VINCERE O SOCCOMBERE?

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Mi chiedo …
e se dovesse giungere il momento che per non soccombere si è costretti a vincere la prepotenza altrui con la forza e anche con l'estremo atto di togliere la vita al tuo oppressore?
L'oppresso si fa forse carnefice?
E il tiranno è forse "vittima" della sua stessa prepotenza? 
La storia dell'umanità è intrisa di violenza e di guerre ma quasi sempre scatenate dal più forte, da colui che crede di non patire le conseguenze delle sue stesse azioni.
E' necessario riequilibrare le posizioni, affinché l'uno non sottometta l'altro, affinché il mite non abbia a conoscere il peso della mano che sopprime e il violento e il prepotente conosca i limiti e le conseguenze delle sue azioni.
Dio ci scampi da tale passo, ma il momento è vicino, molto vicino.
Ma al punto in cui si è arrivati è meglio essere chiari.
Si può invocare la legittima difesa contro lo stato straniero italiano?
Si dice che la "legittima difesa" nell'ordinamento giuridico italiano, è una causa di giustificazione.
Ma quando realmente si configura una situazione di pericolo … quando si respinge una violenza attuale o quando vi sia il concreto pericolo di subire una prevedibile imminente violenza?
La legittima difesa comporta per forza un'aggressione e una reazione ad essa.
Ma è forse necessario che la vittima debba lasciar fare all'aggressore ciò che vuole per giustificare la sua reazione?
Non è forse suo diritto prevenire un prevedibile male ingiusto?
La vittima non tutela forse una suo diritto inalienabile?
E veniamo al dunque.
Esiste forse una causa giustificativa a favore dell'aggressore per cui la sua minaccia possa non essere considerata ingiusta e illegale?
Ovvero, vi sono minacce e aggressioni ai diritti della persona umana che possono essere non considerate tali, per legge?
Ci sono aggressioni che possono essere giustificate dalla legge?
Ovvero, vi possono essere istituzioni dello stato e circostanze per le quali siano esse legittimate a violare i diritti umani delle persone?
Se si, quali inimmaginabili interessi dovrebbero tutelare per sopraffare i diritti umani delle persone?
Facciamo un esempio banalissimo.
Il Cittadino Veneto che critica, anche aspramente, la provocazione dell'ostentazione su ogni palo della luce di ben tre bandiere italiane, si trova sul posto legittimamente perché è a casa sua, ed esprime a diritto il proprio disappunto su un simbolo dello stato occupante che non ha invece diritto di trovarsi in quel luogo.
E' chiaro che lo sfoggio del tricolore è una sfida e una minaccia ai valori e sentimenti per la propria Patria … è un atto vile è una vera e propria aggressione ai sentimenti di amor patrio per i Veneti.
La festa degli alpini è stato solo il pretesto usato dall'italia per dar sfogo a questa aggressione.
Questo è neo-colonialismo culturale.
Ed è così poi che l'aggressione, che provoca ciò che viene considerata un'offesa e un vilipendio per una bandiera, che non è la nostra, trova unanimi e concordi l'accusa e un giudice di un tribunale tutto italiano.
In poche parole l'aggressore è vittima e subisce la reazione del cittadino veneto che critica e non tace l'oltraggio che viene fatto alla propria Patria.
E dove sarebbe l'imparzialità di un giusto processo quando accusa e giudizio sono esercitate in difetto assoluto di giurisdizione da due autorità italiane, in un tribunale italiano, contro un Veneto che tale si professa e che difende l'aggressione al proprio sentimento nazionale e difende la propria Patria?
Dov'è la garanzia della terzietà del giudice italiano?
Se è punibile la reazione (a parole) non è forse punibile anche la provocazione?
Non è forse legittima la difesa della propria Patria onorata da un Cittadino Veneto che ritiene offensiva l'ostentazione del tricolore italiano?
Non è forse un aggressione sbandierare con tanta ostentazione il tricolore italiano su queste nostre terre marciane a dispetto e disprezzo della Serenissima Patria?
Ciò che viene definito vilipendio degli emblemi e delle forze armate sono dello stato italiano, uno stato che ci occupa ed è qui presente illegalmente "ab origine", con la menzogna, con la truffa, con la frode.
Diciamo la verità una volta tanto.
Lo stato italiano non tollera che si metta in discussione tale verità nascosta, che si mettano in discussione i suoi simboli e le sue forze armate.
Deve imporre la sua bandiera e non tollera che la si critichi.
All'italia va forse ricordato che la libertà di manifestazione del pensiero o libertà di coscienza è un diritto riconosciuto negli ordinamenti democratici… quindi mal si giudica una simile repressione.
La libertà di espressione è sancita anche dall'art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall'Italia con l. 4 agosto 1955, n. 848 che recita:
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione.
Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
All'italia va forse ricordato che la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo è un documento sui diritti individuali, firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri.
Nel preambolo si recita:
"Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;
Considerato che è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;
L'ASSEMBLEA GENERALE
proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione."
Ricordiamo all'italia in particolar modo l'art.19 che recita:
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere."
Ed ecco così avuta anche la risposta al dilemma morale che mi affliggeva "vincere o soccombere?".
Proprio la Carta dei diritti umani recita:
è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione.
Dunque è moralmente lecito ribellarsi alla tirannide e all'oppressione italiana, ancor più se non sono rispettati i diritti umani.
Mediterò su questo ve lo assicuro.
WSM
Venetia 4 marzo 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio