ATTUALITA

2013.12.07 – COMUNICATO DEGLI ORGANIZZATORI DELLA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEL 9 DICEMBRE 2013


COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO DI COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE MANIFESTAZIONI DEL 9 DICEMBRE.
 PONTINIA (LATINA), SABATO 7 DICEMBRE 2013.

 RESPINGIAMO CATEGORICAMENTE QUALSIASI COINVOLGIMENTO DI DESTRA E SINISTRA NELLE MANIFESTAZIONI DEL 9 DICEMBRE, DI QUESTI PARTITI COME FORZA NUOVA CHE FANNO CAPO A ROBERTO FIORE, CHE VORREBBERO STRUMENTALIZZARE QUESTA INIZIATIVA DEL 9 DICEMBRE.

 E GUARDA CASO LA STAMPA E I MEDIA MAGGIORI INVECE DI PUBBLICARE LE NOSTRE IDEE DANNO SPAZIO A LORO E PUBBLICANO LE MENZOGNE E LE FALSITA’ DETTE SOLO DA QUESTI SIGNORI, MENTRE I NOSTRI COMUNICATI VENGONO IGNORATI E NON VENGONO MAI TRASMESSI: QUESTO DENOTA IL COINVOLGIMENTO DEL REGIME DIETRO A TUTTO CIO’.

LORO SONO D’ACCORDO CON IL REGIME E FANNO QUESTE DICHIARAZIONI TESE A DENIGRARCI. QUESTI PARTITI SERVI DEL REGIME FANNO SCHIFO.

 QUESTA E’ UNA MANIFESTAZIONE DEL POPOLO ITALIANO E BASTA. PRENDIAMO CATEGORICAMENTE LE DISTANZE DA TUTTI QUESTI PARTITI ESTREMI COME FORZA NUOVA O ALTRO, CHE GUARDA CASO, CON LE LORO USCITE, FAVOREGGIANO IL SISTEMA. RESPINGIAMO QUESTI LORO FINTI APPOGGI, TESI SOLAMENTE A FAVORIRE L’ATTUALE REGIME CHE STA DISTRUGGENDO LA SOCIETA’ ITALIANA.

 QUINDI, QUESTA E’ LA MANIFESTAZIONE DI TUTTI GLI ITALIANI, INDIPENDENTEMENTE DA COME LA PENSANO. PER QUANTO MI RIGUARDA LE STRUMENTALIZZAZIONI DI QUESTI PARTITI O MOVIMENTI E DELLA STAMPA E DEI MEDIA CHE FANNO CIO', MI FANNO SCHIFO.

 AVANTI ITALIANI, NON CI FERMERANNO CON BIECHE MANOVRE TESE A DENIGRARCI, A CALUNNIARCI E A SCREDITARCI. NOI SIAMO IL POPOLO SOVRANO, NON LO DICO IO, LO DICE LA NOSTRA SACRA CARTA COSTITUZIONALE. W L'ITALIA, E CHE SIA LIBERATA UNA VOLTA PER SEMPRE DAI PARASSITI CHE LA STANNO MASSACRANDO. E CHE DIO CI BENEDICA.

 DANILO CALVANI

2013.12.04 – INCHIESTA / LA VERITA’ SULL’UCRAINA: COSA STA ACCADENDO, CHI AGISCE E PERCHE’ (LA STORIA DI KIEV, CULLA DELLA RUSSIA)


martedì 3 dicembre 2013
In seguito ai mancati accordi con l’UE al vertice di Vilnius, l’Ucraina e Kiev sono tornate al centro della scena internazionale con nuove grosse manifestazioni di piazza, dopo i tumulti e le tensioni seguite alle elezioni presidenziali del 2004.
Ma cosa si cela dietro queste manifestazioni, raduni e tumulti di massa?
Sotto la coltre di menzogna che traspare dell’informazione “ufficiale”, si agitano in queste ore in Ucraina forze sinistre e potenti che, come i fantasmi peggiori dei nostri incubi, talora emergono appena percettibili e poi subitamente scompaiono nel buio senza lasciare traccia.
Per quanto arduo, si può provare a delinearne alcune scie, partendo dal loro punto iniziale.
L’Ucraina è stata per lungo tempo la culla della nazione russa (per intenderci, quello che il Kosovo è per la Serbia): la Rus’ trae le proprie radici storiche, culturali e spirituali dall’antica Rus’ Kijevskaja. L’Ucraina è stata inoltre inglobata per più di 300 anni nell’impero zarista e per un’ottantina in quello sovietico.
Per renderci conto di quanto siano permeate e intricate le due identità, quella russa e quella ucraina, basta pensare alla letteratura: Gogol e Bulgakov (per citare i più noti scrittori ucraini) hanno descritto così meravigliosamente il loro Paese, vera frontiera tra l’Europa e l’infinita Asia delle steppe, eppure la loro fama è legata indissolubilmente alla letteratura russa; questo perché essi pensavano, parlavano e scrivevano in russo! Allo stesso modo, ma in senso opposto, la letteratura russa è piena di riferimenti a vocaboli e topos prettamente ucraini. Inoltre è giusto ricordare che la maggioranza degli uomini ai vertici della nomenklatura sovietica fu composta di ucraini: Khrushjov, Breznev, Cernenko, Andropov e lo stesso Gorbacjov.
È però vero che dal ‘700 si è sviluppato nel Paese un crescente sentimento di appartenenza all’identità nazionale ucraina (il culmine di questo processo ha coinciso proprio con l’indipendenza del Paese dopo la fine dell’URSS) e, con esso, la voglia di smarcarsi dal potente e ingombrante vicino (questo sentimento nazionalista anti-russo, si badi bene, è limitato però nelle zone occidentali del Paese e alla città di Kiev, capitale culturale del nuovo stato).
Questo è lo scenario nel quale i fantasmi di Kiev si stanno muovendo torbidamente da diverso tempo en el quale ora sono tornati ad agitarsi in modo assai frenetico.
Certamente alla base di questa “lotta sotterranea” vi sono interessi materiali ed economici che poi vedremo, ma la reazione da essa provocata sarebbe assai più velleitaria senza un retroterra storico e culturale che ne amplifichi gli effetti: un concime per le piante carnivore!  
Fin dalla caduta dell’Urss il potere rimase nelle mani della grigia ma potente nomenclatura che aveva fin lì retto lo stato.
Dopo una prima fase di entusiastico fervore e di proclami libertari, i reali protagonisti della lotta contro il comunismo furono messi da parte e consegnati ai libri di storia.
Il presidente in carica, Leonid Kuchma, era un politico poco appariscente ma assai scaltro e opportunista; gestì lo stato in modo clientelare, ma fu altresì abile a destreggiarsi tra i voraci piranha occidentali e il gigantesco orso russo ferito, ma ancor pericoloso.
Quando cadde il suo ultimo mandato e venne il momento dell’inevitabile successione, accadde qualcosa che non s’era mai verificato nella storia del paese.
A pochi mesi dalla “rivoluzione delle rose” in Georgia, che sancì l’ascesa al potere di Mikheil Sahakasvili a spese di Eduard Shevarnadze (guarda caso un’altra vecchia volpe dell’entourage sovietico), si presentò sulla scena politica ucraina uno sconosciuto Victor Yushenko (che doveva la sua ascesa al mondo delle banche e da lì proveniva) che, con una campagna politica massiccia e con parole nuove che parevano uscite dalle presidenziali americane, mise in pericolo la quasi scontata elezione del delfino designato Victor Yanukovic.
La contesa elettorale passò alle cronache occidentali con il titolo un po’ bizzarro di “la guerra dei due Victor” o, più enfaticamente, di “rivoluzione arancione”.
Non sapremo mai (credo) se l’intossicazione da diossina di cui fu vittima Yushenko fosse opera dell’FSB (i servizi segreti russi) o un semplice incidente che fu “adoperato” astutamente come mossa politica. Di certo si può però asserire che il famigerato “laboratorio dei veleni” di Mosca, esistente fin dai tempi dell’URSS, è una macchina così collaudata che non lascia scampo alcuno alla vittima predestinata, come testimonia peraltro la lunga scia di omicidi politici avvenuti nel periodo di operatività del “laboratorio” (da Lenin a Putin), portati a termine con l’uso di veleni e agenti chimici o batteriologici.
Ad ogni modo, Yushchenko vinse quelle strane consultazioni elettorali (furono prima invalidate e poi fatte ripetere dalla magistratura) e, finalmente, fu decretato vincitore il 26 dicembre con il 51.99 % dei voti. Quale Primo Ministro fu incaricata l’eroina dalla bionda treccia “all’ucraina” – di etnia tatara e dai capelli pigmentati – Yulija Tymoshenko.
I due Victor rappresentavano due interessi diversi o, per meglio dire, due diversi destini del paese, Se Yanukovich incarnava la continuità col passato e la vicinanza agli interessi di Mosca cosa rappresentava l’altro Victor?
Ce lo rivela il rapporto (reso oggi accessibile a seguito dalle rivelazioni di Julian Assange ed archiviato col codice RL32845) intitolato “Rivoluzione Arancione in Ucraina e la politica degli Stati Uniti”.
In estrema sintesi, nel rapporto firmato da Steven Woehrel (delegato per gli affari europei) e inviato al Congresso Americano nel luglio 2005, si ricorda che Victor Yanukovic ha promesso riforme liberiste, legami più stretti con Unione europea, NATO, e USA; di sostituire gli interessi dell’occidente a quelli russi, già esistenti, attraverso le privatizzazioni dei grandi complessi industriali del distretto carbonifero Donbass, come le grandi acciaierie Kryvrizhstal (quando l’URSS cadde, è bene ricordarlo, non lasciò dietro di sé un deserto, semmai un orto mal governato e non sfruttato nelle sue potenzialità).
Man mano si scorre il documento scopriamo che gli impegni del neo eletto Yushenko si fanno più pesanti: l’Ucraina deve, come primo passo, avviarsi sulla strada di un'economia di mercato che porti a una zona di libero scambio con l'UE e nel WTO e a colloqui sull'adesione all'Unione Europea e deve, infine, deve aderire alla NATO. Insomma: libero mercato, privatizzazioni, riforme istituzionali ed economiche. che per il paese avrebbero significato “strada aperta al FMI” e ai suoi prestiti, e cedimento della sovranità nazionale a favore di organismi autoreferenziali. Non vi ricorda qualcosa tutto questo?
Ma, come riportato nel rapporto, al raggiungimento degli obiettivi vi sono frapposti una serie di ostacoli di natura economica, militare e demografico: la Russia rappresentava (e tuttora lo è) il più grande mercato per l’export ucraino, tale da non poteva esser così facilmente sostituita; l’Ucraina era (ed è) totalmente dipendente da Mosca per il rifornimento energetico, gas e petrolio ed, inoltre, vi transita tutto il gas russo per l’Europa; in Crimea (lembo di terra russa donata da Khrushev all’Ucraina) era (ed è) stanziata la più importante flotta navale russa sul Mar Nero; e infine, nelle zone orientali e meridionali del Paese (più ricche di materie prime, più fertili e più industrializzate) il sentimento della popolazione era (ed ora lo è forse di più) filo-russo e ostile alle ingerenze occidentali.
Ora, non credo sia più così difficile spiegare la natura delle frequenti interruzioni di gas russo in Europa qualche inverno fa.
E nemmeno capire che, se non vi fossero stati questi fattori, ora l’Ucraina, al pari di Romania Polonia e repubbliche baltiche, sarebbe un membro a tutti gli effetti della UE.
La Russia era ancora in una fase di convalescenza politica.
Perché l’Ucraina è divenuta così importante da scatenare una specie di “guerra tiepida” tra “occidente” e Russia? Qualche anno fa (1997) usci un libro di Zbigniew Brzezinski intitolato “La grande scacchiera”; quello che l’ex consigliere alla Casa Bianca e fondatore della Commissione Trilaterale vi descrive è un vero e proprio piano strategico, sia pure abbozzato, di dominio su scala mondiale. Nel libro è spiegato puntigliosamente come il cardine del potere globale stia nel controllo complessivo dell’Eurasia e che la “chiave per controllare l’Eurasia è il controllo delle repubbliche dell’Asia Centrale“. Bisognava, in altre parole, colmare il gran vuoto di potere che si era venuto a verificare dal fallimento sovietico in Asia Centrale, teatro della partita per la conquista del mondo, ma anche nelle aree che circoscrivono la Russia.
Ciò significava, e significa ancora, controllare anche militarmente le cerniere strategiche che, secondo l’analista, sono l’Ucraina, l’Azerbaijan e l’Uzbekistan.
Tutto ciò nel libro è scritto a chiare lettere: ”Tra il 2005 e il 2010, l'Ucraina dovrà essere pronta per un serio confronto con la NATO.
Dopo il 2010, il principale nucleo della sicurezza in Europa consisterà in Francia, Germania, Polonia e Ucraina”. Faccio notare, di sfuggita, che V. Yushenko fu presidente dell’Ucraina dal 2005 al 2010!
Se Brzezinski ha fornito la strategia, le Organizzazioni internazionali che fanno capo al Nuovo Ordine finanziario e politico offrono i mezzi e le opportunità operative.
È a questo punto che entra in scena il miliardario filantropo George Soros che, in modo nemmeno del tutto nascosto, finanzia da anni tutti i gruppi non governativi di opposizione sociale e politica (i motivi e le ideologie qui non hanno nessuna importanza) con l’unico fine di scardinare, attraverso manifestazione pseudo-pacifiche strutturate e organizzate in modo scrupoloso sul piano della image-promotion, gli ordinamenti istituzionali e politici dei paesi “non allineati” nelle aree strategiche.
È attraverso i suoi cospicui fondi che si sono rese possibili tutte le cosiddette “rivoluzioni colorate” della prima decade del 2000: la “rivoluzione delle rose” (Georgia 2003), le rivoluzione arancione (Ucraina, 2004-2005), quella “dei tulipani” (Kirghizistan 2005), quella “verde” in Iran e altre ancora fino a quelle della cosiddetta “primavera araba”.
Tutte fanno parte di un’unica strategia di egemonia planetaria per la quale i Paesi, i popoli e gli stati sovrani sono solo pedine da controllare o distruggere.
I fantasmi a volte ritornano, o meglio, non se ne sono mai andati, e il vertice di Vilnius è stato per loro il segnale di tornare alla carica in Ucraina.
Quale sarà l’alto rischio per il Paese non è difficile da prevedere: comunque vada la perdita della sovranità.  
Autore: Corrado Facchinetti

2013.12.03 – UNA EMAIL RICEVUTA DAL SITO DEL MLNV METTE IN GUARDIA DALLA MANIFESTAZIONE DEL 9 DICEMBRE


RICEVIAMO E INTEGRALMENTE PUBBLICHIAMO:

NOME: Cittadino Veneto
E-MAIL: …
La manifestazione del 9 Dicembre è sponsorizzata da quel Vito Monaco di Canale Italia emittente, che fu fondata con il nome di SERENISSIMA TELEVISIONE e che ora è gestita da un ex direttore di emittenti Mediaset come Rete 4, Italia 1; ciò già spiega tutto.
Vito Monaco, pugliese trapiantato in Veneto, è da qualche anno il conduttore del programma di prima mattina; è fortemente ITALIANO soprattutto meridionalista, quasi all'estremo.
La trasmissione ha pretese di essere "totalmente italiana" ma per far ciò, fino a qualche tempo fa, Monaco faceva scorrere sul video due numeri di telefono per le chiamate in diretta: una per gli ascoltatori del Nord, uno
per quelli del Sud! E finiva che si sentiva per la maggior parte ascoltatori dal Sud (era come andarli a cercare).
 Poi evidentemente qualcuno all’emittente si vergognò di tale discriminazione, e tornò il numero unico per tutti (ma al centralino sicuramente danno ancora precedenza a chi chiama dal Sud).
Con i suoi ospiti e le telefonate in diretta, Monaco ha via via raccolto (e montato) una eterogenea protesta di malcontento generale.
Ha piano piano incanalato e unito molti rappresentanti del malcontento italiano, come quelli del Movimento dei Forconi siciliani, e i No Tav, anche senza appoggiarli ufficialmente.
Monaco inneggia alla rivolta “contro i politici ladri e inetti” ma difende l’italianità a tutti i costi: guai a parlare di Veneto in sua presenza!, il Veneto è solo una regione italiana (tutti gli ospiti venetisti sono invitati quando a condurre la trasmissione sono altri colleghi).
Monaco è riuscito ad incanalare anche la riesumata LIFE, ma non prima che questa abbia dato parvenze di assumere un carattere “nazionale italiano”.
Monaco, infatti, aveva notato che il capo della riesumata LIFE era quel tal Lucio Chiavegato che, fino a pochi mesi prima, era un indipendentista veneto sfegatato e che aveva fatto parte di tutte le sigle possibili
immaginabili dell’Indipendenza del Veneto.
Ma Monaco aveva anche capito che quel Chiavegato, oltre ad essere energico un trascinatore, è anche un vanaglorioso narciso, un sedicente rivoluzionario che si crede Che Gue Vara, e che si fa chiamare Comandante.
Uno così è molto manovrabile, e serve soprattutto a quelli che, come Monaco, lavorano silenziosamente per TENERE UNITA L’ITALIA.
Così, al furbo conduttore non ci è voluto molto ad “arruolare” il “Comandante”: bastava dargli l’ebbrezza dell’apparire in video.
E non è difficile immaginare i dettagli degli accordi:
 “Tu non parli MAI PIU’ di Veneto, ma solo di Italia;
e io ti faccio apparire in Televisione, qui da me e ad altre emittenti grazie alle mie conoscenze;
io ti faccio diventare un vero leader televisivo, e tu sarai il coordinatore di tutti i movimenti di protesta ITALIANI.
Ma basta Veneto e basta indipendenza”.
Purtroppo, chi conosce Chiavegato e la sua storia, sa chi è e capisce come può finire (se con minimo di carriera alzasse la cresta, lo sistemerebbero magari tirando fuori la storia dei milioni di lire “scomparsi” dalla
cassa della prima LIFE, negli anni Novanta).
Comunque, adesso basta indipendenza, ma solo ITALIA e solo “popolo italiano”, unico ed indivisibile.
Non ci voleva molto; in fondo è il classico piatto di lenticchie: “io sarò in Televisione e sarò leader”.
E il Veneto?
Amen.
Fine.
Quella che sarà la SUPER-TRICOLORATA manifestazione ITALIANA del 9 dicembre è un volgare depistaggio, un canale di sfogo.
E il Coordinatore, il “Comandante”, è solo l’utile idiota di una reazione contro l’indipendenza del nostro Veneto.
Chiunque abbia davvero a cuore l’indipendenza della nostra vera Veneta Patria, dovrà ignorare totalmente quella manifestazione anti-veneta che sarà il 9 Dicembre.

 

2013.11.28 – BLOCCHI DEL 9 DICEMBRE / Ecco perché il Movimento di insorgenza civile non parteciperà


“Le regole imposte alla partecipazione della manifestazione del 9 dicembre, cioè la sola presenza del simbolo politico dei Banchieri e della sola esposizione del simbolo del partito dei Rotschild e della massoneria, esclude la partecipazione del Movimento di Insorgenza civile e, nello specifico, di 30 milioni di meridionali offesi e umiliati da un milione di morti ammazzati grazie a quelle bandiere e altri milioni massacrati da 153 anni di colonizzazione, disoccupazione e sfruttamento.

IL TRICOLORE VE LO SVENTOLATE VOI, NOI NON ABBIAMO NULLA IN COMUNE COI BANCHIERI

Pur condividendo le ragioni della protesta, insomma, così come ci sembra stupido protestare contro il marxismo con la bandiera rossa o contro gli americani col simbolo del dollaro, ci sembra altrettanto offensivo della nostra intelligenza, della nostra identità, delle nostre battaglie quotidiane, della nostra continua affermazione di volere un Sud autonomo da questo Stato massacratore, il chiederci di protestare contro le banche con il tricolore in mano. E’ questa la ragione per la quale il Movimento di Insorgenza Civile non parteciperà ai blocchi e ai presidi del prossimo 9 dicembre.

Nando Dicè (presidente di Insorgenza Civile)

Tricolore-Insorgenza

2013.11.26 – 9 DICEMBRE 2013 – PROTESTA DI POPOLO O DI CHI ???

QUALCOSA NON QUADRA E ADESSO BASTA LO DICIAMO NOI
Non si può rinnegare la Serenissima Patria adducendo a pretesto che il fine giustifica i mezzi come "qualcuno" continua a fare… la nostra bandiera non è il tricolore straniero italiano ma il Gonfalone di San Marco e per nessuna ragione al mondo potrà mai essere messa in discussione la liberazione della Nazione Veneta dallo stato italiano che è e rimane uno stato straniero, colonialista e razzista!

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Il MLNV ha da subito dato la disponibilità per difendere il diritto del Popolo Veneto in questa manifestazione di liberazione da un sistema corrotto e fallimentare e ha anche esteso la propria solidarietà agli altri Popoli della penisola che lottano per il medesimo sacrosanto diritto… ma non si può accettare che si imponga la falsa unità d'italia e il tricolore ad una manifestazione che doveva essere di Popolo … se dopo si vuole che sia solo del popolo italiano, meglio chiarirlo prima, anche questo è imporre e fare politica… si è sempre detto fin dall'inizio niente simboli di partito, di categoria e quant'altro e si inneggia al peggiore dei simboli che racchiude tutte queste vessazioni e cioè proprio il tricolore italiota … no grazie, io non rinnego la mia patria per il nemico da combattere, che insisto nel precisare, non è il popolo italiano ma il sistema italiano che è e rimane uno stato straniero, razzista e colonialista…
WSM
Venetia, 26 novembre 2013
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

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2013.11.26 – CAMION FERMI DAL 9 AL 13 DICEMBRE CONTRO LA LEGGE DI STABILITA’…


MA NON DOVEVA ESSERE UNA MANIFESTAZIONE AL DI SOPRA DELLE RIVENDICAZONI DI CATEGORIA E APOLITICA ???

untitledCamion fermi dal 9 al 13 dicembre contro la Legge di Stabilità: 16mila aziende in Emilia-Romagna
Chiedono di escludere dalla Legge di stabilità il taglio del 25% del rimborso delle accise, che si aggiunge all'aumento IVA
Redazione· 21 novembre 2013
Logistica, nuovi blocchi dei camion all'interporto: sgombero della Polizia
Sciopero legge di stabilità: buona adesione in Emilia Romagna e a Bologna
Legge di stabilità, un massacro per i sindacati.
Squinzi: "Così non fa ripartire l'Italia"
Dal 9 al 13 dicembre gli autotrasportatori 'tireranno il freno a mano' per protestare contro i tagli ai rimborsi delle accise sul gasolio annunciati dal Governo.
Anche taxi, autonoleggi e pullman non andranno in strada per un giorno.
Lo ribadisce Unatras, l'organizzazione nazionale che raggruppa le associazioni del trasporto.
''Le imprese del trasporto sono state colpite duramente dal caro-accise a cui si è aggiunto anche l'aumento dell'Iva – dice il presidente di Cna-Fita Emilia-Romagna, Daniele Giovannini – Una situazione ormai insostenibile per le aziende, che vedono erodere giorno dopo giorno il proprio reddito, mettendo a rischio la propria capacità di sopravvivere e stare sul mercato''.
In Emilia-Romagna oltre 16.000 imprese coinvolte.
Gli autotrasportatori chiedono di escludere dalla Legge di stabilità – fa sapere Cna Emilia-Romagna in una nota – il taglio del 25% del rimborso delle accise, di garantire le risorse preesistenti per la riduzione dei premi Inail, al recupero Servizio Sanitario Nazionale e al rimborso dei pedaggi autostradali e di riformare l'Albo degli autotrasportatori.
Nei giorni di fermo verranno comunque assicurati i servizi essenziali a scuole e ospedali.

Tratto da (CLICCA QUI)

 

2013.11.26 – CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE…

Queste sono le frasi che girano, chi ha orecchie per intendere…

Carlito's Brigante

Lo scopo è abbattere L'europa e l'euro!!!

Alessandro Zerbinato

All'indipendenza del Veneto o al referendum per chiedere ai veneti si arriva anche se si riparte come nel dopoguerra dopo il crollo del fascismo

Ermes Uguccioni

Caro Gianluca, da tempo sono convinto che l'idea della RSI, pur se sbagliata in tutti i settori, era giusta nel concetto di una Costituzione repubblicana nuova di pacca.
Era concepita come una repubblica federale, sulla falsariga della Svizzera, Parlamento proporzionale, Senato dei Lavoratori, tutto nominato ed a vita, ma solo consultivo, Camera Bassa legislativa.
Un numero più ampio di regioni, composte solo dai sindaci per i temi di grande area, e niente più provincie e prefetti, molto più potere ai comuni.

Ermes Uguccioni

Si potrebbe fare 30 regioni piccole, che però servono solo per dirimere le questioni territoriali relative ad aree omogenee, e lasciare tutto il potere ai Comuni, ripristinando il Segretario nominato dal Governo Centrale.
Ovviamente, Parlamento ridotto, molto ridotto.
30 Senatori a vita, tutti lavoratori e che si sono distinti, come oggi (ma scelti bene, non a pene di cane come fanno i politici attuali), e 110/220 deputati, con circoscrizioni grandi suppergiù come le provincie.

Roberto Rodia

l'unità ce è fuori discussione…..bisogna solo trovare la via veramente concreta x dare 1 svolta alle nostre condizioni…..nn si può essere in balia di 4 stronzoni in giacca e cravatta…..io intanto blocco i rotolini …..
 
WSM

Venetia, 26 novembre 2013

Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e Vice Presidente del Governo Veneto Provvisorio

2013.11.25 – ADESSO BASTA!!! … SI MA POI ??? … E SI PARLA DI VERA POLITICA ED ECONOMIA ONESTA E CONSAPEVOLE.

ADESSO BASTA!! DA CONDIVIDERE OGNI GIORNO PER 100 VOLTE AL GIORNO!! DEVE ESSERE UNO SFINIMENTO!!
A partire dall' 8 Dicembre alle 22; Più gente Bloccherà il Paese (per numero e durata di tempo) ,e più possibilità avremo di Vincere, anche ""solo"" :
–1) Togliendo i soldi dal Conto Corrente ,per metterli in casa o in una Cassetta di Sicurezza (anche nell' istessa banca, ove possibile) ;
–2) non P
agare Tasse, e non Comprare nulla (previa scorta di alimenti provviste);
–3) non andare a Lavorare, forse la più Difficile;
–4)Spegnere la TV e nessun giornale e Farsi per gli altri ,Megafono vivente della Rete!
Se saremo in tanti, vinceremo, e dopo la Liberazione, la vera politica ed Economia, onesta e consapevole!
Non serve scendere in piazza per farsi manganellare e dipingere come mostri e criminali!
Conta il Tempo del Blocco, 2-3 settimane bastano!
 
 
 

RINASCITA UNGHERESE

CACCIATA UE-BCE-FMI, L'UNGHERIA RINASCE: TAGLIO COSTO LUCE GAS ACQUA DEL 20% TICKET BUS DEL 10% IVA RIDOTTA DA 27% A 5%
venerdì 29 novembre 2013
Budapest
L'Ungheria continua la sua politica di abbassamanento delle tasse e delle tariffe.
I giornali e i vari talk show italiani continuano a ignorare la rivoluzione economica che sta avvenendo in Ungheria perche' si vuole tenere il popolo nell'ignoranza onde evitare che un numero sempre crescente di persone inizi a opporsi alle misure lacrime e sangue varate da questo governo per conto dell'Unione Europea.
Per chi non ne fosse a corrente (e purtroppo sono ancora tantissimi) il governo magiaro alcuni mesi fa ha deciso di ripagare con due anni di anticipo il debito contratto col Fondo Monetario Internazionale allo scopo di non subire piu' pressioni ricattatorie da parte dei suoi ispettori.
Dopo essersi liberato di questi ricattatori e usurai il governo ha iniziato ad adottare una serie di provvedimenti aventi lo scopo di stimolare l'economia e aiutare le fasce piu' deboli e cosi' ha deciso di abbassare le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana del 20% e ha aumentato le pensioni per compensare i recipienti dell'aumento del costo della vita.
Tali provvedimenti sarebbero stati sufficienti per migliorare le condizioni di vita degli ungheresi ma il governo ha deciso di andare oltre e infatti nel disegno di legge fiscale recentemente approvato dal parlamento sono previste nuove misure sugli assegni familiari e riduzione dell'IVA dal 27% al 5 % sui suini vivi e macellati.
Inoltre questo disegno di legge amplia le possibilità di detrarre le tasse sui contributi sociali e sul reddito personale delle famiglie con più figli nella fascia di reddito medio-bassa e questo ampliamento delle detrazioni fiscali familiari costerà al bilancio 53 miliardi di fiorini (oltre 180 milioni di euro) ed interesserà circa 260mila famiglie.
Ma se i cittadini ungheresi sono fortunati quelli di Budapest lo sono ancora di piu' visto che l'amministrazione municipale di questa citta' ha deciso che dal 1 Gennaio del 2014 il prezzo degli abbonamenti per i trasporti pubblici sarà ridotto del 10% e nello specifico gli abbonamenti mensili passeranno dagli attuali 10.500 fiorini a 9.500, l'annuale da 114.500 costerà 103.000 fiorini, il pass mensile per gli studenti scenderà da 3.850 a 3.450 e quello mensile per pensionati da 3.700 a 3.330 fiorini.
Questo e' quello che avviene quando al governo ci sono partiti nazionalisti che fanno l'interesse del popolo e questo spiega il perche' la nostra casta dirigente teme la crescita del nazionalismo in tutta Europa e usa parole estremamente offensive per attaccare chiunque osa opporsi alla dittatura dei poteri forti.
L'Ungheria dimostra che un'alternativa all'austerita' esiste e sarebbe ora che anche gli italiani protestassero affinche' tali politiche vengano adottate anche in Italia.
GIUSEPPE DE SANTIS – Londra.
 
Tratto da (CLICCA QUI)
 
CACCIATA UE-BCE-FMI, L'UNGHERIA RINASCE: TAGLIO COSTO LUCE GAS ACQUA DEL 20% TICKET BUS DEL 10% IVA RIDOTTA DA 27% A 5%

2013.10.23 – LA LIFE AI SINDACI: “ADESSO DIMETTETIVI TUTTI”!

di LUCIO CHIAVEGATO*
Ultimamente sembra andar di moda nei sindaci Veneti la pratica della minaccia di dimissioni o di pentimento verso ciò che impongono ai loro concittadini.
A Casale di Scodosia (PD) il sindaco si è dimesso per non voler tartassare ulteriormente le imprese già in difficoltà e, ieri, il Sindaco di Resana  – Loris Mazzorato – ha detto di essere «Costretto dallo Stato a uccidere i cittadini con le tasse, io sono il boia dei miei concittadini” .
Credo che tutti noi, indipendentisti o italioti convinti possiamo plaudire a simili iniziative, concrete, di contrasto alle imposizioni di questo Stato canaglia.
Vorrei solo ricordare che per primo, alla trasmissione “Quinta Colonna”, denunciai che è ora di ribellarsi e di prendersela direttamente con i responsabili che vengono ad imporre tali provvedimenti, siano i sindaci, i dipendenti di Equitaglia, i direttori di banca o i funzionari parassiti pubblici.
A seguito di questa mia dichiarazione ricevetti infatti, relativa denuncia da parte di Befera, parassita numero 1,  strapagato di Equitaglia.
Io ed il LIFE abbiamo scelto questa linea da tempo. 
Continuare a lamentarsi e a non avere il coraggio di ribellarsi è ormai per noi fastidioso ed inutile per il cammino della nostra libertà da questo stato ladro e corrotto.
Credo quindi sia ora di iniziare a richiamare i nostri sindaci ad una presa di responsabilità e di scendere dall’inutile scranno su cui sono seduti. Infatti manderemo presto lettera di diffida a tutti sindaci Veneti avvisandoli che li riterremo responsabili di eventuali altri suicidi dovuti alla crisi, a fallimenti aziendali e a sfratti per morosità a cittadini Veneti.
A cosa serve avere un sindaco di destra, sinistra o leghista o indipendentista se questo non fa altro che applicare le direttive romane?
Ecco quindi che la presa di posizione del sindaco di Resana va condivisa e girata anche agli altri.
Con chi ce la prenderemo noi se le nostre aziende andranno a gambe all’aria per le nuove dementi imposizioni romane?
Con chi ce la prenderemo noi se i cittadini tartassati perderanno casa e lavoro?
Ce la prenderemo con i nostri sindaci, incapaci di alzarsi in piedi e di stare dalla parte della gente che li ha votati e che grazie ai tributi locali imposti creano i loro stipendi.
Chiaro che accostare la figura del sindaco impositore al boia nazista è eccessivo, ma ha le sue ragioni.
Non accetteremo più quindi il solito discorso preconfezionato: “Non ci posso fare niente, me lo impongono!”.
E’ ora che chi ha le palle per ribellarsi si dimetta e decida da che parte stare. Il boia nazista è stato giudicato da un tribunale e dalla gente, i sindaci del Veneto saranno giudicati dai Veneti.
Non è una minaccia ma una realtà. La politica locale deve decidere se essere ancora succube delle decisioni romane e chi decide di essere fedele alle imposizioni dall’alto verrà giudicato dai cittadini.
Noi LIFE ci stiamo organizzando attraverso SOLIDARIETA’ VENETA, per raccogliere tutte le persone che hanno dato la loro adesione a questo progetto, nato il 12 Ottobre a Grisignano.
Le adesioni stanno aumentando giorno per giorno.
Non le tessere, ma le persone con nome e cognome, che hanno deciso di uscire dall’ombra per dire IO CI SONO CONTRO QUESTO STATO LADRO.
Paura di ritorsioni dello Stato canaglia? 
Siamo coscienti che qualcosa succederà, deve succedere ovviamente, ma noi siamo nel giusto.
I ladri sono loro e noi abbiamo il diritto-dovere di difenderci da questi boia di Stato, messi li solo per riempirsi le tasche con i loro dorati stipendi e prebende.
E’ ora di uscire, di dire BASTA, non a chiacchiere o con le tessere o scrivendo libri, ma andando in strada, casa per casa ad avvisare la gente che le rappresaglie non ci saranno più, che la gente non sarà più sola di fronte al nemico, Noi ci saremo sempre più decisi.
Ora i sindaci Veneti facciano la loro scelta, o con il popolo o contro. 
Un giorno verranno giudicati, non dalla divina giustizia, ma dai parenti di chi si è suicidato, dagli imprenditori che hanno perso tutto, dai lavoratori che sono andati sotto un ponte, da chi ha perso la famiglia e da chi ha perso la dignità.

*Presidente L.I.F.E. Veneto

2013.11.22 – BRETAGNA SUL PIEDE DI GUERRA, I BONNET ROUGE E I VENETI CELTICI

L'Europa è ormai un focolaio di scontri; le politiche centraliste e repressive degli stati unitari stanno dando i loro frutti; le popolazioni, che hanno visto erodere le loro tradizioni e libertà in questi decenni, hanno raggiunto il punto di rottura.
Le grandi burocrazie centraliste, che si cibano delle risorse dei cittadini-sudditi, imboniti da sedicenti democrazie che altro non sono se non dittature mascherate, hanno ormai toccato il fondo. L'ultimo incendio, uno di quelli più distruttivi per ora, è scoppiato in Bretagna; l'ennesimo balzello proveniente da Parigi ha fatto traboccare il vaso del Popolo Bretone, che già malvolentieri subisce l'occupazione francese sui suoi territori.
La Bretagna è infatti decisamente disaffezionata a Parigi, l'uso della lingua francese e l'interruzione dell'insegnamento delle lingue locali è imposto per legge solo dal 1994, inoltre i Bretoni si battono da anni per l'annessione della quinta provincia mancante alla Bretagna, un milione di bretoni si trova infatti nella provincia di Loire-Atlantique, assieme alla città di Nantes, un tempo capitale della Bretagna, divenuta in seguito parte della regione Pays de la Loire.
 
I "BONNET ROUGE"
Tornando alla cronaca, in questi giorni si stanno consumando violenti scontri nei territori bretoni, dovuti come si diceva all'ennesima imposizione fiscale del governo francese, che dopo aver taglieggiato gli autotrasportatori, ha spostato le sue mire sugli agricoltori, in pratica le due realtà economiche più forti della popolazione locale.
L'inevitabile protesta ha una portata imponente, che è sfociata nella distruzione di diversi caselli autostradali dati alle fiamme o fatti saltare, oltre a scontri quotidiani con le forze dell'ordine. Tratto distintivo della protesta sono i "bonnet rouge", i berretti rossi che ricordano la rivolta fiscale del XVII secolo nella regione di Carhaix (e non la rivoluzione francese come vorrebbero far credere i media italiani, in malafede o per ignoranza), dovuta a un aumento delle tasse del 1670, proprio come accade oggi.
 
L'ARMORICA E I VENETI CELTICI
La storia bretone è intrecciata a quella Veneta, infatti la popolazione dei Veneti abitava la zona del Morbihan, in Bretagna (all'epoca parte della Gallia). La loro città più famosa (probabilmente la loro capitale) era Darioritum (oggi nota come Vannes), menzionata nella Geografia di Tolomeo. Giulio Cesare li cita nel suo "De Bello Gallico":
« I Veneti sono il popolo che, lungo tutta la costa marittima, gode di maggior prestigio in assoluto, sia perché possiedono molte navi, con le quali, di solito, fanno rotta verso la Britannia, sia in quanto nella scienza e pratica della navigazione superano tutti gli altri, sia ancora perché, in quel mare molto tempestoso e aperto, pochi sono i porti della costa e tutti sottoposti al loro controllo, per cui quasi tutti i naviganti abituali di quelle acque versano loro tributi.. »
Si formò, nella Gallia occidentale, una federazione delle tribù Celte galle. I Celti bretoni individuarono nella penisola la "marina", detta nella loro lingua armor, e le terre boschive dell'entroterra (argoat).
Fu la parte occidentale della penisola ad accogliere la più cospicua migrazione di popolazioni celtiche, fatto conservato nella toponimia locale: essi saranno chiamati Aremorici, cioè "quelli che vivono davanti al mare", e Armorica venne utilizzato, in definitiva, come nome per tutta la penisola. 
L'Armorica si estendeva dalla Loira alla Senna ed era abitata da numerosi popoli celti i cui nomi si sono conservati nei toponimi moderni della regione e delle regioni vicine: Osismi (Ouessant), Lexovii (Lisieux), Baiocassi (Bayeux), Abrincati (Avranches),Cenomani (Le Mans), Diablinti (Jublains), Riedoni (Rennes/Roazhon), Coriosoliti (Corseul), Namneti (Nantes / Naoned) e soprattutto i Veneti (Vannes/Gwened), che esercitavano un'egemonia economica e politica sulla federazione armoricana, controllando anche le relazioni marittime verso l'isola di Britannia (la Gran Bretagna di oggi). 
Durante la campagna di conquista della Gallia, Giulio Cesare trovò non poche difficoltà ad avere la meglio sulle popolazioni Venete, fu solo nel 56 a.C., con una flotta che comprendeva le navi dei Pitti e dei Namneti, da sempre ostili ai Veneti, riuscì nell'impresa.
Una simpatica curiosità è che il famoso fumetto di Asterix e Obelix narra di un piccolo villaggio bretone, precisamente situato proprio in Armorica, che resiste, ultimo baluardo della Gallia, alla conquista romana attorno al 50 a.C. grazie alle prodezze dei due eroi protagonisti.
Rileggendo la storia, non è difficile accumunare a questo villaggio un ipotetico villaggio di Veneti, che per l'appunto furono gli ultimi a resistere all'espansione romana, oltre ad essere dei gran viaggiatori, come Asterix, che nelle sue avventure incontrerà Cleopatra e sbarcherà nelle Americhe.
Mandiamo quindi la nostra solidarietà al Popolo Bretone, e appoggiamo in toto la loro battaglia contro il centralismo soffocante, in nome del rispetto per i Popoli e le loro antiche tradizioni, e per la liberazione di tutte le Nazioni occupate dai regimi stranieri.
WSM

Venetia, 22 novembre 2013

Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

 

2013.11.15 – IL 9 DICEMBRE 2013 L’ITALIA SI FERMA … MONITO ALLO STATO STRANIERO ITALIANO.


Comunicazione inviata a:
ONU-NEW YORK – ONU-GINEVRA – PREFETTURA-TREVISO – ITALIA-PRESIDENZA-CONSIGLIO-MINISTRI – ARGENTINA – AUSTRALIA – AUSTRIA – BELGIO – BOLIVIA – CILE – CINA – CIPRO – CROAZIADANIMARCA – ESTONIA – FINLANDIA – GERMANIA – IRLANDA – ISLANDA – LETTONIA – LITUANIA – LUSSEMBURGO – MONTENEGRO – NORVEGIA – PERU' – POLONIA – PORTOGALLO – REPUBBLICA-CECA – RUSSIA – SANTA-SEDE – SERBIA – SLOVACCHIA – SLOVENIA – SVEZIA – SVIZZERA – UCRAINA – UNGHERIA – URUGUAY – USA – VENEZUELA

WARNING TO THE OCCUPYING ITALIAN FOREIGN GOVERNMENT.
GO AWAY TILL YOU ARE ON TIME.
 
The population is very fed up.
December the 9th 2013, a coordination of different groups and movements decided to say ENOUGH to the state of Italy.
Groups and movements started a join-venture and don’t want to waste their time with single category vindications, but unhinge the dominant and parasitical establishment represented by the state of italy.
So, be warned.
Our warning is to the occupying italian foreign government with all its institutions, bureaucratic and regulatory systems, organizations and its armed forces from the territories of the Republic of Venice.
Do not underestimate the protest garrisons that people will create.
Do not even try to intervene in the usual criminal and repressive manner you are used to;   any kind of repression, no matter the reasons, will not be tolerated.
As intimated by the Ultimatum of the MLNV dated the 13th of december 2010, now this Venetian Provisional Government, trusty to its duties toward the Venetian Homeland and the entire Venetian Peoples and in total solidarity with the other People of the Peninsula, comands to you to leave till you are on time.
Leave the territories of the Republic of Venice that you are still illegally and illicitly occupying and retreat with your institutions, police and armed forces from our territories, be true to your duties in respect to the principles and purposes of the Chart of the United Nations, and of the Treaties of New York of 1966 ratified by your law number 881/77 about the right of selfdetermination of all the Peoples subjugated to a foreign, colonialist and a racist regime, because this is what you are against the Venetian People and against the other Peoples who live in the Peninsula.
This MLNV and its Venetian Provisional Government claim and demand to the General Assembly of the United Nations, to the International Community and to every single State to pretend from the occupying italian foreign government state to abide the right of selfdetermination of the Venetian People, and to end the illegal and illicit occupation of the territories of the Republic of Venice.
This MLNV and its Venetian Provisional Government, sharing this initiative undertaken by the coordination of groups and movements, which will start in December the 9th 2013, as authentic expression of struggle for freedom from the foreign occupying, colonialist and racist state of italy, claim and demand support and assistance like provided by the international law.
WSM
Venetia, friday the 15th of november, 2013
The President of the National Liberation Movement of the Venetian People and of the Venetian Provisional Government
Sergio Bortotto
MONITO ALLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO
ANDATEVENE FINCHE' SIETE IN TEMPO.

La popolazione non ne può più!
Il 9 dicembre 2013 un coordinamento di gruppi e di movimenti uniti e determinati ha deciso di dire BASTA allo stato italiano!!!
Gruppi e Movimenti si sono costituiti in un coordinamento e non vogliono perdere tempo con rivendicazioni di categoria ma scardinare il sistema dominante e parassitario rappresentato dallo stato italiano.
Attenzione dunque.
Il nostro monito è per voi autorità d’occupazione straniere italiane illegalmente e illecitamente presenti sui territori della Repubblica Veneta.
Non sottovalutate i presidi di protesta della popolazione che si vogliono costituire.
Non azzardatevi ad intervenire come siete abituati, la repressione in qualsiasi modo e con qualunque pretesto non sarà tollerata.
Così come intimatovi con l’ultimatum del 13 dicembre del 2010 il MLNV, e oggi questo Governo Veneto Provvisorio, con fede ai propri doveri nei confronti della Serenissima Patria e dell’intero Popolo Veneto e in totale solidarietà e vicinanza con le altre popolazioni della penisola, vi ordina di andarvene finché siete in tempo.
Abbandonate i territori della Repubblica Veneta che occupate illegalmente e illecitamente e ritiratevi con tutte le vostre istituzioni e le vostre forze armate e di polizia dai nostri territori, mantenete fede ai vostri impegni in ossequio ai principi e agli scopi della Carta delle Nazioni Unite, ratificati anche con la vostra legge 881/77 riguardo ai patti di New York del 1966 relativi al diritto di autodeterminazione per tutti i Popoli sottomessi da un regime straniero, da un regime colonialista e da un regime razzista, perché questo è ciò che siete nei confronti del Popolo Veneto e degli altri Popoli che abitano questa penisola.
Questo MLNV e Governo Veneto Provvisorio chiede all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, alla Comunità internazionale e ad ogni singolo Stato terzo di pretendere dallo stato straniero occupante italiano il rispetto del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto e di porre fine alla illecita e illegittima occupazione del Territorio della Repubblica Veneta.
Questo MLNV e Governo Veneto Provvisorio condividendo e facendo propria questa iniziativa intrapresa dal coordinamento di gruppi e movimenti che avrà inizio il 9 dicembre 2013, quale autentica espressione di lotta di liberazione dallo stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano chiede sostegno, appoggio ed assistenza così come previsto dalle norme anche consuetudinarie del diritto internazionale.
WSM
Venetia, venerdì 15 novembre 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto

9 DICEMBRE - COORDINAMENTO DI GRUPPI E MOVIMENTI

2013.11.06 – EMAIL PERVENUTA AL PRESIDENTE DEL MLNV-GVP

anonimoIeri abbiamo ricevuto questa e-mail e come tale lasciamo a ciascuno le opportune valutazioni.

COMUNICAZIONE INVIATA AL MLNV

Da: …

Oggetto: VIRUS-SERGIO-ASCOLTAMI

Per catturare attenzione: SERGIO ASCOLTAMI PERCHE' SE SOLO TI AVVICINI ALLA VITTORIA TI AMMAZZANO!
Prego di considerare il riassunto, o non ce la farete MAI.
Il Firewall del "Faraone" (Potere Antico) si basa sul progressivo controllo dei livelli inferiori, che mentre si proteggono per proprio interesse, schiacciano i successivi, fino ai Governi asserviti, fino al popolo truffato.
L'energia è la MONETA, perciò oggi è correlata al debito che possiede tutto e tutti.
Qualsiasi popolo, compreso il popolo Veneto, non può scalare il Firewall: verrà eluso o schiacciato, il suo Leader verrà acquistato o eliminato, se prossimo al successo.
Esempi: Kennedy Vs. Federal Reserve, Gheddafi pro Banca pan araba Vs. Banca Centrale (aperta da Rotschild a Bengasi il giorno della sua morte), Saddam pro petrolio nazionalizzato Vs. Corporations, Chavez Vs… LI AMMAZZANO!
Con ogni mezzo e scusa.
Serve il Virus: una Moneta Vera del Popolo (non solo Veneto, ma potrebbe essere il primo ad usarla) basata su valore reale, non su debito: sull'Energia che CHIUNQUE può produrre senza poter BARARE.
Tale Moneta è più indispensabile dell'oro, è accettabile ovunque, da tutti.
Tale Moneta inizialmente sarà usata in parallelo, e progressivamente acquisterà il potere che ci hanno sottratto, virtuosamente ci renderà Sovrani.
O moriremo schiavi del Nuovo Ordine Mondiale, dove i Gesuiti e il Vaticano saranno la Bestia dell'Apocalisse che affideranno ogni Potere all'Elite Bancaria Mondiale.
INRI Iustum Necar Reges Impios.
Chi lo giura?
Il Virus E' la Moneta Veneta Inconfutabile, solo così potremo.

Allegati:

E-mail pervenuta via modulo dal sito del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV)
http://www.mlnv.org

EMAIL PERVENUTA IL 2013.11.06

2013.10.26 – SCIE CHIMICHE – AEREI COSTRETTI AD ATTERRARE IN INDIA E NIGERIA

879H-002_Seabees_assigned_to_Naval_Mobile_Construction_Battalion_One_NMCB-1_load_115_tons_of_equipment_onto_a_Russian-built_AN-124_Ruslan_cargo_aircraftScie chimiche e Cia
Analisti militari russi riportano oggi al Cremlino che le forze militari degli USA sono in “panico” per gli atterraggi forzati ordinati dalle Forze Aeree dell’India e Nigeria, di due aeromobili ucraini AN-124 (Foto in alto a sinistra) operati dalla Forza Aerea Statunitense, partiti dalla gigantesca e segreta base aerea di Diego Garcìa nell’oceano indiano.
Secondo queste informazioni, la Forza Aerea dell’Esercito della Liberazione del Popolo della Cina (PLAAF), notificò ai funzionari dell’intelligence di India e Nigeria circa la presenza di questi velivoli ucraini, operati dagli USA, e della crescente preoccupazione che gli Stati Uniti stiano spargendo “agenti biologici” in tutta l’atmosfera della Terra e che qualche funzionario cinese ritiene che sia un intento statunitense-europeo di portare a fine un genocidio di massa attraverso la diffusione del virus dell’influenza suina H1N1, il quale ha posto in pericolo tutta la popolazione mondiale.
Il primo aeromobile obbligato ad atterrare, continuano a segnalare queste notizie, fu sopra l’India quando un aereo AN-124 operato dagli USA cambiò il suo segnale di chiamata da civile a militare poiché si stava preparando ad entrare nello spazio aereo del Pakistan. Ciò scaturì una risposta immediata da parte della Forza Aerea Indiana (IAF) che lo obbligò ad atterrare a Bombay, mentre il secondo fu obbligato ad atterrare da un jet nigeriano di combattimento sequestrando, dunque, il velivolo ed arrestando l’equipaggio.
La cosa più strana riportata dalle informazioni su questi velivoli, presentate dalle agenzie di intelligence dell’India e della Nigeria, non fu tanto l’armamento che trasportavano, quanto il sistema di smaltimento che poteva contenere più di 45,000 kg (100,000 libbre) di gas supportata da una rete sofisticata di tubi che conducono attraverso i bordi d’uscita delle ali e da lì disperdere qualsiasi cosa ci fosse nei serbatoi attraverso il vapore.
“Furiose” richieste fatte dagli USA sia all’India che alla Nigeria per il dissequestro dei suoi aeromobili portarono i funzionari della Difesa del governo indiano a permettere che l’ AN-124 catturato fosse rilasciato. La Nigeria, tuttavia, dovette essere “persuasa con la forza” a liberare il velivolo sotto sequestro quando dopo la sua risposta negativa nel farlo, subì l’esplosione di uno dei suoi oleodotti da parte dei molti gruppi terroristici che sono appoggiati dagli Usa e che operano in quel Paese.
Per i molteplici e conflittuali temi che si aggirano attorno alle scie chimiche, non si ha qui l’ intenzione di parlarne con perizia in modo da poter esaminare la situazione in profondità, ma ci si attiene all’osservazione del fatto che l’organizzazione Sunshine Project (Progetto Raggio di Sole) con base statunitense nel 2002 accusò l’esercito americano di “essere arrivati alla fine di un’ inchiesta su armi chimiche e di un programma per il loro sviluppo, violando così le leggi internazionali sul controllo delle armi” e segnalò:
“Il programma segreto del JNLWD (Direzione delle Armi Non Letali del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti),  non si sta concentrando su agenti altamente letali come la VX o il sarin (un gas nervino). Ma piuttosto, l’enfasi è sulle armi chimiche “non letali” che debilitano. I consulenti scientifici del JNLWD definiscono come “non letale” il risultato di morte o di lesioni permanenti che ottiene 1 persona su 100 vittime (1) Il direttore delle ricerche del JNLWD disse su una rivista militare americana “Abbiamo bisogno di qualcosa di più che il gas lacrimogeno, come per esempio calmanti, agenti anestetici, che permettano alla gente di dormire o di essere di buon umore” (2) Queste armi hanno l’obiettivo di essere utilizzate contro “civili potenzialmente ostili”, durante operazioni anti-terroristiche, contro ribellioni ed altre operazioni militari.
L’obiettivo principale dell’operazione del JNLWD sta nell’uso delle droghe come armi, specialmente quelle indicate come “calmanti”, un termine militare che indica l’alterazione mentale o sonno indotto per mezzo di armi chimiche”.
È curioso notare, su questo programma segreto militare americano di rilasciare sui suoi cittadini “agenti calmanti”, come esso sembri funzionare poiché nessun’altra nazione al mondo è tanto docile e compiacente di fronte la propria distruzione come quanto gli Stati Uniti, i quali, solo in un esempio, permisero che il loro voto presidenziale per Al Gore potesse essere rubato da George Bush nelle elezioni del 2000. E, peggio ancora, nemmeno si resero conto che il loro attuale presidente Barack Obama, continua ad attuare le politiche illegali di Bush, includendo una delle leggi più pericolose per il popolo americano che permette al governo di poter arrestare una persona per sempre, e senza alcun giudizio di fronte al tribunale, se essa è accusata di essere “terrorista”.
Però, in quanto ai peggiori timori per il nostro mondo riguardo questi avvenimenti, come abbiamo già riportato prima, e se le agenzie di intelligence della Cina dovessero avere ragione su queste informazioni del piano americano per un genocidio globale, possiamo leggere ciò che riportò la giornalista investigativa austriaca, Jane Burgermeister, che la scorsa settimana ha denunciato accuse criminali assieme all’FBI contro l’Organizzazione Mondiale della Salute, (OMS), le Nazioni Unite (UN), delle quali si dice:
“Nelle sue accuse, Burgermeister presenta l’evidenza di atti di bio-terrorismo che violano la legge statunitense da parte di un gruppo che opera dentro gli Stati Uniti sotto la direzione di banchieri internazionali che controllano la Federal Reserve, così come la OMS, la ONU e la OTAN. Il bio-terrorismo ha il proposito di portare a compimento un genocidio di massa contro la popolazione americana per mezzo dell’uso di un virus influenzale pandemico geneticamente modificato con l’intenzione di causare morte. Questo gruppo ha annesso gli uffici delle alte sfere governative degli USA.
Specificamente, l’evidenza dimostra che gli accusati, Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti, David Nabarro, Coordinatore per l’influenza dell’ONU, Margaret Chan, Direttore Generale della OMS, Kathleen Sibelius, Segretaria del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, Janet Napolitano, Segretaria del Dipartimento di Sicurezza Interna, David De Rotschild, banchiere, David Rockefeller, banchiere, George Soros, banchiere, Werner Faymann, cancelliere dell’Austria, e Alois Stoger, Ministro della Salute dell’Austria Salud de Austria, tra tutti, fanno parte di questo sindacato criminale corporativo internazionale che ha sviluppato, prodotto, accumulato ed impiegato armi biologiche per eliminare la popolazione degli USA e degli altri Paesi per detenere ed ampliare il loro potere finanziario e politico.
Le accuse sostengono che codesti accusati cospirarono uno con l’altro ed altri ancora, per ideare, finanziare e partecipare alla fase finale della implementazione di un programma internazionale occultato da armi biologiche, coinvolgendo le compagnie farmaceutiche Baxter e Novartis. Ci riuscirono attraverso la bio-ingegneria e, in seguito, liberando agenti biologici letali, in particolare il virus dell’”influenza aviaria” e quello dell’”influenza suina” con lo scopo di avere un pretesto per implementare un programma di massicce vaccinazioni obbligatorie, rivelatosi il miglior mezzo per amministrare un agente biologico tossico e causare la morte o lesioni permanenti al popolo americano. Questa azione è una violazione diretta della Legge sull’Anti-Terrorismo e sulle Armi Biologiche”.
Per lo stesso popolo americano, forse, il peggio deve ancora avvenire poiché nuove fonti degli USA stanno segnalando che il suo Centro per il Controllo delle Malattie (CDC) ha ordinato una quantità senza precedenti, di 600 milioni di dosi di vaccino per l’influenza suina che sarà somministrato obbligatoriamente ai cittadini sotto la presente Emergenza di Salute Pubblica dell’Influenza Suina e non hanno nessun’altra opzione che sottoporvisi, altrimenti li aspetta la galera per 10 anni. .
Ciò che è strano di queste 600 milioni di dosi di vaccino, per quanto se ne sa adesso, è che è IMPOSSIBILE che si possa produrre alcun vaccino contro il virus H1N1 dell’influenza suina poiché esso continua a modificarsi, così come accertato da nuovi casi in Brasile e in Germania, che lo dimostrano chiaramente, e perfino negli stessi Stati Uniti dove un bambino dell’Oregon “identificato solamente come ‘minore di 5 anni’ morì il 15 giugno a causa del virus dell’influenza suina, come stabilito dagli esami dei laboratori della Salute Pubblica dello stato dell’Oregon. Il bambino ‘non presentava condizioni mediche soggiacenti conosciute e risultava avere la febbre da una paio di giorni’ per cui non fu ricoverato”.
Non è certo necessario dire che il popolo americano non ha alcuna idea del processo per elaborare qualunque tipo di vaccino contro l’influenza, che richiede più di un anno una volta che il virus ha smesso di mutare; ma di nuovo, mai più nessuno ha accusato questa gente di essere niente più che persone sciocche, somiglianti a pecore che continuano ad osservare la distruzione della loro grande nazione proprio per opera di coloro che essi stessi credono siano lì per aiutarli.
E per coloro che, come noi, continuano a gridare allarmi veritieri? Per quanto possa sembrare assurdo, rimane la triste realtà che coloro che dicono la verità verranno chiamati ‘bugiardi’, mentre i menzogneri verranno creduti. Neanche una sola volta si chiedono o mettono in dubbio ciò che i loro leader e mezzi di propaganda dicono loro di pensare o credere.
Fonte: http://chemicalskyfall.com/
Si ringrazia per la traduzione Claudia G.
Tratto da (CLICCA QUI)

L’UNGHERIA HA CACCIATO L’FMI E ADESSO CONTROLLA E STAMPA MONETA SENZA GENERALE DEBITO PUBBLICO.


BANKSTERS SCONFITTI
martedì 10 settembre 2013
L’Ungheria si libera dei vincoli dei banchieri. Dopo che è stato ordinato  all’FMI di abbandonare il paese, la nazione adesso stampa moneta senza debito. L’Ungheria sta facendo la storia.
Mai più dagli anni ’30 con il caso della Germania, un paese europeo aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds. Questa è una notizia stupenda che dovrebbe incoraggiare i patrioti nazionalisti del mondo intero ad intensificare la lotta per la libertà dalla dittatura finanziaria.
Già nel 2011 il primo ministro ungherese,  Viktor Orbán promise di ristabilire la giustizia sui predecessori socialisti che avevano venduto il popolo della nazione alla schiavità di un debito infinito con i vincoli del FMI (IMF) e lo stato terrorista d’Israele. Queste amministrazioni precedenti erano infiltrate da israeliani nelle alte cariche, in mezzo al furore delle masse che alla fine, in reazione, hanno votato il partito  Fidesz di Orban.
Secondo una relazione sui siti germanofoni  del “National Journal”, Orbán si è accinto a scalzare gli usurai dal trono. Il popolare e nazionalista primo ministro ha detto all’FMI che l’Ungheria non vuole né richiede “assistenza” ulteriore dal delegato della Federal Reserve di proprietà dei Rothschild. Gli ungheresi non saranno più costretti a pagare esosi interessi a banche centrali private e irresponsabili.
Anzi, il governo ungherese ha assunto la sovranità sulla sua moneta e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. I risultati sono stati nientemeno che eccezionali. L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente e con strumenti inediti dalla Germania nazionalsocialista.
Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori” che non vuol dire né l’FMI né la Fed o altri tentacoli dell’impero finanziario dei Rothschild. Piuttosto si riferiva agli investitori che producono in Ungheria per gli ungheresi, creando crescita economica vera, e non già la “crescita di carta” dei pirati plutocratici, bensì quel tipo di produzione che assume realmente le persone e ne migliora la vita.
Con l’Ungheria libera dalla gabbia della servitù agli schiavisti del debito non c’è da meravigliarsi che il presidente della banca centrale ungherese gestita dal governo per il bene pubblico e non per l’arricchimento privato abbia chiesto all’FMI di chiudere i battenti da uno dei paesi più antichi d’Europa. Inoltre, il procuratore generale, ripetendo le gesta dell’Islanda, ha accusato i tre precedenti primi ministri del debito criminale in cui hanno precipitato la nazione.
L’unico passo che rimane da fare per distruggere completamente il potere dei bancksters in Ungheria, è di attuare un sistema di baratto per lo scambio con l’estero come esisteva in Germania con i nazional socialisti e come esiste oggi in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, i cosiddetti  BRICS, una coalizione economica internazionale. E se gli USA seguissero la guida dell’Ungheria, gli americani potrebbero liberarsi dalla tirannia degli usurai e sperare in un ritorno a una pacifica prosperità.
Articolo scritto da Ronald L. Ray – Traduzione a cura di N. Forcheri
Nota sull'autore: Ronald L. Ray, è uno scrittore e giornalista freelance che risiede nel libero stato del Kansas, ed è discendente di patriotti della Guerra americana di indipendenza.
Fonte: americanfreepress.net
Tratto da (CLICCA QUI)

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2013.09.24 – SAL LATTE CONTAMINATO … TUTTO IL NORD DELLA PENISOLA A RISCHIO AFLATOSSINA


Spazioconsumatori.tv continua ad occuparsi della vicenda del latte contaminato da aflatossina, una pericolosa sostanza cancerogena.
A distanza di oltre tre mesi, lo scandalo che ha travolto il consorzio friulano Cospalat continua a creare sgomento.
Non solo per la gravità delle accuse, quanto piuttosto perché questa vicenda ha riacceso il sempre attuale dibattito sulla efficacia dei controlli alimentari.
La questione è particolarmente complessa e trattata da molteplici punti di vista.
È per questo motivo che Andrea Zanoni, Eurodeputato (Alde), ha rivolto un’interrogazione alla Commissione Europea sulla vicenda.
Spazioconsumatori.tv lo ha intervistato scoprendo un punto di vista molto interessante.
L’Eurodeputato racconta innanzitutto di aver chiesto alla Commissione Europea se esiste un monitoraggio del fenomeno della commercializzazione dei prodotti che contengono tale pericolosa tossina.
Qui la questione si fa particolarmente interessante: “La Commissione è molto attenta ai danni causati dai cambiamenti climatici – dichiara Andrea Zanoni – Il fenomeno dell’aflatossina si è verificato soprattutto perché si è verificata una stagione molto arida che ha portato alla produzione di ingenti quantità di mais con la presenza della granella di questa tossina.
Questo sicuramente è un campanello di allarme anche per la questione climatica.
Tutto ciò ha ripercussioni molto importanti su tutta la catena alimentare e sui prodotti caseari”.
Insomma, siamo di fronte ad un grave allarme climatico.
Cosa pensano di fare a tal proposito gli organi competenti?
Come arginare una situazione che può provocare danni così ingenti alla sicurezza alimentare?
Un’altra domanda risulta di sostanziale importanza: Le autorità stanno effettuando tutti i controlli necessari?
Tale quesito è molto preoccupante, visto che – continua l’Eurodeputato – “Il fenomeno dell’aflatossina si è verificato in tutto il Nord Italia e noi sappiamo che regioni come il Veneto e l’Emilia Romagna producono molto più mais.
Quello che auspico è che vengano fatte dalle autorità delle attività di monitoraggio anche nelle altre regioni, perché questi episodi purtroppo vengono riscontrati, a volte, anche in modo fortuito in seguito controlli fatti a spot”.
Risulta palese, a questo punto, l’estrema necessità di una maggiore quantità di controlli in tutte le regioni del Nord Italia.
Solo in questo modo sarà possibile scongiurare i possibili rischi per la salute dei cittadini.
Per vedere il servizio completo Latte contaminato da aflatossina: “Tutto il Nord Italia è a rischio” è possibile cliccare qui o collegarsi al sito www.spazioconsumatori.tv.
(PPN) 24 set  2013  15:07
Tratto da (CLICCA QUI)