Anche oggi la Tribuna di Treviso pubblica un articolo sul MLNV e lo fa con la solita ignoranza in materia o inappropriata sbadattagine.
Definisce noi del MLNV "venetisti" invece di chiamarci per ciò che siamo, Patrioti e Veneti.
Insiste col parlare di sequestro di armi nonostante la pubblicazione della vergognosa e miserabile nota con la quale è stata comunicata la chiusura indagini su quest'ennesima farsa poliziesco/giudiziaria tutta italiana le cui uniche armi indicate sono un fucile ad aria compreassa e alcuni coltelli (tutti ovviamente in libera vendita e rinvenuti e razziati dai sagaci investigatori della digos della Questura di Treviso nei cassetti di casa e ufficio di qualche indagato).
L'articolo prosegue con una camaleontica interpretazione del documento col quale gli inquirenti stranieri italiani sono stati tutti iscritti a ruolo giudiziario per essere in futuro assicurati alla Giustizia Veneta dalla Polizia Nazionale, ovviamente Veneta.
Ma dall'articolo traspare anche una velata nota di disagio.
Il giornalista a noi ben noto e che si cela dietro le iniziali di nome e cognome, punta l'indice sul rischio di un confronto bellico con il MLNV e conclude domandandosi se tali dichiarazioni siano solo folklore.
Fa molto bene il giornalista a porsi tale domanda.
Ma ci chiediamo…
gli manca forse il coraggio di scrivere apertamente le contraddizzioni di fondo che dal 2009 tradiscono le intenzioni degli inquirenti italiani spinti dalla necessità di fermare il percorso del MLNV, col rischio reale di innescare un confronto la cui belligeranza proprio la digos e i magistrati hanno più volte manifestatamente usato contro di noi?
Gli manca forse il coraggio di puntare il dito contro questi delatori, questi falsi profeti di una verità inventata?
Dov'è il finto arsenale che ancora oggi viene rifilato alla pubblica opinione con foto spazzatura e dichiarazioni degli inquirenti prive di qualsiasi fondamento giuridico e fatte solo allo scopo di screditare, delegittimare, calunniare delle persone oneste?
Dov'è la professionalità di questo giornalista?
Non so se guardandosi allo specchio il ben noto giornalista f.d.w. ha il coraggio di vergognarsi per ciò che dimostra di essere, servo inutile di un padrone che nulla può contro il percorso legale e legittimo del MLNV perchè l'autodeterminazione del Popolo Veneto è un diritto e la otterremo, costi quel che costi.
WSM
Venetia, 3 aprile 2013
Sergio Bortotto Presidente del MLNV
Definisce noi del MLNV "venetisti" invece di chiamarci per ciò che siamo, Patrioti e Veneti.
Insiste col parlare di sequestro di armi nonostante la pubblicazione della vergognosa e miserabile nota con la quale è stata comunicata la chiusura indagini su quest'ennesima farsa poliziesco/giudiziaria tutta italiana le cui uniche armi indicate sono un fucile ad aria compreassa e alcuni coltelli (tutti ovviamente in libera vendita e rinvenuti e razziati dai sagaci investigatori della digos della Questura di Treviso nei cassetti di casa e ufficio di qualche indagato).
L'articolo prosegue con una camaleontica interpretazione del documento col quale gli inquirenti stranieri italiani sono stati tutti iscritti a ruolo giudiziario per essere in futuro assicurati alla Giustizia Veneta dalla Polizia Nazionale, ovviamente Veneta.
Ma dall'articolo traspare anche una velata nota di disagio.
Il giornalista a noi ben noto e che si cela dietro le iniziali di nome e cognome, punta l'indice sul rischio di un confronto bellico con il MLNV e conclude domandandosi se tali dichiarazioni siano solo folklore.
Fa molto bene il giornalista a porsi tale domanda.
Ma ci chiediamo…
gli manca forse il coraggio di scrivere apertamente le contraddizzioni di fondo che dal 2009 tradiscono le intenzioni degli inquirenti italiani spinti dalla necessità di fermare il percorso del MLNV, col rischio reale di innescare un confronto la cui belligeranza proprio la digos e i magistrati hanno più volte manifestatamente usato contro di noi?
Gli manca forse il coraggio di puntare il dito contro questi delatori, questi falsi profeti di una verità inventata?
Dov'è il finto arsenale che ancora oggi viene rifilato alla pubblica opinione con foto spazzatura e dichiarazioni degli inquirenti prive di qualsiasi fondamento giuridico e fatte solo allo scopo di screditare, delegittimare, calunniare delle persone oneste?
Dov'è la professionalità di questo giornalista?
Non so se guardandosi allo specchio il ben noto giornalista f.d.w. ha il coraggio di vergognarsi per ciò che dimostra di essere, servo inutile di un padrone che nulla può contro il percorso legale e legittimo del MLNV perchè l'autodeterminazione del Popolo Veneto è un diritto e la otterremo, costi quel che costi.
WSM
Venetia, 3 aprile 2013
Sergio Bortotto Presidente del MLNV
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