto di una più colmplessa interpretazione dei fatti, quindi difficilmente "massificabile" o "strumentalizzabile" e che quindi incute timore, se non vera e propria paura, in chi rema contro la nostra liberazione, oppure vuole semplicemente lucrare sulla lotta del Popolo Veneto.
Per tornare alla scorsa serata, un paio di aneddoti interessanti, innanzitutto lo scoramento iniziale quando ci è stato proibito di esibire il nostro storico e glorioso gonfalone, per noi è sempre profondamente irritante non poter dare il giusto risalto al nostro sacro simbolo, che probabilmente ancora terrorizza i nemici con la sua imponenza;
poi una decisa soddisfazione quando si è presentato un italiano con tricolore appresso, convinto di poter esibire il suo vessillo sanguinario, è stato subito redarguito dalla "folla", un evento che mi ha quasi commosso, indice che forse le coscienze si stanno svegliando e stanno capendo chi e cosa è la causa dei loro problemi;
infine una stretta di mano virtuale all'inviato, di origini romane, del programma che ha richiesto di essere immortalato con la nostra bandiera e una trinacria portata da alcuni amici siciliani, ennesima dimostrazione del fatto che chi vive tra la gente, e non se ne distacca, o peggio si erge a tiranno, ha pieno rispetto dei Popoli, in quanto soggetti sovrani originari, mentre la persecuzione e l'oltraggio sono prerogativa dei deviati dal potere, che temono più di tutto l'essere inchiodati alle proprie responsabilità, e dover rinunciare al proprio scranno.
Per quanto possibile abbiamo, con qualche "sotterfugio", portato oltre la cortina una testimonianza in video, riuscendo a mostrare per qualche attimo fugace il Leone di S.Marco e il logo del nostro Movimento.
Ci auguriamo che in futuro venga dato spazio e voce alle nostra giusta lotta, non perché lo elemosiniamo ai vuoti media italioti, ma perché avvenga nella mente di tutti una presa di coscienza sulla vera situazione che stiamo vivendo, il cui futuro non può essere che messo nelle mani dei Popoli a cui appartiene.

QUINTA

 

WSM
Venetia, 14 gennaio 2014
Davide Giaretta
Provveditore Generale del MLNV e Vice Presidente del Governo Veneto Provvisorio