LUOGHI VENETI

2022.07.14 – IL NEOLIBERISMO COMPRA VENEZIA – SPECIALE BYOBLU

Il giornalista Manfred Manera è a Venezia per raccontare lo scempio dell’arte avvenuto a Palazzo Ducale.
La sala dove una volta eleggevano i Dogi è stata asfaltata dall’opera di un artista tedesco, cancellando le opere del passato…

TRATTO DA QUI

https://www.byoblu.com/2022/07/14/il-neoliberismo-compra-venezia-speciale-byoblu/

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CAMMINANDO A VENEZIA . COM

Siamo un gruppo di veneziani che ha pensato di vivere la propria città, mettendosi dalla parte del turista.
Vivendo la quotidianità della nostra città, con i suoi particolari luoghi e tempi, unici al mondo, abbiamo pensato di creare un sistema semplice, pratico e alla portata di tutti, per permettere a chiunque di muoversi come veri veneziani in questa splendida città.
I ns. itinerari a piedi ti accompagnano, in totale libertà, a visitare Venezia ed i suoi famosi monumenti, scoprendo angoli nascosti ed atmosfere antiche.
Il sito è stato recentemente aggiornato con la possibilità di traduzione in altre lingue.
VENEZIA.COM
 
 
 
 

2012.03.01 – PALMANOVA CITTA’ FORTEZZA

Palmanova si trova in Friuli a 20 km da Udine, 28 km da Gorizia e 55 km da Trieste (oggi nel punto di incontro tra l'autostrada A23 Udine-Tarvisio e A4 Torino-Trieste)
Palmanova, città di fondazione, ha una precisa data di nascita: 7 ottobre 1593.
Tale data fu scelta dai rappresentanti della Repubblica di Venezia in quanto ricordava due eventi importanti nella storia della Repubblica, il primo, di carattere religioso, era la ricorrenza di Santa Giustina, che diventerà patrona della nuova città, il secondo, di carattere civile, era l'anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi il 7 ottobre 1571.    
Con la scelta di quest'ultimo avvenimento la Serenissima voleva lanciare un messaggio inequivocabile sulla funzione della nuova fortezza quale argine alle invasioni ottomane, non solo della Repubblica ma dell'intera cristianità.
La Repubblica Veneta dà vita così ad un eccezionale complesso monumentale, una delle più ambiziose realizzazioni della cultura rinascimentale.
La grandiosità, la bellezza architettonica delle linee, la funzionalità e anche la modernità della "macchina militare" rendono Palmanova unica ed esemplare nei confronti di altre città "stellate" che vengono costruite in Europa fino ad almeno la metà del Settecento.
La fortezza di Palmanova è stata concepita e realizzata come struttura fortificata di confine e, per diverso tempo, ha mantenuto il suo ruolo dissuasivo.
Ad esempio, durante la guerra di Gradisca, anche se vengono sollevati dubbi nei riguardi della sua efficienza, nessuno ha il coraggio di farsi avanti e metterla alla prova con un assedio.
L'accesso alla Città di Palmanova è possibile attraverso le tre Porte Monumentali attribuite all'architetto Vincenzo Scamozzi, non per una precisa documentazione ritrovata che comprovi la paternità del grande architetto civile vicentino, ma per il ruolo che egli ebbe a servizio di Venezia, per la sua documentata presenza a Palmanova e per quanto egli ha scritto nel suo trattato " Dell'Idea dell'Architettura Universale" (1615).
Le Porte sono gli unici edifici visibili dall'esterno della Fortezza e conservano ancora in parte le caratteristiche architettoniche originarie.
La loro facciata esterna, di fattura piuttosto accurata, contrasta con il rigore e la semplicità delle forme presenti all'interno che esaltano, invece, una funzionalità piuttosto militare.
I rivellini davanti alle tre porte, realizzati nella seconda metà del Seicento, determinarono un nuovo modo di accedere alla Fortezza.
Sui fianchi, cioè fra queste fortificazioni ed il fossato, furono alzate due controporte con funzioni diverse.
La prima aveva la funzione di difendere una strada coperta che correva attorno il rivellino, l'altra serviva per il transito di carri e persone per cui aveva una carreggiata più ampia. Sul filo del fossato, queste controporte di transito avevano un locale per il corpo di guardia e feritoie per i fucilieri.
Erano anche munite di rastelli (cancelli) ed erano rinforzate all'esterno da un fossato asciutto con "ponte levadore".
Due di queste controporte esistono ancor oggi: una a Porta Aquileia e l'altra a Porta Cividale, entrambe del tipo che serviva a controllare la strada coperta.
A Porta Udine restano alcuni ruderi e tracce tuttora visibili.
L'unicità della fortezza di Palmanova sta nel fatto di poter mostrare concretamente al visitatore le innovazioni che nei secoli la scienza delle fortificazioni andava immaginando.
Se nel tardo Cinquecento l'uso dell'artiglieria richiedeva ampi, bassi e possenti terrapieni per proteggere una città, qui Venezia li realizzò.
Gli architetti diedero a queste mura la forma di baluardi a punta di freccia e li collegò con le cortine.
Ne uscì un ennagono ai cui vertici sporgevano i baluardi affinché potessero essere difesa uno dell'altro (stella a nove punte).
Tutto il circuito fu ulteriormente protetto da un largo fossato e per entrare in città tre ingressi furono situati al centro di altrettante cortine.
Partendo da Porta Udine, dove si può ancora vedere nella sua naturale sede la grande ruota che serviva al sollevamento del ponte levatoio, si gira a destra alla prima trasversale e s'imbocca la Strada delle Milizie.
Questa correva circolarmente a ridosso delle mura e permetteva copertura e rapido movimento delle truppe e dei materiali.
Sulla strada si affacciamo i Quartieri Militari ed edifici per uso dell'artiglieria posizionata sulle fortificazioni.
Sulla piazza, segnata dal piccolo fossato della Roggia, si affacciano i principali edifici, che nell'idea degli architetti Veneziani dovevano rappresentare la mente della città: il Palazzo del Provveditore Generale, costruito, come testimonia la data sulla chiave di volta del portone d'ingresso nel 1598 fu inizialmente la sede del nobile rappresentante della Serenissima, massima autorità civile e militare della città, e via via dei generali comandanti e podestà.
A fianco del Palazzo del Provveditore, senza soluzione di continuità, c'è la Loggia della Gran Guardia, che ospitava il corpo di guardia a tutela della piazza e del Provveditore.
Il Palazzo del Governatore dell'Armi era sede dell'autorità militare e dell'armeria della fortezza durante il periodo della Repubblica Veneta.
La Repubblica Veneta costruì inoltre dodici quartieri per la guarnigione, ai quali vennero dati nomi di Santi.
In Borgo Udine vi è l'imponente Palazzo del Ragionato (o Camera Fiscale) che fu sede del Tesoriere della fortezza per la Serenissima.
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La Rievocazione Storica in costume, che cade la seconda domenica di luglio, ricorda un avvenimento del luglio 1602, quando il Provveditore Gerolamo Capello fece per la prima volta innalzare al centro della Piazza d'Arme, su un albero di galea, il vessillo della Serenissima Repubblica di Venezia.

2011.04.25 – CURIOSITA’ E MISTERI A VENEZIA

Venezia
è una città ricca di luoghi particolari e misteriosi e di tradizioni e leggende secolari. Tra calli e campielli si nascondono misteri, curiosità, intrighi e passioni della Serenissima.
Qui di seguito troverete una lista di questi luoghi da visitare.
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La piazzetta San Marco
La Piazzetta, che si affaccia sul bacino di San Marco, offre una meravigliosa vista sulla laguna…
San Marco
Attorno al 1507, il fornaio Piero Tasca, trovò un morto pugnalato per strada e fu incolpato di quell'omicidio…
La Torre dell'Orologio
Si narra che la Repubblica fece cavar gli occhi all'ideatore del meccanismo degli orologi che danno su Piazza San Marco…
Palazzo Ducale
Guardando le colonne del primo loggiato di Palazzo Ducale, ne possiamo scorgere due di colore differente dalle altre ove, secondo la tradizione…
I Giardini della Biennale
Nel 1921, vicino alla statua di Garibaldi all'interno dei giardini apparve un fantasma in camicia rossa che molestava i passanti con strattoni e sgambetti…
Ca’ Dario
Palazzo inconfondibile, quasi alla fine del Canal Grande, riccamente decorato da medaglioni di marmo policromo e pietra d’Istria, fu costruito per Giovanni Dario originario della Dalmazia, nel 1487…
Il Gobbo di Rialto
Nel campo antistante la chiesa di San Giacomo di Rialto, c’è una curiosa scaletta di marmo sorretta da una figura piegata…
Il Palazzo Mastelli o del Cammello
Il Palazzo Mastelli o del Cammello e ubicato a Cannaregio, in una delle zone più pittoresche di Venezia…
La Riva degli Schiavoni e i Listoni
Ancor più di oggi, in passato la Riva degli Schiavoni era la passeggiata per eccellenza, uno dei tradizionali “ listoni “…
Il Cimitero di Venezia
Il Cimitero di Venezia e composto da due isole unificate, quella di San Michele e quella di San Cristoforo della Pace…
Consigliamo la visita di questo sito: clicca qui  

2011.04.25 – BASILICA DI SAN MARCO

…uno dei principali simboli di Venezia e della sua storia
Basilica di San Marco
Fulcro della vita religiosa e pubblica della città, luogo ove venivano consacrati i dogi, è uno dei principali simboli di Venezia e della sua storia.
San Marco dal campanile
Fondata nel sec IX per custodire il corpo dell'evangelista Marco, patrono della città, trafugato da Alessandria d'Egitto nell'828 è un superbo esempio di stile romanico-bizantino.
Nella sua complessa e articolata struttura, l'edificio riflette le diverse fasi della costruzione, che hanno sovrapposto ai primitivi elementi romanico-bizantini i segni di interventi gotici e cinquecenteschi. Ristrutturata in diverse occasioni, assunse il caratteristico profilo delle chiese bizantine, con grande cupola centrale e cupole emisferiche, sormontate da cupolette a bulbo.
La facciata, su cui si aprono cinque portali, è decorata da preziosi marmi e mosaici e divisa in due parti da una terrazza, sulla quale poggiano i Quattro Cavalli di rame dorato inviati da Costantinopoli al doge Enrico Dandolo nel 1204 (copie degli originali custoditi all’interno).
Nell'atrio (o nartece), che precede l'ingresso alla chiesa, il pavimento in mosaico marmoreo risale al sec. XI-XII. Le pareti hanno un paramento di marmi e colonne, mentre volte e cupolette splendono di mosaici di arte veneto-bizantina dei sec. XII-XIII. Si accede all'interno della chiesa attraverso tre portali, con battenti in bronzo del sec. XI-XII.
L'imponente interno è tipicamente bizantino, a croce greca, a tre navate, divise da colonnati sopra i quali corrono i matronei; poderosi arconi sostengono le cinque cupole rivestite di mosaici.
I mosaici a fondo oro, che decorano le superfici murarie superiori e le cupole, rappresentano una delle principali ricchezze della Basilica.
Opera di artefici bizantini e veneziani dei sec. XII-XIV, furono in parte rifatti nei sec. XVI-XVII su cartoni di Tiziano, Tintoretto, Veronese e altri.
Il presbiterio è rialzato sulla cripta e chiuso da un recinto marmoreo (iconostasi), sormontato da statue dei Dalle Masegne (1396). L'altare maggiore, che racchiude il corpo di S. Marco, è sostenuto da quattro colonne di alabastro istoriate con capitelli del sec. XII. Dietro è la famosa pala d'Oro, lavoro di oreficeria bizantina e veneziana (sec. X-XIV), tempestata di smalti e gemme. Il campanile, a fianco della Basilica, faceva un tempo da faro ai naviganti. Ai suoi piedi, nel nicchione sinistro dell'abside si trova la porta di bronzo della sagrestia, ultimo lavoro di Jacopo Sansovino (1546-69).
 
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