2011.11.27 – LA LEGA NORD CONTINUA CON LA SUE “SPARATE-SPAZZATURA”.

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La lega di Bossi è accoliti è solo un partito italiano che nulla può avere a che fare con il ripristino di sovranità della Repubblica Veneta!
Appena il MLNV sarà riconosciuto dall'O.N.U., tutti i partiti italiani saranno necessariamente dichiarati illegali e fuori legge nelle nostre Patrie Terre di San Marco.
Ai Veneti diciamo… "basta farvi prendere in giro da questi falsi profeti, con loro non si va da nessuna parte!"
 
Lega: prove tecniche di rivolta fiscale
Il segretario Gobbo detta la linea: «Le tasse venete restino qui».
Sindaci favorevoli a un fondo di garanzia presso la Regione
 
di Filippo Tosatto
 
VENEZIA
 
Di questi tempi alla «Padania» piace spararle grosse e certo il titolone strillato dal quotidiano – «Dal Veneto parte la rivolta fiscale» – non va preso per oro colato.
Testimonia però la tentazione barricadera di una Lega che si scopre unica forza d’opposizione al Governo Monti ed è decisa a risalire la china dei consensi smarriti nell’ultimo, deludente, scorcio della stagione berlusconiana.
Così il segretario regionale Giampaolo Gobbo rispolvera la parola d’ordine «Le tasse dei veneti ai veneti» e prende corpo l’idea di istituire un fondo di garanzia presso la Regione del governatore Luca Zaia (alimentato da un conto corrente riservato ai contribuenti ) che assicuri un impiego «territoriale» delle risorse fiscali, riservando a Roma solo le «tasse essenziali».
Un’autentica piroetta rispetto a qualche mese fa, quando il primo cittadino di Treviso aveva esplicitamente vietato ai «suoi» sindaci di partecipare alle iniziative di protesta dell’Anci contro i tagli agli enti locali e l’inasprimento tributario.
Fotogrammi di un film già visto e ormai sbiadito, si dirà.
Gradito però agli amministratori-falchi del Carroccio, a cominciare da Gianantonio Da Re, sindaco di Vittorio Veneto e segretario provinciale del partito: «L’idea del fondo chiuso non è una boutade ma una prospettiva realistica, non si può pensare che i cittadini continuino ad aprire il portafoglio senza ricevere niente in cambio.
I veneti le tasse continuerebbero a pagarle, ma a Venezia, non a Roma.
E’ arrivato il momento della lotta contro un Governo di banchieri che vuole cancellare il federalismo e spremere ulteriormente famiglie e imprese».
Primi consensi dai sindaci col fazzoletto verde di Villorba, Marco Serena, e di Ponzano, Giorgio Granello.
Nonché dall’europarlamentare Giancarlo Scottà, che rincara: «Serve un segnale forte, l’economia soffre, non c’è lavoro, dobbiamo dare una speranza alla nostra gente».
E Zaia?
Quasi rivendica il brevetto del progetto: «Quando c’è stata l’alluvione, un anno fa, per primo avevo chiesto di trattenere le tasse venete sul nostro territorio, così, in caso d’emergenza, non avremmo dovuto attendere mesi per i risarcimenti di Roma».
Arduo immaginare il felpato governatore nelle vesti di Masaniello anti-tax?
Mai dire mai.
La “seduta” inaugurale del parlamento Padano, convocato domenica 4 dicembre alla Fiera di Vicenza, potrebbe riservare qualche sorpresa.
Attenzione: se la strategia leghista è ancora nebulosa, scandita com’é da slogan improbabili, l’obiettivo che si profila è chiarissimo.
Ergersi a rappresentanti, esclusivi o quasi, dei segmenti sociali – piccola industria “marginale”, artigianiato, partite Iva, operai e agricoltori – che più avvertono i morsi della crisi.
A loro si rivolge lo speaker regionale Federico Caner quando annuncia, per domani, la seconda sessione di “Officina Veneto”, un confronto con le imprese e le parti sociali, ideato per raccogliere istanze da tradurre in interventi e progetti di legge.
Il primo round ha rivelato i due volti della congiuntura, reale e percepita: «La prima racconta di un Pil che nel 2010 ha segnato un +3% con una crescita anche nell’anno in corso, e di un volume di export che aumenta nel 2011 del 14%, confermando la vocazione internazionale del Veneto che contribuisce di quasi 10 punti al Pil nazionale. La seconda, quella avvertita dalle forze produttive, non intravede invece spiragli positivi di crescita».
L’indice delle aziende che danno giudizi negativi sul dinamismo imprenditoriale è di 28,5 punti in una scala da 0 a 100, e in ribasso, perciò, è anche la propensione ad investire, innovare, ammodernare.
«Per questo», è la conclusione di Caner « le nostre azioni legislative debbono orientarsi soprattutto nella tutela delle pmi che, per dimensioni e localismo, risultino meno vocate all’export e quindi più fragili».
 
 
 
Ma Veneti, credete ancora a questi politicanti ???
Il problema non è solo una questione di tasse… o di poche tasse… il problema è che noi tutti dobbiamo tornare liberi e indipendenti a casa nostra, noi siamo un Popolo, siamo una Nazione, altro che italietta e i suoi falsi 150 anni di unità!
Non sono stati al governo fino adesso questi signori e hanno forse impedito gli espropri di equitalia e scagnozzi vari???
Hanno fatto qualcosa per ripristinare la sovranità del Popolo Veneto sulle proprie Terre???
Ancora ci credete???
Basta!
Chiunque governa con un tiranno ed un'usurpatore, qual'è lo stato straniero occupante italiano, questi si erge al pari delle sue responsabilità… questi è al pari tiranno e usurpatore… ma peggio per lui se addirittura Veneto… perchè è anche traditore della Patria.
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV