A GRADISCA D’ISONZO SI COMMEMORANO ANCHE I VOLONTARI CADUTI PER L’AUSTRIA-UNGHERIA

Le balle degli italiani avevano le gambe corte, le verità locali stanno saltando come tappi di spumante in una cantina troppo calda.
Recentemente Vi abbiamo informato dei volontari austriaci a Cormons, che furono "quasi cento".
Ora ci fanno notare una cosa che era sotto gli occhi di tutti da anni ma che nessuno aveva mai pensato di mettere in evidenza.
A Gradisca c'è il monumento dell'unico garibaldino e c'è la finta colonnna veneziana fatta dai fascisti per sottolineare la presunta italianità del luogo.
Ma ci sono anche due monumenti, ben esposti e ben visibili. Uno è quello dei caduti, volontari per l'Italia, tra i quali il più noto è Bergamas, la cui madre scelse il "milite ignoto".
L'altro monumento è per i volontari per l'Austria.
I primi sono 5, i secondi sono 90.

Ara caduti per l'Italia e Colonna caduti per l'Austria-Ungheria

Ara caduti per l'Italia e Colonna caduti per l'Austria-Ungheria
L'impero d'Austria-Ungheria, come è noto, fu uno Stato multietnico e multiculturale che comprendeva anche alcune zone a maggioranza italiana come l'odierna provincia di Gorizia. Allo scoppio della guerra alcuni sudditi, non riconoscendosi nell'Impero e credendo nell'italianità delle terre che abitavano, scelsero di disertare e di arruolarsi come soldati volontari nell'esercito regio italiano.
Terminata la Grande Guerra queste figure divennero molto popolari e celebrate, specialmente dal regime fascista, come esempi di patriottismo.
Per lungo tempo si è pensato che questi volontari fossero molto numerosi in modo da giustificare anche a posteriori l'italianità di queste terre ma studi successivi hanno smentito questa convinzione.
Nei giardini compresi tra Via Regina Elena e Via Gorizia a Gradisca d'Isonzo, nei pressi della fortezza, è possibile accedere ad uno spiazzo all'ombra degli alberi secolari e soffermarsi di fronte a due monumenti che ripercorrono questo fenomeno e fanno capire quanto sia stata complicata la Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia.
L'Ara dedicata ai caduti gradiscani per l'Italia e la Colonna ai Caduti gradiscani per l'Austria-Ungheria ricordano simbolicamente la vicenda dei sudditi asburgici di nazionalità italiana.
Al centro dello spiazzo sorge una grande Ara dedicata ai caduti gradiscani che hanno combattuto per l'Italia nella Grande Guerra.
Su un lato si possono leggere i nomi di cinque uomini tra cui il celebre Antonio Bergamas, figlio di Maria, la donna che scelse la bara del Milite Ignoto.
Sul lato opposto una lunga epigrafe firmata dal generale Armando Diaz ripercorre la storia della Grande Guerra, specialmente nel periodo più glorioso, quello della riconquista del Veneto orientale e del Friuli nel 1918.
Al suo fianco, il Comune di Gradisca nel 2001 ha posto una semplice colonna di quattro lati per ricordare i gradiscani che avevano combattuto nella Grande Guerra con l'esercito asburgico. Disposti in ordine alfabetico, è possibile leggere i 90 nomi di giovani caduti tra il 1914 ed il 1918.

 
INFORMAZIONI
Giardini Pubblici angolo Via Gorizia-Via Regina Elena
I-34072 Gradisca d'Isonzo (GO)

PER MAGGIORI INFORMAZIONI
I.A.T. Gradisca d'Isonzo
Via Battisti, 26
I-34072 Gradisca d'Isonzo (GO)
Tel +39 0481 960624