Oggetto: comunicato.
Fin da subito, e ormai si parla di quasi un lustro fa, lo stato straniero occupante e colonialista italiano aggrediva con ferocia razzista il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) e i suoi militanti e simpatizzanti, con persecutorie inchieste-farsa poliziesco-giudiziarie fondate su calunnie studiate e pianificate a tavolino, amplificando ed esaltando di volta in volta le “brillanti” operazioni della sezione politica della sua polizia con la grancassa e i tromboni mediatici delle complici e prezzolate testate giornalistiche e radiotelevisive prone al regime di turno.
Direttori, pennivendoli e mezzibusti giullari hanno visto l’occasione irripetibile di conquistarsi il premio Pulitzer, e sulle calunnie ci hanno aggiunto diffamazioni, etichette e altre calunnie, infangando a più non posso e a briglie sciolte il legittimo percorso intrapreso dai Patrioti Veneti del MLNV.
Ed eccoli qui infatti a “partorire” i pericolosissimi “venetisti” della “polisia veneta”: super armati, super addestrati e, soprattutto, inquadrati militarmente, tanto da far tremare persino i polsi ai Navy Seal, figuriamoci a un esercito italiano.
Qualcuno – come chi scrive – è stato addirittura etichettato senza mezzi termini come socialmente pericoloso, anzi dall’altissima pericolosità sociale.
E non tanto sulla scorta di una sentenza straniera italiana passata in giudicato per la commissione di crimini efferati e odiosi, ma così: perché è bello, e perché distruggere la vita e la famiglia di questi Patrioti Veneti, screditare, infangare, allontanare e ingannare la pubblica opinione è stata da subito la “mission” di tutti questi tromboni mediatici prezzolati del regime tricolore.
Ma è stata da subito anche la “mission” della sezione politica della polizia straniera italiana, tanto che negli ormai innumerevoli blitz armati nelle private dimore dei militanti del MLNV, non si è lesinato di rapinare materiale a dir poco pericolosissimo di fronte agli occhi terrorizzati di madri, padri, e figli in età scolare: bandiere di San Marco, brochures, depliants, biglietti da visita, autoadesivi, giubbotti da lavoro col micidiale logo del MLNV, personal computers e, dulcis in fundo, la prova schiacciante della pericolosità del MLNV e della sua attitudine alla guerra: temperini con lama di cinque centimetri (però di marca e da collezione, chissà perché), bossoli spenti di un tiratore sportivo e ogive sfuse pronte per essere utilizzate con un lancio a mani nude. Da far impallidire un’intera armata.
E via ancora con i tromboni e la grancassa mediatica a enfatizzare aria fritta e i risultati raggiunti in queste azioni di polizia repressive e violente.
Da morir dal ridere, se non fosse che tutte queste brillanti iniziative calunniose, razziste e persecutorie pianificate e portate ad esecuzione dallo stato straniero italiano sono drammaticamente vere, e con enorme spreco di denaro pubblico estorto a un contribuente già dissanguato dalla filiale italiana del clan Bilderberg.
Una delle più recenti puntate, e ultima in ordine di tempo, di questa campagna tutta italiana razzista e persecutoria poliziesco-giudiziaria-mediati
Ignorando, al solito, le gravissime violazioni di legge (straniera italiana, nda) e i crimini commessi dagli inquirenti italiani tutti, forti dell’inossidabile sostegno del loro apparato repressivo poliziesco-giudiziario, i tromboni mediatici venduti hanno dato fiato alla notizia circa la fissazione di un’udienza preliminare “filtro” inerente ad uno dei procedimenti contro il MLNV ed i suoi militanti decisa dal giudice competente per un’imprecisata data di questo dicembre.
Peccato che poi quell’udienza filtro sia stata fissata per il giorno di giovedì 28 novembre scorso, e sia andata – ma tu pensa, chi l’avrebbe mai detto? – deserta. Fonti informative ci hanno fatto sapere che all’udienza sono comparsi giudice italiano e avvocato d’ufficio, a tu per tu, in un’atmosfera surreale.
Di qui la decisione di rinviare il tutto di lì a qualche mese (23 gennaio?), con il pretesto di alcuni vizi procedurali di notifica agli “interessati”.
Ora anche la nota pennivendola Tomè Sabrina della tribuna che in uno dei suoi inconfondibili pezzi se l’era chiesto con la solita enfasi e tono di minaccia – “Gli uomini della Polisia diserteranno l’aula rinunciando a difendersi e andando conseguentemente dritti-dritti a processo oppure cercheranno di dimostrare che il loro movimento non è un’attività illegale?” – ha avuto la sua risposta.
Cose dell’altro mondo: nel frattempo si lasciano a piede libero dei pericolosi “venetisti” latitanti inquadrati con armi, munizioni e uniformi, in un’associazione militare.
Ci rendiamo conto!?
Ma quanto fa ridere questa macchietta italia?
Quanto sono ridicoli questi personaggi-attori?
Non bastasse, il vice commissario della polizia politica italiana a Treviso Juliano Flaviano, che ha diretto almeno due delle operazioni-irruzioni armate-rapine in casa contro i militanti Patrioti Veneti del MLNV, è stato avanzato di grado sul campo con tanto di aumento di stipendio, come si usa per alti meriti di guerra.
“Ho salvato la vita al capo dello stato (italiano)”, sostiene lui con malcelato orgoglio.
Ecce homo.
Ed ecce italia.
Nel frattempo, dov’è finita la dettagliata denuncia del MLNV trasmessa un anno fa finanche al comando generale dell’arma dei carabinieri a Roma per i gravi e inauditi crimini a sfondo razziale e politico commessi dagli inquirenti italiani, in spregio anche ai fondamentali diritti umani, civili e politici dei Patrioti Veneti militanti di questo MLNV?
Che fine ha fatto la richiesta di arresto di ex questore, ex procuratore ed ex prefetto italiani a Treviso?
Boh, non è dato sapersi, e la cosa non stupisce nemmeno più.
Silenzio: dopo la grancassa e i tromboni mediatici dei giullari pennivendoli, un inatteso e sorprendente silenzio di tomba è sceso sui giornaletti e sulle tivù di regime.
Inutile negarlo: l’italia e i suoi “uomini” col MLNV non sa più che pesce pigliare, e a livello internazionale con le sue operazioni mediatico-poliziesco-giudiziar
Non amo ripetermi, in genere.
Ma qui mi viene da fare un’eccezione, e quindi riprendo a stralci un precedente comunicato.
Ma come!?
Ma le autorità di occupazione straniere italiane non dovevano procedere subito per direttissima nei confronti dei militanti del MLNV, tutti così armati fino ai denti, inquadrati e così pericolosi per lo stato straniero razzista e colonialista italiano?
Non lo sostenevano con ferocia razzista anche l’ex procuratore straniero Fojadelli, l’ex questore Damiano e l’ex prefetto Adinolfi?
E l’ex prefetto italiano non ha più volte fatto pressioni sul sindaco di Cornuda perché destituisse il Comandante della polizia locale, in quanto Vice Presidente di questo MLNV?
Dove sono finiti ora gli armamenti da guerra, i carri armati, i missili, i bazooka, i lanciarazzi, le uniformi, i mitragliatori e tutte quelle decine di chili di bossoli e di ogive pronte ad essere sapientemente confezionate e trasformate a mano in micidiali ordigni da lanciare con una fionda?
Ma nel frattempo dove sono finiti tutti i personal computer e gli altri effetti personali rapinati a mano armata dagli uomini della sezione politica della polizia italiana dalle case dei militanti del MLNV, davanti ad occhi sbigottiti e terrorizzati di madri, padri, mogli e figli?
Ma chi sono i veri pagliacci ridicoli ignoranti senza dignità, senza onore e senza Patria?
Saltimbanchi sempre più ridicoli, il MLNV – come tutti gli altri movimenti di liberazione nazionale del mondo – è un vero e proprio soggetto di diritto internazionale, e non certo un’associazione in ambito politico straniero italiano: qualsiasi atto di aggressione compiuto dallo stato occupante anche contro un solo militante del MLNV integra un vero e proprio illecito internazionale, di una gravità inaudita.
Non fatevi illusioni e ripassatevi un po’ di diritto internazionale: il MLNV non può essere assoggettato ad alcuna autorità straniera italiana di occupazione.
Capolinea, “signori”: troppo tardi, per rimediare.
Avete ignorato ogni invito a porre fine ai vostri vili atti di aggressione contro questo MLNV e i suoi militanti, a porre fine alle vostre diaboliche calunnie, a chiedere pubblicamente scusa e a restituire tutto il maltolto ai legittimi proprietari militanti di questo MLNV.
Il MLNV prende atto ancora una volta che quanto rapinato dalle private dimore dei suoi militanti non verrà mai più restituito, e proprio per questo non avete nemmeno la più pallida idea del futuro che vi aspetta.
Nessuno dopo dica che non era stato avvisato per tempo.
Viva San Marco.
Venetia, martedì 3 dicembre 2013
Il Vice Presidente del MLNV
dott. Paolo Gallina