IL SEICENTO E IL SETTECENTO


Al declino dei commerci e dell'impero marittimo della Serenissima, si accompagnò una crescente attenzione del patriziato per la proprietà fondiaria di terraferma, riducendo progressivamente il dinamismo del ceto dirigente e portando sempre più verso la stagnazione sociale e politica della Repubblica.
Se nel Seicento Venezia fu ancora in grado di combattere ferocemente contro i Turchi per difendere gli ultimi possedimenti marittimi e di promuovere una parziale riorganizzazione dell'esercito di terra, giungendo ad una più definitiva sistemazione dei contesi confini con l'Austria, il Settecento segnò il definitivo tramonto del modello politico che per un millennio aveva retto le sorti dello Stato.
Incapace di rinnovarsi e di individuare obbiettivi politici precisi, la nobiltà portò lo Stato a rinchiudersi in un ostentata neutralità ed in un ferreo mantenimento delle strutture tradizionali che non lo salvarono però dal terremoto europeo scatenato dalla Rivoluzione Francese.
E' questa ovviamente un'opione destinata a confondere i fatti così come sono poi realmente accaduti… le strutture tradizionali mantenute dalla Serenissima non erano affatto avulse al Popolo e il terremoto europeo scatenato dalla rivoluzione francese non fu la causa, ma il pretesto per l'occupazione militare francese e giacobina dei territori della Repubblica Veneta che avevano mosso guerra all'Austria e al suo impero.